❝ Non avere ansia, vogliono farti pressione per far si che lasci sfuggire qualcosa ❞
❝ Ma figurati è solo la stanza più piena di uomini di alto calibro che esistano nel mondo del jujutsu non c'è nessun motivo di avere ansia, pff nah.. ❞
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September 1st 2024 ┏━━━━━━━━━━━━┓ ✧.* ⤑ 𖤓┊❝ Capitolo 09❞┊☁︎ ⋆·˚ ༘ * "Gli opposti non si attraggono"
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5 giorni all'incontro di scambio
Nell'infermeria l'atmosfera era tesa. Rikki si sedette sul lettino, cercando di nascondere l'ansia dietro una maschera di calma apparente. Satoru Gojo, però, riusciva a percepire ogni minima sfumatura delle sue emozioni.
I suoi occhi azzurri, di solito rilassati e sicuri, erano ora velati da una preoccupazione palpabile. Non poteva ignorare il fatto che, nonostante fosse passato più di una settimana, la ferita di Rikki continuava a non guarire.
Shoko Ieiri, con l'abituale professionalità, si avvicinò al lettino con passo silenzioso.
"Va bene, Rikki. Vediamo come sta andando" disse con un tono di voce rassicurante, ma anche lei non poteva nascondere l'apprensione che iniziava a farsi strada.
Rikki sollevò la maglia, esponendo la benda che copriva la ferita. Gojo, percependo l'esitazione nei suoi movimenti, si avvicinò di più, posando delicatamente le mani sulle sue spalle, un gesto che cercava di trasmetterle sicurezza e forza.
Shoko rimosse la benda con cura, rivelando il taglio ancora rosso e aperto. Sangue fresco scorreva dalle ferite, come se fossero state appena inflitte. Le croste che cercavano di formarsi si staccavano subito, lasciando la pelle irritata e scoperta. La vista della ferita non migliorata fece contrarre i lineamenti di Gojo in un'espressione di preoccupazione, la sua solita sicurezza sembrava svanire, sostituita da un silenzio carico di tensione.
Shoko esaminò attentamente il taglio, il suo sguardo concentrato e la fronte leggermente corrugata.
"Non si attaccano" mormorò, parlando più a sé stessa che agli altri. "Le croste non riescono a rimanere intatte. È come se ci fosse qualcosa che impedisce alla ferita di chiudersi."
Rikki cercò di mantenere il controllo, ma non poté fare a meno di avvertire un'ondata di ansia crescente. Sentiva le mani di Gojo sulle sue spalle, ma anche il suo tocco, solitamente rassicurante, non bastava a tranquillizzarla del tutto.
"Cosa significa?" chiese, la voce tremolante, nonostante i suoi sforzi per mascherare la paura.
Gojo strinse un po' di più le mani sulle sue spalle, avvicinandosi leggermente come per cercare di farle sentire maggiormente la sua presenza. Il suo volto, di solito rilassato e sicuro di sé, mostrava ora una tensione evidente. Shoko, con un'espressione seria, continuava a osservare la ferita.
"Ho trovato delle tracce di veleno sui bordi della ferita quando ti hanno portata qui" spiegò Shoko, con un tono calmo ma carico di preoccupazione. "Ma non c'erano, ne ci sono tutt'ora segni che il veleno sia penetrato in profondità. È strano... come se fosse stato progettato per rimanere solo sulla superficie, impedendo alla ferita di guarire."
