Luna
Respira Luna. Puoi farcela.
Ringrazio la ragazza che mi lascia alla porta. Sto per incontrare il mio capo.
Busso aspettando il permesso prima di entrare, inchinandomi appena chiusa la porta.
"Kim NaLuna?" Mi chiede l'uomo seduto di fronte a me.
"Si, signore." Mi inchino ancora.
"Prego, accomodati, sono il signor Bang, per qualsiasi cosa..." Lo ringrazio sedendomi dove mi viene indicato. "Il ragazzo arriverà fra poco, ho intenzione di affidarlo a te per un viaggetto di poco conto, da qui capirò se sei adatta o meno a quello che cerco."
Annuisco rimanendo composta, alzandomi appena si apre la porta, inchinandomi.
"Buongiorno." Si inchina anche lui e mi acciglio quando lo vedo alzarsi. È il ragazzo dell'ombrello.
"Buongiorno Jungkook, vieni, ti presento l'Interprete."
"Buongiorno signore, sono Kim NaLuna, può chiamarmi Luna se le è più semplice." Mi inchino guardandolo mentre si toglie la mascherina, notando di nuovo i suoi tatuaggi.
"Va bene Luna, piacere, Jeon Jungkook." China il capo prima di sedersi.
"Come dicevo alla signorina Kim, sarà in prova per questo viaggetto."
"Beh viaggetto non lo chiamerei, andremo al Coachella, conto di incontrare molti grandi della musica e lì mi vedrò con quello che potrebbe essere il produttore del mio primo album da solista." Annuisco abbassando lo sguardo sulle sue labbra. Mi stanno incantando i suoi piercing. "Quindi esigo la massima professionalità." Se le lecca e io sollevo lo sguardo nei suoi occhi di scatto, annuendo ancora.
"Sarà fatto, signore."
"Bene, io vado, vi consiglierei di pranzare assieme e conoscervi un po'." Mi alzo inchinandomi appena lo vedo sollevarsi.
"Non mi deluda signorina Kim." Accenna un sorriso, salutando poi Jungkook.
"No, signore, non lo farò." Mi inchino ancora guardandolo uscire.
Resto senza parole, sono in imbarazzo.
"Io- uhm- scusi per questa mattina signore- non mi sarei mai permessa io- se pote-" Sento le guance scaldarsi mentre ride.
"Calmati, chiamami Jungkook, mi fai sentire vecchio con quel signore." Sorride alzandosi. "Allora, Luna, cosa ti piacerebbe mangiare?"
"Uhm io- ecco- oggi volevo andare al sushi- ma se lei-" Sollevo la testa appena mi interrompe.
"Mh, sushi? Affare fatto." Infila la mascherina, facendomi segno di andare. "Jungkook." Ripete prima di scrivere qualcosa al cellulare.
Sorrido seguendolo. "Ti ringrazio, Jungkook. E scusa ancora per questa mattina."
Scrolla le spalle. "Non ho fatto niente di così speciale, smettila di ringraziare e scusarti. Quanti anni hai?" Apre la macchina.
"Ventitré, tu? Oh-"
Sorride. "Va bene, è questo lo scopo di una conversazione sai? Conoscersi, dato che faremo un viaggio insieme e vedrai tutto quello che farò...e per contratto non puoi dire assolutamente nulla a nessuno..." Si schiarisce la gola. "Mi sembra il minimo sapere qualcosa di te e tu di me, o no?"
"Giusto..." Sussurro appena.
"Ne ho ventisei." Mette in moto, partendo poi.
Resto in silenzio in imbarazzo. "Ho...sentito parlare di voi, Bangtan? Bangtan Sonyeondan?"
Annuisce. "Non sei di qui? C'è qualcosa di diverso nel tuo accento." Svolta.
"Sono italiana. In realtà sono nata in Corea e cresciuta in Italia, sono tornata qui per lavoro, ho sempre voluto farlo."
Annuisce ancora. "Mi piace la tua determinazione, ce l'hai fatta."
"Ancora non ne siamo così sicuri...non dirlo prima che-"
"Aish come sei pessimista." Ride parcheggiando.
Scendo con lui, sorridendo, entrando nel locale, guardando curiosa il ragazzo che saluta.
"Ahh Jimin! Ce l'hai fatta eh!" Lo abbraccia appena il ragazzo si alza, salutandolo.
"E lei?" Jimin si passa le mani fra i capelli, scoprendosi la fronte.
Mi inchino imbarazzata. "Mi chiamo Luna." Lo guardo inchinarsi in risposta, dicendomi il suo nome.
"È la ragazza che mi accompagnerà in California."
"Oh sisi, mi ricordo, me ne hai parlato. Piacere di conoscerti." Sorride indicandomi la sedia. "Mangiamo ora, ho una fame!"
Sorrido sedendomi imbarazzata.
Sembrano simpatici.Il nostro Jimin è il secondo che "appare" 👀 chi sarà il terzo?
Cosa ne pensa Luna di Jungkook? E lui di lei?
E Federico?...🤷🏻♀️
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Butterfly||JJK
FanficJungkook fissava il vaso che aveva appena distrutto, respirava affannosamente e scacciava le lacrime con la felpa prima che potessero scendere. Lei singhiozzava, tremava e lo guardò ancora una volta prima di scappare via dopo un forte tuono, precedu...