"Kim NaLuna!" sussultai sentendolo urlare in quel modo, lasciando cadere le buste della spesa.
"Che ho fatto!?" lo guardai con gli occhi enormi dalla paura.
"Niente, volevo dirti che ti amo." sorrise angelico, rubandomi un bacio.
"Aish-Dede prima o poi mi farai prendere un colpo...ho rischiato di morire!" sorrisi sulle sue labbra, lasciandomi aiutare con la spesa.
•••
Non dormo un granché la notte, passo il tempo a leggere, disegnare, guardare la luna e accarezzare i capelli del mio compagno mentre dorme, gli piace così tanto.
Pensare che abbia lasciato l'Italia per me mi riempie il cuore, stavamo bene lì insieme.
Sono nata in Corea ma i miei genitori morirono dopo un brutto incidente.
Mi adottò una coppia italiana anni dopo, Federico era il mio vicino di casa lì e quel bambino è cresciuto con me, salvandomi quando le cose cominciarono ad andare a rotoli.
Avevo sei anni, lui dodici.
Sorrido. Lui domani ne fa trenta.Mi abbasso a baciarlo prima di alzarmi, è ora di prepararsi.
Oggi è il mio primo giorno di lavoro in una nuova azienda.
Faccio una doccia.
Sì, la HYBE mi pare si chiami.
Sorrido a pensare che tutto quello studio finalmente abbia dato i suoi frutti, ho fatto corsi su corsi e ora finalmente lavorerò con degli artisti di fama mondiale, li accompagnerò ovunque, verrò pagata per viaggiare! Sono un'interprete, una traduttrice come dice Federico.Sorrido guardandolo dormire mentre mi vesto.
"Io vado amore." Sussurro lasciandogli un bacio.
Si solleva baciandomi ancora assonnato. "Buona fortuna amore, fammi sapere."
Sorrido prendendo le mie cose, uscendo.
Aish.
Piove.Prendo l'ombrello sconfortata, è mezzo rotto. Cerco di correre il più possibile, per fortuna vivo praticamente dietro l'angolo.
"Ah-" gemo appena un colpo di vento mi tira l'ombrello, rompendolo.
Lo raccolgo impacciata, arrossendo nel vedere la gente guardarmi. Devo sembrare così goffa...
"Prendi pure il mio." Sento la pioggia che non mi tocca più.
"Uh?" Sollevo la testa, diventando ancora più rossa.
C'è un ragazzo di fronte a me, sta reggendo l'ombrello sopra la mia testa, bagnandosi tutto pur di tenere me coperta.
I suoi occhi sono enormi, vedo solo quelli con la mascherina che gli copre tutto il viso."Oh- no! Ti stai bagnando tutto per colpa mia!" Lo trascino fino alla porta dell'agenzia, inchinandomi di continuo. "Mi dispiace così tanto! È colpa mia se sei in questo stato! Aish- sono così imbranata! Poteva succedere solo a me! Ti rendi conto?! Mi si rompe l'ombrello e arrivo zuppa il mio primo giorno di lavoro!! Ho fra due ore una riunione importantissima che deciderà se lavorerò qui o meno!" Inizio a parlare a raffica, fermandomi appena lo sento ridere.
"Hai la riunione fra due ore e sei già qui?" Chiude l'ombrello, facendomi notare i tatuaggi sulla mano con quel gesto.
"Ecco...io volevo fare una buona impressione..." Sono sempre più rossa.
"Lavorerai qui?" Indica l'agenzia.
Annuisco strizzando i capelli. "Lo spero."
"Beh ci lavoro anch'io qui, posso indicarti un guardaroba, ci sono gli spogliatoi, metti qualcosa di più...adatto."
Lo guardo male. "Vuoi dire che i miei vestiti non vanno bene?!"
Mi accorgo dai suoi occhi che sorride. "Andavano bene finché non sono diventati zuppi e...oserei dire trasparenti."
Chiudo meglio la giacca sulla camicia bianca. "Aish- fammi vedere questo guardaroba!"
Mi faccio guidare da lui fino alla stanza. Mi inchino ringraziandolo appena dopo avermi aiutato a scegliere mi lascia davanti agli spogliatoi.
"Non so come ringraziarti ragazzo sfacciato." Sorrido inchinandomi ancora.
"Io sfacciato? Nt..." Ride andando via.
Resto un attimo a guardarlo, scuotendo la testa appena lo vedo sparire dietro l'angolo.
Ma chi si crede di essere?!
Mi guardo attorno, entrando negli spogliatoi, assicurandomi non ci sia nessuno.
E pensare che non è nemmeno iniziata la giornata...meglio darsi una sistemata.Ciao!🙈
Grazie per essere qui, chiunque tu sia, spero la mia storia possa piacerti🫶🏻
Chissà cosa succederà...🤷🏻♀️
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Butterfly||JJK
FanfictionJungkook fissava il vaso che aveva appena distrutto, respirava affannosamente e scacciava le lacrime con la felpa prima che potessero scendere. Lei singhiozzava, tremava e lo guardò ancora una volta prima di scappare via dopo un forte tuono, precedu...