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6.

『••✎••』

Minho osservò il pezzo di carta e lo strinse debolmente tra le proprie dita.
Non sapeva se a quell'ora fosse rimasto effettivamente qualcuno in università, ma tentò lo stesso, in fondo non gli costava nulla.

La fortuna sembrò assisterlo poiché si imbattè proprio nel gruppetto di bulli che tormentava Jisung.

« Ma guarda, cercavo proprio voi »

Disse piantandosi davanti a loro per bloccargli il cammino.

« Ah sei solo oggi? Dove hai lasciato il tuo cagnolino? »

Scherzò il più grande, ma Minho non rise.
Al contrario dovette trattenersi dal prenderlo a pugni.

« So che è stato uno di voi a scrivere queste cose »

Commentò avvicinandosi col foglio stropicciato in mano, assottigliando lo sguardo minaccioso.

« Ora non so se vi rendete conto di quanto siate ridicoli o se semplicemente vi piaccia essere meschini e immaturi, ma lasciatemi dire una cosa »

Disse arrivando sotto al viso dell'altro.

« Continuate così e vi farò passare un anno infernale »

Il suo tono era freddo e tagliente, i suoi occhi erano fissi sull'idiota che aveva fatto inciampare Jisung.
Strinse il foglio e lo sbattè sul petto di quest'ultimo prima di sorpassarlo e camminare lungo il corridoio.

જ⁀➴

Jisung si chiuse in camera sua e provò a studiare.
Sperava che concentrarsi sui libri l'avrebbe aiutato a dimenticare quello che era successo l'ora precedente.

« Devo assolutamente scusarmi »

Disse tirandosi indietro, poggiando la schiena sulla sedia e le mani davanti al viso.
Avrebbe tanto voluto avere il numero di Minho per scusarsi attraverso i messaggi, piuttosto che doverlo affrontare faccia a faccia il giorno dopo.

« Spero solo capisca... »

Borbottò tra sé e sé iniziando ad immaginare gli scenari peggiori nella sua mente.
Per quanto spaventoso, Jisung voleva fidarsi di Minho, sentiva di poterlo fare e sperava di non sbagliarsi.

Il giorno seguente si recò all'università con un leggero ritardo.
Aveva pensato durante tutto il tragitto a cosa poter dire all'altro, si era preparato dei discorsi nella propria mente e li aveva provati e riprovati fino ad impararli a memoria.

Quando entrò in biblioteca, trovò Minho seduto al solito tavolo intento a studiare.
Si avvicinò cauto e lo salutò con un filo di voce stringendo alcuni libri sul proprio petto come fossero uno scudo.

« Ehi Jisung!
Pensavo non venissi più »

Lo accolse il maggiore sorridendo.
Jisung posò le sue cose sul tavolo e sospirò.

« Scusami per ieri »

Fu l'unica cosa che riuscì a dire, mandando al diavolo tutti i discorsi contorti che si era preparato.

« Ah per quello, non devi scusarti »

Rispose semplicemente.

Soulmates 🌔 // minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora