"Svegliati, alzati o cadi per sempre". ― John Milton, Paradiso Perduto.
• Alcune parti avranno un contenuto maturo. 🔴 Menzione di droga, alcool, fumo, violenza e depressione. Leggete a vostra discrezione.
• Jealous!Mattheo; enemies to lovers; flir...
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"'Cause what this palace wants is release."
La luna svetta alta nel cielo notturno, irradiando con la sua flebile luce il giardino sottostante. Le opere scolpite nel marmo sorridono attraverso il sottile strato di vapore acqueo che germoglia dal terreno.
La residenza maestosa e intimidatoria dei Malfoy è sempre stata un luogo dalle atmosfere sinistre ma, da quando i mangiamorte vi hanno trovato rifugio, sembra che nemmeno i raggi della luna si siano più posati su di lei, condannandola a risiedere nelle tenebre quasi fosse la tana del Diavolo.
Il silenzio è interrotto solo dal gracchiare dei corvi appollaiati sulle statue e elfi domestici che emergono dall'erba per intagliare meticolosamente le siepi come guardiani enigmatici di un santuario di desolazione.
Mi sono isolata dal frastuono interno, dove la mia famiglia e altri mangiamorte si sono riuniti, aspettando che Voldemort impartisca loro ordini. Ho serrato la finestra dietro di me, sigillando il silenzio in uno dei molti terrazzi della villa e trovato rifugio sul cornicione di pietra. Le mie gambe, e i miei piedi scalzi, penzolano nel vuoto come un'altalena; il vestito di seta che indosso genera fruscii delicati ogni volta che le agito. Sciolgo i capelli e li lascio svolazzare nelle piccole correnti d'aria che fanno formicolare la mia pelle.
Socchiudo gli occhi, inspirando profondamente.
Il mascara che ha abbellito le mie ciglia durante la cena adesso gocciola lentamente lungo il mio viso. Parte del pigmento color petrolio si è raggrumato sotto i miei occhi e, spazzolandolo via con il dito indice, l'ho disseminato lungo le guance facendomi sembrare quasi una maschera di Halloween.
Le piccole tasche che mi sono fatta aggiungere da uno degli elfi domestici sono servite a portare con me una sigaretta ed un piccolo accendino babbano, ottenuto grazie a diversi contatti intrecciati durante gli anni ad Hogwarts.
Un ragazzo mezzosangue mi ha insegnato a fumare durante una festa estiva, organizzata dai fratelli Weasley, e a cui io, Draco, Pansy, Blaise e Theodore abbiamo partecipato principalmente per ottenere alcool e droga ma anche per sfottere Harry Potter e i suoi amici.
Ne era venuta fuori una rissa, come sempre quando si tratta di grifondoro e serpeverde. Sembra che le due case si disprezzino da un'eternità e che niente possa appianare quelle divergenze, impresse nel fuoco come una maledizione.
Come il marchio nero inciso sul mio avambraccio.
Si può dire, infatti, che il nostro gruppo sia maledetto. Ragazzi perduti, frutto di innumerevoli scelte sbagliate e una genealogia immersa nel peccato. Una perenne caccia alle streghe: a chi è nato con sangue corrotto enessun diritto di fare parte dell'élite.
Hermione Granger aveva tentato invano di sollevare la manica della mia felpa; da tempo sospettava, e agiva nell'ombra, per cercare di portare alla luce i nostri più oscuri segreti. Uno strattone di Pansy l'aveva fatta cadere all'indietro, schizzando di fango i suoi vestiti e procurando odio e disprezzo nei volti degli altri grifondoro. Theodore poi aveva fatto il resto: un pugno in pieno volto a Ron Weasley, facendo saltare uno dei suoi denti, scatenando una disputa andata avanti per minuti. Io ero fuggita da tutti, incontrando la mano di Draco che mi trattenne dallo smaterializzarmi ― stavolta per chissà dove.