"I've got my mind on you."Il bagno che si trova al pianterreno non è il luogo adatto per rifugiarsi quando hai un attacco di panico. Quando l'amigdala diventa iperattiva e il tuo corpo si prepara a una guerra contro te stessa. Eppure, nessuna causa apparente ha stimolato a tal punto il mio cervello da interpretare persino le risate degli studenti come minaccia.
Il cuore martella nel petto come un tamburo a ritmi irregolari e manca l'aria. E eccola di nuovo apparire, la sensazione di affogare.
La mia mente si rifugia di nuovo nel sogno della scorsa notte. Probabilmente sta ancora avendo un grosso impatto sulla mia psiche, al punto da dovere correre a nascondermi dal mondo in un segmento quadrato abbellito da un gabinetto. Appoggio le scapole sulla superficie di legno trattato, inspirando odore di disinfettante e espirando irrequietezza.
Esci di qui, torna dagli altri.
Con le ultime forze che mi restano sollevo le gambe e il resto del corpo. La testa vacilla e il battito non è ancora tornato regolare. Adesso pulsa nel mio collo come se volesse fuggire.
Lancio un'occhiata veloce e poco lusinghevole allo specchio davanti a me: le maniche della camicia arricciate sui gomiti e la cravatta allentata mi inquadrano come il prototipo della studentessa ribelle mentre i capelli arruffati come chi è disinteressato del proprio aspetto. Ma non è sempre stato così.
Con il ticchettio delle mie suole come unico rumore udibile in quella stanza, mi avvio verso la sala grande per riunirmi al resto del gruppo. Si sarebbero preoccupati se non fossi tornata entro poco.
Voci familiari si incrociano nel corridoio: il professor Piton e il preside Silente si stanno rivolgendo ad uno degli studenti ma, da dove mi trovo io in quel momento, non riesco a scorgere il suo viso.
"E' un bene che tu sia un serpeverde, sarai sotto la mia tutela." Piton aggiunge, la voce cadenzata. Questo mi fa pensare che, probabilmente, ci troviamo in una situazione di tranquillità.
"Si, forse è meglio così." Albus Silente si intromette, spingendo gli occhiali a mezzaluna sulla radice del naso. "Non so cosa sarebbe successo se il cappello ti avesse smistato a grifondoro, considerando chi fa parte di quella casa."
Piton dirige gli occhi verso il soffitto. "Intende il Signor Potter?" Un accenno di acidità, come sempre quando si tratta di Harry Potter.
"Non solo, anche il Signor Paciock." Silente lo corregge. Intreccia le mani dietro la schiena, riferendosi adesso al ragazzo di fronte a lui. "Non creerai problemi, vero?"
Nonostante sto avanzando verso di loro, nel corridoio tagliato da fasci di luce lunare, non riesco ancora a focalizzare il volto della persona a cui si rivolgono. In questo momento rotea le spalle verso Silente, rivolgendo la sua attenzione completamente a lui.
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Amaranthine; Mattheo Riddle
Fanfiction"Svegliati, alzati o cadi per sempre". ― John Milton, Paradiso Perduto. • Alcune parti avranno un contenuto maturo. 🔴 Menzione di droga, alcool, fumo, violenza e depressione. Leggete a vostra discrezione. • Jealous!Mattheo; enemies to lovers; flir...