4-Chloe

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"l'eccesso di prudenza
aiuta a crescere.
Concediti qualche piccola follia
e imparerai a volare"
-Uknown

Faccio un cenno di saluto con il capo e mi siedo sul letto di James a gambe incrociate mentre le voci di tutti i presenti nella stanza si mescolano per salutarmi. Osservo i miei amici, ognuno di loro ha una materia diversa sotto al naso: Storia, Filosofia, Musica, Matematica... Apro il mio zaino e lancio il mio quadernino per terra, Logan lo afferra e legge la decina di nomi che ci ho scritto sopra

«Cosa sono?»
«Idee per il nome della band» dico scrollando le spalle e cercando di decifrare l'espressione di Logan, un misto tra stupore e confusione. «Quando hai avuto il tempo di buttare giù qualche idea?»
«Durante la lezione della signorina Smith, mi stavo annoiando»

Logan lascia sfuggire un piccolo sorriso, dopodiché, sposta gli occhi da un nome all'altro, sottolineando quegli che lo convincono di più. Ne ha sottolineati solo due: Vortex e Rhythmix. James e Willow allungano il collo per dare un'occhiata alle due idee che sembrano essere quelle più adatte. I loro sguardi concentrati si trasformano in espressioni rilassate, come se tutti e tre si fossero messi d'accordo e avessero scelto quello più bello. Logan cerchia una delle due parole e mi ripassa il quadernino, sposto lo sguardo sul foglio, la penna blu del mio migliore amico si era concentrata sul nome Vortex. Sorrido e come in un taciturno accordo, iniziamo a lavorare alla prossima esibizione mentre Mason, May, Adeline e Sebastian ci guardano con un'espressione interrogativa. La voce di Mason interrompe il silenzio che si era creato

«Quei quattro a volte mi fanno paura.»
«Hanno una connessione tremenda...» Qualcuno concorda con lui ma non faccio caso a chi, siccome il mio sguardo è puntato su Sebastian. È intento a giocare con la sua matita mentre ripassa gli appunti che ha preso durante la sessione di studio alla villa Collins. Mi sposto a sedere vicino a lui

«Come sta andando?» Chiedo cauta
«Metà delle cose le ho capite, sto cercando solo di ricordarmi le ultime pagine.» risponde concentrato.

Le sue iridi azzurre sono focalizzate sul foglio a righe pieno di informazioni, corruga le sopracciglia e le sue dita fanno roteare la matita ad una velocità che non ho mai visto prima.
«D'accordo allora ti lascio studiare» gli dico riposizionandomi sul letto di James

Passiamo le seguenti ore a studiare, ridere e programmare la performance che faremo al Malibù la settimana prossima. Adeline e Mason hanno passato tutto il tempo attaccati come due cozze, Willow ogni tanto guardava il telefono per controllare se ci fosse qualche notizia di Luke...Niente, nessun progresso o aggiornamento. Spero solo che stia bene...
Do un'occhiata all'orario, ancora un'ora e sarei dovuta andare a casa, perciò, mi alzo in piedi e prendo parola

«Volevo avvisarvi che da domani passeremo i nostri pomeriggi a scuola. Io e James abbiamo trovato una stanza insonorizzata, è da ristrutturare ma possiamo usarla come sala prove.»

I ragazzi, tranne il mio migliore amico, mi guardano stupiti. Willow apre bocca per dire qualcosa ma viene immediatamente interrotta da May:

«Vuoi istituire una sala prove a scuola? Il luogo della musica classica? E i tuoi?»
«I miei non sono un problema. La stanza, come ho già detto, è insonorizzata e se ci fermiamo dopo l'orario scolastico non ci sarà nessuno a disturbarci. Si dà il caso che qualche anno fa mi sono fatta la copia delle chiavi della scuola e ho accesso a qualsiasi aula.» La mia voce lascia passare un pizzico di incertezza, non avevo mai fatto nulla di nascosto ai miei e occupare una delle loro aule non mi sembra una cosa orribile...

«Io ci sto»

Mi giro e vedo Sebastian sorridermi, come a darmi un punto di forza a cui aggrapparmi. Sento lo sguardo dei miei migliori amici su di me, so a cosa stanno pensando e so che hanno ragione ma mi rifiuto di credere che a me possa piacere una persona conosciuta letteralmente due giorni fa. Ricambio il sorriso debolmente, abbasso lo sguardo e inizio a racimolare tutte le mie cose per poi uscire dalla stanza senza dare spiegazioni ma quei due mi conoscono fin troppo bene e decidono di seguirmi. Una mano mi prende il braccio, costringendomi a fermare i miei passi. Mi giro e i miei occhi incontrano quelli di James

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