7.
『••✎••』
Quella sera Jisung tornò a casa immerso nei pensieri.
Era felice, aveva un'espressione rilassata e il sorriso non lasciò il suo volto nemmeno quando rientrò in casa.
Era riuscito a prendere trenta all'esame, non sapeva se fosse stato un caso, ma cercò di godersi appieno quel momento in caso fosse durato poco. Salutò sua madre e salì in camera sua.
Buttò lo zaino a terra e si sedette sulla sedia facendola girare un paio di volte con entusiasmo.
Si fermò però quando quella sensazione fastidiosa riaffiorò lungo il suo addome; sentì il cuore aumentare i battiti e il viso avvampare a quel pensiero.
Nella sua testa era ancora impresso il momento in cui Minho lo aveva spinto contro lo scaffale.
Scosse la testa.« Sono un idiota »
Disse pensando a quando invece l'aveva abbracciato.
Probabilmente si era preso troppa confidenza e Minho non lo aveva allontanato per non rovinare quel momento.Minho.
Nei suoi pensieri c'era sempre lui ormai.
Non sapeva davvero chi ringraziare per aver portato una persona simile nella sua vita.
Da quando lo aveva conosciuto era riuscito a scacciare via la solitudine e gli pareva di star persino riprendendo le redini della sua vita.
Forse si stava attaccando troppo al ragazzo, ma non poteva farci nulla, stava aspettando qualcosa a cui aggrapparsi da troppo tempo.Alzò lentamente la manica della felpa ed osservò lo stato del suo avambraccio; le ferite non erano più così fresche, avevano iniziato a cicatrizzarsi già da qualche giorno e presto non sarebbe rimasto altro che cicatrici. Iniziò a pensare che forse non doveva più usare quel rimedio per sentirsi meglio e le lacrime scesero da sole lungo le sue guance.
Purtroppo non era così semplice e Jisung lo sapeva.
Non era una cosa con cui si poteva chiudere tanto facilmente, era come una dipendenza.
Un vortice di pensieri iniziò a tormentare i suoi pensieri.Cosa avrebbe pensato Minho se lo avesse scoperto?
Avrebbe avuto paura di lui? Lo avrebbe allontanato? Lo avrebbe giudicato?Era talmente assorto da quei pensieri che non si accorse della presenza di sua madre in camera sua.
« M-mamma...»
Si alzò dalla sedia, coprendo immediatamente il braccio, ma era troppo tardi, lei aveva già visto tutto.
« Jisung...»
Disse.
Il suo tono triste e deluso.
L'ultima cosa che Jisung voleva è che la sua famiglia venisse a saperlo.« Perché..? »
Domandò con le lacrime agli occhi.
« Cosa sono quelli...? »
« Non ti ho forse dato abbastanza? Non sono forse stata una mamma presente? »
« No mamma non è questo...»
Tentò di rimediare Jisung avvicinandosi verso sua madre che però fece due passi indietro.
« Allora perché? Come hai potuto...con tutto quello che facciamo per te, non ti abbiamo mai fatto mancare nulla »
Quelle frasi furono delle pugnalate per il biondo che iniziò a piangere a sua volta.
Era vero che i suoi genitori non gli avevano fatto mancare nulla: aveva cibo in tavola, vestiti, lenzuola calde e un tetto sulla testa; era stato molto più fortunato rispetto a moltissime altre persone, ma questo non escludeva il malessere che provava ormai da anni a causa loro.
A scuola era stato sempre bullizzato, a casa non facevano altro che dirgli con semplicità che era stato bravo e che era suo dovere prendere quei voti per cui si impegnava tanto, non aveva mai sentito dire "Jisung sono fiero di te" da suo padre.
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Soulmates 🌔 // minsung
FanfictionHan Jisung è un universitario che lotta contro i propri demoni ogni giorno della sua vita fallendo però miseramente. Le sue condizioni sono piuttosto disperate anche se non lo dimostra ai suoi compagni e i suoi pensieri negativi prendono spesso il s...