3. Nuova vita

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Febbraio 2001
Dopo l'ennesimo arresto di mio fratello Zack, la vita per me nella nostra casa in Pennsylvania era diventata alquanto soffocante, avevo bisogno di circondarmi di gente nuova e prendere una boccata d'aria fresca.
Mi confrontai con Cassie, anche lei della mia stessa opinione, così l'indomani diedi la notizia a mia madre.
<<Vorresti trasferirti a New York!? E con quali soldi scusa?? Hai solo 18 anni Alice!>> Devo dire che mia madre non la prese un granché bene <<Mamma ho bisogno di fare questa esperienza, mi sento che cambierà per sempre la mia vita, devo sapere cosa il destino ha in serbo per me e se rimango qui in mezzo ai problemi e al nulla non lo scoprirò mai!>>.
Mia madre alzò lo sguardo e con gli occhi arrossati disse <<Ah...quindi siamo solo un "problema" per te>> gelo...mai avevo visto mia madre così tanto ferita nel profondo e tentai di replicare <<No mamma assolutamente! Ti chiedo scusa, ho parlato senza riflettere, ma sai con l'arresto di Zack, il tuo lavoro che non sempre va come dovrebbe andare...io ho bisogno di scoprire chi sono davvero! Sai verrebbe anche Cassie con me>> il "jolly" Cassie era stato giocato.
Dovete sapere che mia madre ha sempre avuto un debole per Cassie, l'ha sempre considerata sua figlia e forse in cuor suo, ha sempre voluto che io le somigliassi.
Cassie è una ragazza acqua e sapone, precisa, gentile, riservata, altruista, tutto ciò che di bello può esserci al mondo, Cassie lo è.
Siamo cresciute assieme, nello stesso quartiere, nello stesso parchetto del doposcuola, dall'asilo alle superiori e sempre sulla stessa panchina, su cui tra l'altro avevamo inciso le nostre iniziali tra la seconda e la terza media "A + C <3", il nostro rapporto è stato da fin da subito di una complicità pazzesca, se ne vedono pochi di così sinceri, ma è stato nel 1991 che Cassie mi ha dimostrato quanto io sia speciale per lei e li ho capito quanto lei lo fosse per me.

Dicembre 1991
Il giorno che mio padre decise di abbandonarci avevo solo 8 anni, nevicava ed era l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie, il mio periodo dell'anno preferito. Ero seduta al banco accanto a quello di Cassie (ovviamente) a finire i lavoretti di Natale quando, suonò la campanella e ci dirigemmo verso l'autobus per tornare a casa, fiere con i nostri lavori nello zainetto.
Abitando vicine, io e Cassie facevamo sempre la strada assieme e dopo esserci salutate, ci demmo appuntamento nel pomeriggio, come eravamo solite fare ogni giorno, per giocare.
Entrando in casa trovai tutti i soprammobili a terra, piatti e bicchieri rotti, i miei fratelli erano in un angolo impauriti e girando appena lo sguardo, incrociai quello di mia madre seduta a terra in un angolo del soggiorno. Urlai correndo da lei. <<Mamma ma che è successo!?>> e lei con il viso solcato dalle lacrime e con la poca voce che le era rimasta in corpo rispose <<Papà se n'è andato>>.
In quel momento mi passarono per la testa tante cose, potevo percepire il mio battito accelerare e il calore invadere il mio corpo e senza dire una parola iniziai a correre fuori dalla porta con al seguito mia madre che urlava <<Alice dove vai!?>>, non volevo stare un minuto di più in quella casa, volevo cercare mio padre e chiedergli il perché di questa decisione.
Fuori nevicava parecchio e andai dal mio unico porto sicuro: Cassie.
Mi aprì la porta sua madre che non fece neanche in tempo a salutarmi, che già mi ero fiondata su per le scale in lacrime alla ricerca della mia amica, la trovai, la strinsi molto forte e lì lei capì che qualcosa non andava. Nonostante i nostri otto anni, siamo sempre state più mature delle altre bambine della nostra età.
Rimasi tutto il pomeriggio con Cassie nella sua cameretta a parlare e piangere, interrogandomi sui vari motivi per cui mio padre avesse preso una decisione così orribile: non arrivai a nessuna conclusione sensata.
Non tornai a casa quella sera, rimasi a dormire dal mio porto sicuro, non me la sentivo di tornare tra quelle mura scenario di chissà quale teatrino consumatosi tra i miei genitori. Mia madre era stata prontamente avvisata dalla mamma di Cassie, non era la prima volta che scappavo rifugiandomi da lei, ma in ogni caso volevo farla stare tranquilla.

CONTINUA...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 31 ⏰

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L'anno in cui ho imparato a volareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora