Capitolo 1

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Punto le iridi gialle alla luna piena, sollevando il volto, liberando il lupo dentro di me che inizia a ululare. Un grido di dolore, un grido di rabbia, rivolto al cielo, alla luna, a questa notte pesante di ricordi che fanno più male della sete di sangue. Ora sarà questo la mia nuova ancora, sarà questo che mi impedirà di impazzire durante il plenilunio. Il dolore.
Per mio padre Derek è sempre stata la rabbia, e da quando sono nato si è aggiunto il senso di protezione verso la sua nuova famiglia. Per mio padre Stiles quello che lo fa rimanere lucido è l'amore, per suo marito, per me e per i suoi amici. So che per mio zio Scott si è sempre trattato del desiderio di difendere il prossimo e anche sua moglie Kira e sua figlia Yuki (anche se nessuna delle due ne ha bisogno dato che la prima è una kitsune del tuono, mentre l'altra una del fuoco). Ognuno di loro ha qualcosa, qualcuno. Io potrei tentare di aggrapparmi ai miei amici, il mio futuro branco, o ai miei genitori. Ma tutto quello che ho nel cuore ora è il dolore. Perciò sarà questo da oggi in poi. Il vuoto... la mia anima spezzata...
Un fruscio alle mie spalle mi fa voltare, mentre un ragazzo di un anno più piccolo di me si avvicina alla roccia dove sono seduto. Ha i capelli corti, rosso ramato e gli occhi di un colore tra l'azzurro e il verde.
- Sapevo che ti avrei trovato qui fratello- dice, sedendosi accanto a me e tirando fuori da una busta di carta una bottiglia con un liquido trasparente che sospetto essere vodka.
- Il mio ululato non era un richiamo- replico in risposta.
- Oh scusa se non ho ignorato il dolore del mio migliore amico, nonché fratello- osserva, passandomi la bottiglia.
Lui è Vincent Parrish e tecnicamente, oltre ad essere il mio migliore amico, è anche il mio fratellastro. Suo padre è lo sceriffo Jordan Parrish, mentre sua madre è Lydia Martin, la Banshee e colei che circa diciannove anni fa ha deciso di diventare la madre surrogato per i miei padri Derek e Stiles, nonostante suo marito non fosse esattamente d'accordo.
- Damien... forse dovresti essere in ospedale, non credi?- mi domanda dopo un po' Vincent, cauto.
Fisso il terreno sotto di me. Potrei dirgli che non vado perché c'è la luna piena e rischierei di non riuscire a controllarmi, ma so che sarebbe inutile. Lui è sempre stato bravo a carpire ciò che penso realmente, e anche ora sa bene che sono qui perché ho paura.
Chi non ne avrebbe sapendo che il ragazzo che ama sta per morire in un letto d'ospedale?
Torno a guardare il viso pallido della luna, riportando alla mente il giorno in cui esattamente un mese fa, Alex ha incrociato la mia strada.

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