CAPITOLO OTTO

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I am loathed to say that I have been to stay
I've been with the devil in the devil's resting place
- Laura Marling, Devil's Resting Place


Lola si sedette sui gradini, appena fuori dalla finestra guardando il paesaggio composto da macchine che sfrecciavano inarrestabili.
Non sapeva a cosa pensare, gli occhi gonfi di dolore chiedendosi ossessivamente che cosa avesse mai fatto a Helen Fletcher.
Dolly arrivò a casa e non appena si aprì la porta, Lola corse verso di lei, abbracciandola stretta. La donna ricambiò il gesto, dopo aver chiuso la porta.

«Tesoro mio, andrà tutto bene.» le sussurrò all'orecchio, accarezzandole dolcemente la schiena. «Che ne dici se ordiniamo del cibo cinese e ci guardiamo Una Poltrona Per Due

Lola annuì. Mentre sua madre ordinava la cena al telefono, Lola si avviò verso la sua stanza, si cambiò velocemente e, sedendosi sul letto, si mise a pensare. Rimuginava su come sopravvivere l'indomani e a come difendersi da Helen Feltcher. Non si era mai sentita così presa di mira, a parte quelle volte con la squadra di basket ma finiva lì, anche grazie a Junior che ne faceva parte. New York le sembrava troppo grande e troppo complicata, un macigno insormontabile. Tutto ciò accentuato dal fatto che non sapeva come comportarsi con queste persone così ricche.

Di colpo i suoi pensieri furono interrotti dal profumo di noodles e involtini di riso, arrivandole dritto alle narici.

«Vieni tesoro, è arrivata la cena» la voce di sua madre è un balsamo per le sue orecchie. Fra i mille scatoloni ancora da svuotare, Dolly aveva improvvisato una tavola. Lola arrivò in salotto e la piccola televisione era già accesa con la VHS in funzione, le voci di Dan Aykroyd e di Eddie Murphy avvolgevano la stanza.

Dopo aver mangiato, si accoccolarono sui cuscini messi lì a mo' di divano e si addormentarono con il film in sottofondo.

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Skye Garson a quarantaquattro anni e mezzo scoprì d'avere il cuore che non funzionava più. Cardiopatia e, come se non bastasse, un cancro al fegato. Già Jason, il suo compagno, aveva lasciato lui e Jacob da qualche anno, il destino non si doveva assolutamente permettere di dargli una sentenza così catastrofica e definitiva.

Così pensò al da farsi. A chi lasciare cosa e pensò al Maine, a Mokdale, cittadina piccolissima e tipicamente New England. Pensò a Dolly Gillman, la sua migliore amica e a quanto gli mancasse, in parte, l'adolescenza. Dolly, Wendy, Hector, Maddy e Denis avevano reso quegli anni un po' più rosei. Era sempre stato un ragazzo confuso e travagliato, insicuro ma sapere di avere degli amici l'ha sempre fatto sentire protetto e amato.

Non sentiva Dolly da anni. Non perché avessero litigato, ma per le casualità della vita, non si erano più tenuti in contatto. Lui si era sposato e si era trasferito in un altro stato, nel Michigan.

Non sapeva a chi lasciare Jake, suo figlio, e la prima persona che gli venne in mente fu solo Dolly Gillman, sua amica d'infanzia e cotta nel suo periodo di eterosessualità compulsiva. Le era stato, all'epoca, appiccicato per un altro motivo. La cotta ce l'aveva per William. Erano gli anni Ottanta e sarebbe stato stupido avere una cotta per una persona dello stesso sesso; quindi, si raccontava che la cotta ce l'aveva per Dolly. Anche Denis glielo ripeteva spesso, che si vedeva che era innamorato di lei, anche davanti a William. A Denis non era mai piaciuto William, lo vedeva un rivale sul piano sociale. I soldi, le macchine, i viaggi. Non vedeva l'affetto con cui guardava Dolly. Skye li aveva osservati svariate volte. Credeva che il ragazzo avrebbe rinunciato a tutto l'oro del mondo per stare con lei, glielo si leggeva negli occhi.

𝙍𝙤𝙨𝙨𝙤 𝘿𝙞 𝙎𝙚𝙧𝙖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora