CAPITOLO VII XAVIER

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Anche oggi sto andando in ufficio con papà, si, ci ho preso gusto, mi piace questo posto, soprattutto perché io non faccio niente se non sentire i pettegolezzi che girano lì dentro.

Entriamo di nuovo in quella che ho scoperto essere la sala riunioni, mi accomodo al mio solito posto ed inizio ad oziare.

Ma il mio ozio termina quando mio papà prende la parola 

<<Okay, buongiorno, come al solito accendete il monitor e sentiamo se ci sono aggiornamenti>>

A quel punto tutte le luci si spengono e lo schermo si accende: vedo l'intera famiglia, ma c'è Chloe che ha una faccia diversa dal solito, non è allegra, ma abbattuta e pensierosa.

<<Su Chloe coraggio, puoi farcela>>

<<Io so tutto>> dice con un tono di voce quasi impercettibile

<<Prego accomodatevi>> entra nel campo visivo un dottore che sembra essere sulla quarantina ed indossa un classico camice bianco

<<Perché siete qui?>> domanda il dottore

I genitori di Chloe gli dicono qualcosa sottovoce, qualcosa di inudibile che, a giudicare dalla faccia che fa lei, mi sembra che nemmeno Chloe abbia capito.

<<Siediti sul lettino>> e Chloe esegue l'ordine con non poca titubanza

Le danno una pastiglia strana blu con un bicchiere d'acqua, la prende e all'improvviso si addormenta.

Le mettono un caschetto strano sulla testa collegato a dei fili, il dottore preme un bottone su un telecomando e subito si irradia una scarica elettrica intorno a Chloe, e ciò mi provoca un sobbalzo.

Ripetono l'operazione per qualche altra volta, dopodiché le tolgono quell'affare dalla testa e lei cade a peso morto sul lettino.

I suoi genitori la sollevano e la portano via.

Spengono lo schermo e riaccendono le luci.

Scuoto la testa per risvegliarmi dai miei pensieri e mio padre prende la parola

<<Che senso ha metterle quel coso in testa per cancellarle i ricordi?>>

<<Signore forse per quello che sta succedendo dentro il castello>>

<<Papà, cosa sta succedendo a casa? Cosa mi state nascondendo?>>

<<Xavier, quello che tu già sai>>

<<Del fratello di Chloe?>>

<<Esatto>>

<<Scusami papà, va bene che siamo in guerra contro di loro, ma siete impazziti? Ricorrere a torture del Medioevo per farvi dare due informazioni a cui potrebbe arrivare anche un bambino?>>

<<Perché tu hai in mente un metodo migliore?>>

<<Si>> rispondo di getto

<<E quale sarebbe?>>

<<Non appena inizierò a scendere sulla Terra potrei entrare nelle grazie della sorella e farmi dare tutte le informazioni, ma per favore, lasciate andare suo fratello, non ha fatto niente di male>>

<<Lo faremo solamente dopo che ci avrai portato tutte le informazioni>> e se ne va, lasciandomi da solo

"Ma cosa mi è saltato in mente? Dovrò praticamente corteggiare quella scorbutica per avere una stupida informazione. Però io sono un demone, posso farcela"






SPAZIO AUTRICE

Buona domenica, come state?

Adesso che sono tornata alla carica non vi lascerò più soli

Amami per odiarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora