Capitolo 8

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Ero corso a casa, facendo spaventare i miei genitori perché stavo piangendo, senza nemmeno essermene reso conto. Odiavo piangere davanti a qualcuno, mi faceva sentire debole ed esposto. Ma non ero riuscito a trattenermi. Avevo spiegato loro il problema, ma mio padre Derek non era d’accordo. Diceva che erano troppi i rischi, che non potevo lasciarmi guidare dall’istinto.
Non avevamo mai discusso tanto, non mi ero mai comportato come un ragazzo difficile e non avevo mai disobbedito. Ma non ne avevo mai avuto motivo.
Non potevo dargli retta, non quella volta. Non avrei guardato il ragazzo che amavo morire.
- Ci hai pensato bene? – mi chiese Yuki.
Eravamo seduti sul divano di casa sua, con davanti delle enormi confezioni di gelato, anche se lei era l’unica a mangiarlo.
- Sì… ci ho pensato. Io voglio donare il morso ad Alex -.
- Sempre che lui accetti – ribatté la ragazza.
- Perché non dovrebbe? -.
Lei si strinse nelle spalle. – Non tutti la pensano allo stesso modo. Ti ha detto di aver accettato la morte, può anche essere che non voglia essere trasformato. E sai bene che non lo puoi fare senza il suo consenso. Mio padre e anche i tuoi si arrabbierebbero molto -.
Mi passai le mani tra i capelli, lasciandomi cadere di peso contro lo schienale del divano. Come poteva Alex non accettare il morso, se questo gli avrebbe salvato la vita?
- Non è solo la volontà del ragazzo il problema-.
La voce di mio zio Scott, mi fece trasalire. Era fermo sulla soglia della sala a braccia incrociate.
- Che intendi dire? So che il morso è rischioso perché non sempre funziona, ma Alex è… - iniziai a controbattere.
- È un doppelgangër... la sua natura potrebbe essere rischiosa se mischiata con il morso- mi interruppe l'Alpha.
- Lo ha detto anche mio padre Derek... ma perché? Non capisco-.
- In quel ragazzo sono presenti due personalità separate. È come se fossero due persone. Se lo mordi e il suo corpo accetta la trasformazione, una delle due personalità dovrà per forza morire. Prova a pensare se a sopravvivere fosse il suo doppio. È imprevedibile, fatica a stare alle regole e agisce di testa sua. Come lupo mannaro potrebbe essere pericoloso...- spiegò Scott.
Io lo ascoltai riflettendo sulle sue parole. Se avessi morso Alex una parte di lui sarebbe sparita per sempre. In pratica l'Alpha mi stava dicendo che avrei dovuto scegliere tra il vero Alex, il ragazzo dolce e timido, e il doppelgangër, beffardo e spericolato. Due personalità che lo contraddistinguevano, due parti che comunque amavo.
- Non è l'unico problema-. Questa volta fu Yuki a parlare.
Spostai lo sguardo su di lei, confuso.
- Alex è malato. Il suo corpo sta già combattendo per cercare di eliminare la malattia in lui... e purtroppo non sta vincendo. Se lo mordi, ha poche possibilità di farcela Damien... lo uccideresti- mi fece notare.
Percepii il sangue gelarsi nelle vene. Era una cosa a cui non avevo dato importanza. La mia migliore amica aveva ragione. Io non potevo capire la difficoltà che aveva il corpo umano nell'accettare la trasformazione. Io ero nato lupo mannaro e anche se la mia natura si era sviluppata tardi, il licantropo era già in me. Per quelli che venivano morsi era più complesso, era una lotta... Scott me ne aveva già parlato. Mi aveva raccontato della sua trasformazione e della reazione del corpo di mia madre Lydia che non era cambiata.
- Anche tuo padre Derek ha rischiato molto quando ha morso Stiles, dopo che era stato ferito... ma in quel caso non si trattava di una malattia... l'organismo di tuo padre era in grado di combattere meglio... quello di Alex...-. Scott scosse la testa. - È imprevedibile. È per questo che i tuoi genitori vogliono impedirtelo. Se Alex accetta e lo mordi, convinto di poterlo salvare, daresti una falsa speranza a lui e a te. Derek e Stiles vogliono solo evitare che tu commetta un gesto impulsivo, per poi soffrirne-.
Rimasi in silenzio, le spalle curve, schiacciato dalla consapevolezza di quelle nuove rivelazioni. Era vero, come avevo fatto a non pensarci? Come avevo potuto trattare in quel modo i miei genitori? Cercavano solo di proteggermi...
Il suono del cellulare del padre di Yuki mi riportò alla realtà.
Scott rispose e la sua espressione si fece seria e scura. C'era un problema.
Con il cuore che mi batteva frenetico, lo guardai, temendo che fosse successo qualcosa alla mia famiglia.
- Scusate ragazzi, ma devo proprio andare. Era Liam...- disse, rimettendo il telefono in tasca.
- È per quegli omicidi nel bosco?- domandò Yuki.
L'uomo annuì, poi se ne andò, lasciandoci di nuovo soli con il gelato.
- Quali omicidi? Come mai Vincent non me ne ha parlato?-.
- Questa settimana hanno ritrovato un paio di cadaveri nel bosco, nella zona attorno alla scuola, fortunatamente non sono studenti, quindi non si è scatenato il panico. Il padre di Vincent ha passato il caso al vicesceriffo Stiles Stilinski- mi informò con un ghigno divertito.
- Quindi è il branco a lavorarci? Come mai?-.
- Sembra che i corpi siano stati sbranati. Tutti pensano a dei cani randagi... ma siccome siamo a Beacon Hills, casa di lupi mannari e creature sovrannaturali, ovviamente non si tratta di animali. E Vincent non ti ha detto niente semplicemente perché non se ne sta curando. È impegnato a cercare di conquistare l'angioletto Scarlett-.
Mi alzai, controllando l'ora sul cellulare. Ero lì da quasi quattro ore.
- Sarà meglio che ritorni a casa... devo scusarmi con i miei genitori- osservai.
- Sì buona idea...-.
Uscii dalla casa di Yuki, con le cose che mi aveva riferito l'Alpha che mi vorticavano in testa.
Il cellulare vibró. Guardai lo schermo illuminato ed aprii il messaggio. Era di Alex. Voleva vedermi al campo da basket.
Spostai lo sguardo verso il cielo che aveva assunto una tonalità violacea, con l'orizzonte ancora screziato di arancio. I resti del tramonto. Quindi era il doppelgangër a volermi incontrare. Doveva essersi manifestato ed era uscito di nascosto.
Con un sospiro cambiai direzione e andai verso la scuola, mentre le luci dei lampioni iniziavano ad illuminare la strada attorno a me.

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