44. Luce

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"Proteggi questo cuore fragileAnche in questa notteQuesta lunga notte senza fine"

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"Proteggi questo cuore fragile
Anche in questa notte
Questa lunga notte senza fine"

Luce - Marco Mengoni

La calma che si era ristabilita quella sera nell'appartamento di Nelly e Andrea durò troppo poco, considerato il pianto della piccola Luce che non si accontentò delle numerose attenzioni ricevute dai genitori prima che la mettessero a dormire. Aveva resistito venti minuti senza piangere, prima di costringere sua madre ad alzarsi per riprenderla in braccio.

Il rientro a casa con Luce era stato particolarmente difficile da affrontare per Nelly e Andrea, con quest'ultimo che aveva potuto godere poco i primi momenti con la sua bambina e la sua fidanzata. Mancavano solo due settimane prima che il campionato finisse, e solo poco meno di due mesi prima che finalmente convolassero a nozze. Era davvero quasi tutto pronto, anche Luce sarebbe stata presente al grande giorno dei suoi genitori, anche se non avrebbe verosimilmente ricordato niente di quel momento una volta cresciuta.

«Dio mio, ancora...» mugolò Andrea, assonnato, muovendosi in modo agitato fra le lenzuola. Sette giorni in cui a risvegliarlo non era più una sveglia, ma il pianto disperato di sua figlia.

Nelly annuì silenziosamente, alzandosi dal letto. Si diresse a passo svelto verso la culla di Luce, flettendosi in avanti per potersela portare al petto. Aveva le braccia indolenzite, così come il seno a cui la bambina si attaccava di continuo; doveva ancora imparare ad interpretare i suoi diversi tipi di pianti disperati, non sapeva se piangesse per la fame o perché desiderosa di coccole. Tutto ciò che aveva capito Nelly in quella settimana era che Luce non amasse dormire.

Andrea sospirò, alzandosi con flemma dal letto. Si mise dietro la sua fidanzata, circondando le sue spalle. Sperava che il suo calore potesse calmarle entrambe, ma a poco erano serviti i suoi sforzi. A questo punto, liberò le braccia della sua fidanzata per afferrare sua figlia e stringersela piano al petto. Luce era così piccola che sfiorarla gli faceva paura, fra le sue spalle sembrava scomparire, eppure non poteva fare a meno di accarezzarla ogni volta. Voleva proteggerla, voleva proteggerle.

«È da una settimana che non ci fai dormire. Guarda com'è stanca mamma.» disse il ventisette bianconero, indicando Nelly. Luce guardò confusamente suo padre, portandosi una manina fra le labbra. «Mi sa che non ha capito.» sbuffò poi sconsolato Andrea.

Nelly sorrise, allungando una mano verso la schiena di Luce per accarezzarla. Non c'era stato verso di calmarla e farle chiudere gli occhi per riposare anche solo per un'ora. Nessuno li aveva preparati ad uno sforzo così grande; nessun genitore nasce sapendo già tutto dei loro figli. Avrebbero di certo avuto tempo per conoscersi bene tutti e tre, ma quello che desideravano Nelly e Andrea era solo un attimo di tregua. Niente di più.

«È così bella però. Mi sembra ancora incredibile che sia qui.» mormorò la giovane, sfiorando leggermente i capelli chiari della sua bambina. Luce si voltò verso sua madre, fissandola con aria curiosa.

SOTTOVOCE | ANDREA CAMBIASODove le storie prendono vita. Scoprilo ora