7. Bolle e farfalle

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La sala pranzo era molto fresca, l'aria ricircolava e le pale sul soffitto creavano una continua elica in movimento.
Il cibo, ricordo che era molto buono, anche se cercavo sempre di mangiare il più in fretta possibile per riuscire ad uscire prima con i miei amici.
Molte volte sacrificavo anche il dolce.
Finito il pranzo uscìi dalla piscina ma non c'era nessuno.
"Dove sei?" inviai ad Ofelia.
"Sto scendendo, arrivo subito" la sua riposta esattamente venti secondi dopo.
Non vedendo neanche Alex decisi di scrivere la stessa cosa anche a lui.
"Sono in camera ora scendo"
Doppietta.
Cercai una sdraio all'ombra intanto che aspettavo Ofelia e Alex scendere.
Mi sentivo bene.

Eccola.
<<Hei scusa ma dovevo andare su in camera a cambiarmi>>
<<Tranquilla >>le dissi.
<<Che facciamo oggi pomeriggio?>>mi chiese ma una voce rispose al posto mio.
<<Vi va di andare all idromassaggio?>>
Era Alex.
<<C'è un idromassaggio?>>chiese Ofelia quasi stupita.
<<Già>>risposi io perché ne avevo già sentito parlare.
<<Va bene ora chiamò gli altri per sapere dove sono e li faccio venire su>>

Al quarto piano, dopo il corridoio di camere c'era un'unica porta che portava al terrazzo, un terrazzo che si affacciava sul mare, con un idromassaggio piccolo ma allo stesso tempo grande.
La terrazza era ampia e il muretto abbastanza alto, era tutto tinteggiato nuovo, si vedeva dalle pareti ancora perfette.
Qualche sdraio, quattro erano appoggiate contro il muro e la vasca era al centro della stanza.
Era tutto aperto, vedevi il cielo e le nuvole.

Dopo poco ci raggiunsero tutti, io, Ofelia, Alex, Alessandro, Diego e Alessio.
In sei dentro ad un idromassaggio da quattro.
<<Lo sapete che se ci beccano siamo fregati vero?>> disse Diego sempre molto positivo.
Si, l'idromassaggio apre alle quattro del pomeriggio e noi ci stavamo già dentro alle due.
Ridevamo e scherzavamo facendo tutto sommato un po' di casino.
Avevamo barricato la porta con tre sedie, una impilata sopra all'altra.
Non entrerà nessuno.
Ultime parole famose.
<<Mettete qualche canzone?>>
<<Dimmene una e la metto>> mi rispose Alessandro
<<Nono fate voi, ho gusti musicali molto discutibili>>
<<Alex che metto?>>gli chiese
<<Milano Testarossa>>
<<Va bene ci sta>>
Ora quella canzone è la mia preferita.

Io e lui eravamo molto vicini, anzi, eravamo attaccati.
Il suo braccio fasciava la mia schiena fino a posare la mano sul mio fianco per tenermi più vicina a lui.
Non pensavo.
Mi stava iniziando a fare i grattini quando lo guardai.
<<Va bene scusa non lo faccio più>> si affrettò a dire come se la mia occhiata lo avesse intimorito.
<<Non ti ho detto niente>> dissi guardandolo.
Presi la sua mano e la riportai sul mio fianco.
Era soddisfatto.
Eravamo troppo vicini.
Le nostre bocche erano distanti una decina di centimetri al massimo.
In quel momento successe ciò che non doveva succedere.
La porta.
Un rumore di sedie.
Un'anziana, bassa con i capelli a caschetto biondo comparve dalla porta.
<<Cosa ci fate qui, è un orario di riposo, scendete subito prima che vada a chiamare la sicurezza al centralino e non vi faccia più entrare>>
Una risata scoppio a tutti.
L'ascensore era fuori uso.
Venne in mente a tutti la stessa cosa.
"Prima che "questa" si faccia quattro piani senza ascensore facciamo in tempo a morire noi e forse a risuscitare lei".
Dissi io a bassa voce ad Ofelia.
Non avevo tutti i torti.

In ogni caso dopo venti minuti circa decidemmo di andare in spiaggia perché c'era molto caldo e un bagno al mare ci stava.
<<Mi vesto per scendere?>>chiesi ad Alex che era di fianco a me.
<<Ma chissene frega ti si attaccano i vestiti alla pelle dato che sei fradicia>>
Tra di noi c'era qualcosa, si capiva.
Si vedeva.

Quattro piani di scale, due piedi per sei ragazzi creavano rumori forti e ripetuti su ogni gradino.
Le gocce si schiantavano sul pavimento di marmo.

Una volta in spiaggia, i miei genitori non erano lì,non erano ancora scesi dal pisolino pomeridiano di mio fratello, quindi ero in spiaggia da sola.
Ofelia mi raggiunse dicendo.
<<Posso appoggiare le mie cose nel tuo ombrellone?>>
<<Certo tranquilla>>
<<Andiamo a fare il bagno?>>
<<Va bene>>
Vengono anche loro?

Una settimana per innamorarsi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora