Va bene... Hai vinto tu

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Va bene... Ammetto che le parole di Sorin mi ronzano in mente da quasi cinque ore. Non ho avuto né il coraggio e né il tempo di chiedergli il significato.

 <<Cara, tu resti qua?>> mi chiede l'uomo. Guardo Azalea che guarda Sorin e Sorin guarda me. Cosa dobbiamo fare? O meglio dire?

In questo momento sembriamo solo i tre protagonisti di "Una Notte da Leoni".

<<Sì?>> dice Oz molto poco convinta, <<Sì, giusto>> le dà corta Sorin, <<Sì, resto>> rispondo, sono l'unica che ha dato la risposta in modo sicuro. D'altronde non mi ha chiesto se preferisco essere appesa a un albero o fare come bersaglio a un gioco, come per esempio tiro con l'arco. Mi ha chiesto semplicemente se mi fermo qua, no?

<<Sai carissima, sei uno spl...>> si complimenta ma io lo interrompo bruscamente, <<Me lo hai già detto>>.

Mi danno fastidio tutti questi complimenti, perché non sono solo "complimenti", sono accompagnati da sguardi lascivi. E questo a me non va bene. 

Io non mi capacito come nella mia vita ci siano solo psicopatici. Poi la gente mi dice: "Tu devi circondarti di persone sane e che ti facciano stare bene". Certo, come no! Trovarle le persone. Ripercorriamo il corso della mia vita: gli insegnamenti che mi hanno dato i genitori e le persone che mi hanno accudita lasciano intuire che non sono proprio persone messe benissimo sotto quell'aspetto, e già i genitori costituivano quelli che chiamo non affettuosamente "primi due psicopatici della mia esistenza". Poi c'è stato il maestro, quello che ci ha messo in testa la grande palla della notte così buia e spaventosa, successivamente c'è stata Avery, ricordata da me come "donna di grande squassamento", poi la professoressa Bianchi e mi chiedo ancora se una cosa nella sua vita l'abbia fatta giusta. Poi ho conosciuto Caym, uguale alla sorella. Poi ho avuto la grandiosa fortuna di conoscere Kallias, ragazzo d'oro dei miei stivali, poi c'è stata Sidonie, vipera assassina ma con un occhio molto buono, questo glielo devo riconoscere.

Insieme a lei Eiran, dall'ironia pungente e assolutamente fastidioso, come non darle la giusta importanza... Ina! Beh, con lei non c'è bisogno che io parli, direi che gliene ho fatte passare di tutti i colori, ma lei non ha fatto da meno con me. Poi Sorin, per quanto sia sbocciato tra noi il grande amore... Non toglie il fatto che lo consideri ancora uno psicopatico. Infine, come ciliegina sulla torta... Questi due uomini che con tutta l'offesa sembrano dei playboy maniaci e ossessionati da me.

Le uniche persone sane della mia via sono state: le mie prime due migliori amiche, Alice e Azalea. Stop.

Adesso ditemi voi se è normale che io sia circondata da tutte queste persone così schizzate, devo dire che io stessa sono tanto schizzata e che la maggior parte di queste tanto amate quanto benvolute persone... Abbiano avuto la giusta ricompensa. E non aggiungo altro per non essere indelicata.

<<Hai carattere Colette, mi piace di te la tua sicurezza e la tua determinazione>> dice e sembra sincero. Se all'altro non piaceva, anzi, odiava questo lato di me, a questo sembra piacere da morire.

<<Okay... Zio, hai conosciuto Colette, ora, se non ti dispiace, la rubo un attimo>> sorride Oz.

Questo uomo mi saluta e io lo liquido per evitare che aggiunga "tesoro", "splendore" o "meraviglia".

Irritante. E strano. Forse anche inquietante.

<<Vostro zio è diverso da vostro padre>> esordisco, <<Hai scoperto l'acqua calda! Wow Colette, non mi aspettavo tu facessi una scoperta simile>> mi prende in giro Sorin, <<Sì, sono molto diversi. Ma quello che li accumuna di più è la loro violenza>> ribatte Azalea puntando uno sguardo truce su Sorin.

<<Era solo per scherzare>> si difende lui, ma lei continua imperterrita a fissarlo con una luce negli occhi omicida. Ho persino paura che da un momento all'atro possa saltargli addosso e seccarlo.

Visto che Sorin mi serve per la sopravvivenza, decido di distrare Oz.

<<Ragazzi?>> chiamo e loro restano immobili, si sono imbalsamati?

<<Sorin? Oz?>> continuo... Nulla. Certo che sono strani forti anche loro.

<<Dimmi>> risponde dopo cinque minuti di silenzio Azalea, con il suo sguardo angelico e innocente si avvicina.

<<Quando dovrò tornare di là?>> chiedo, il sorrisetto di Sorin muore e diventa serio, Azalea si spegne, <<Stavamo pensando domani>> sospira, <<Abbiamo anche pensato di dire a nostro zio che abbiamo delle faccende da svolgere di là, per un po' dovrebbe funzionare. Però ti avviso, dopo un po' non se la berrà più>> aggiunge Sorin con il capo chino e l'aria di uno disperato.

Faccio segno ad Azalea di spostarsi e mi avvicino cauta a lui.

Gli do una carezza dolce sui capelli. Non voglio che si irriti o si spaventi.

<<Sorin>> lo richiamo, <<Stai tranquillo>> lo rassicuro.

<<Non sono per nulla tranquillo, Colette>> ribatte sconcertato, <<Perché?>> sussurro, <<Ho tanta paura che ti possa accadere qualcosa o che Andres possa scoprire tutto quello che abbiamo ideato>> sospira. Riassunto di quello che ha detto: ha paura per me. Andiamo, per me? Per me? Sul serio?

<<Credi che io non sia abbastanza furba e forte per sfuggire a tuo zio?>> rido, <<Colette, non sai quanto quell'uomo è potente>> sospira, <<Ho capito. Quindi non mi credi capace di appenderlo a un albero e usarlo come bersaglio mentre gli sparo sei pallottole nel petto>> ghigno, <<È più probabile che lui lo faccia a te>> desiste.

<<Vuoi che te lo dimostri che ne sono capace? Vuoi che lo faccia? Vuoi che appenda quell'uomo e ti dimostri cosa posso fare?>> chiedo, mi guarda distaccato e gelido.

Adesso sto realizzando cosa ha in mente... Mi vuole allontanare. No, no, no. Non mi respingerà per proteggermi, non mi guarderà con disprezzo solo per farsi odiare. E questo ne sono sicura perché sarò io stessa a restare accozzata a lui.

<<No Sorin, non mi allontanerai. Non realizzerai quello che hai in mente. Te lo impedirò>> ringhio, <<Io non ti permetterò di cacciarti nei casini>> risponde con un ringhio se è possibile ancora più rude e animalesco.

<<Lo sai che quanti casini ho combinato? Eppure sono ancora viva>> sbotto.

Non ci credo. Stiamo litigando. Per cosa? Perché lui si è messo in mente di respingermi fino alla morte e forse si degnerà di rivolgermi il saluto. No, io non sono quel tipo di ragazza che dice: "Aspetterò amore mio, aspetterò che tu ritorni." Non sono una di quelle perché so che se facessi così... Beh, lui mi degnerà di uno sguardo solo in punto di morte.

<<Non sai quello che dici, non immagini in che casini potresti finire>> obietta lui, <<Ah no? Sorin, è inutile con me fare questo giochetto da stronzo. O stai con me o sei fuori per sempre>> stabilisco e il suo sguardo si inchioda nel mio.

<<Resto fuori per sempre>> mormora sicuro, accadono due cose... Io perdo la testa e questo mi fa agire in modo non normale.

Con uno scatto mi alzo e faccio schiantare le nostre labbra, gli strappo un bacio passionale e forte.

<<Abbi il coraggio di ripeterlo>> ringhio contro le sue labbra, se parlasse ci baceremmo di nuovo, quindi mi allontano un po'.

<<Resto fuori per sempre. Non deve essere difficile tagliarmi fuori, devi solo pensare che io non esista... È facile per una indifferente come te, no?>> risponde.

'Oh no... Oh non vincerai così con me... Proprio no. Non hai ancora capito con chi hai a che fare...'

Infilo le mani sotto il maglione che indossa e prendo d'assalto il suo collo. Lo mordo, lo bacio. Sembra che lui stia per impazzire e questo mi dà un senso di soddisfazione.

Quando appoggio di nuovo le labbra sulle sue... Perde totalmente il senno. Mi stringe, mi tocca dappertutto...

<<Va bene. Hai vinto tu. Resterò con te per sempre>> ammette, gli rivolgo un sorrisetto compiaciuto.

Ho vinto di nuovo io... Evviva.

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