❝ Non avere ansia, vogliono farti pressione per far si che lasci sfuggire qualcosa ❞
❝ Ma figurati è solo la stanza più piena di uomini di alto calibro che esistano nel mondo del jujutsu non c'è nessun motivo di avere ansia, pff nah.. ❞
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August 28th 2024 ┏━━━━━━━━━━━━┓ ✧.* ⤑ 𖤓┊❝ Capitolo 05❞┊☁︎ ⋆·˚ ༘ * "La scatola millenaria"
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Ijichi" riuscì a dire con voce debole, tentando di sembrare più calma di quanto non fosse. "Fermati, devo... vomitare."
Ijichi le lanciò uno sguardo preoccupato attraverso lo specchietto retrovisore, ma accettò senza fare obiezioni. Fermò il veicolo con cautela e Rikki scese, appoggiandosi alla portiera. Il dolore alle ferite era lancinante.
Appena fuori, il freddo della sera le colpì il viso, ma non bastò a raffreddare quella sensazione di calore che continuava ad aumentare. Rikki si piegò leggermente, cercando di respirare profondamente per calmare il battito accelerato del cuore, quando notò qualcosa di inquietante.
A pochi metri da lei, tra le ombre degli alberi, si stagliava una figura. Il suo aspetto era inquietante, con una testa rocciosa e orbite fiammeggianti. Gli occhi gialli brillavano di una luce sinistra mentre la fissava. La sua presenza emanava un calore insopportabile, che si intensificava man mano che si avvicinava.
Rikki alzò un sopracciglio "Chi sei?" chiese, ormai troppo stanca pure per avere un tono scocciato
La figura rimase silenziosa per un momento, poi il suo volto si contorse in un ghigno inquietante, una crepa incandescente che sembrava una bocca.
"Sono qualcuno che non avresti dovuto incontrare"
La sua testa era grossa, come una roccia incandescente, e i suoi occhi gialli la fissavano con un'aria sinistra. Era la fonte di quel calore opprimente, e la consapevolezza la colpì con la forza di un colpo allo stomaco.
"Credi di farmi paura?" Rikki alzó un sopracciglio non era in vena di ironia dopo aver rischiato la pelle
L'essere avanzò di un passo, il calore che emanava diventava quasi insostenibile, la frustrava il che era strano il fuoco le aveva sempre fatto piacere.
"Non è importante chi io sia," rispose con una voce profonda e risonante, come il ruggito di un vulcano. "Piuttosto, la domanda è... perché sei sopravvissuta?"
Rikki lo fissò, confusa e ancora più frustrata, ma chi cazzo era?
"Finiscila di fare il misterioso, non ho tempo da perdere." ribattè senza batter ciglio lasciando la figura sorpresa
il suo ghigno si fece ancora più crudele, la guardò con sufficienza. "La maledizione che hai affrontato... hai davvero pensato di poterla sconfiggere così facilmente?"
"E tu invece? Che hai osservato tutto fin dall'inizio? A chi fai da cagnolino?" lo incalzó la ragazzina
Le parole della maledizione le rimbombavano ancora nella testa. Anche adesso, mentre guardava quel nuovo nemico di fronte a lei, sentiva un gelo improvviso scorrere lungo la schiena tuttavia non lo mostrò esteriormente .
