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<<Racconta>>, squittì Martina, l’addetta al trucco, quando fummo sole nel camerino.
<<Cosa?>>
<<Non fare la finto tonta. Sono giorni che vi azzuffate come cane e gatto e ora vorreste farci credere che siete diventati magicamente amici?>>
<<Non vedo dove sia il problema>>
<<Il problema sei tu che non mi racconti la verità>>, rispose piccata incrociando le braccia. <<Confessa!!>>
<<Abbiamo parlato e ci siamo chiariti, tutto qua>>
<<Impossibile!>>
Mi voltai a guardarla. <<Cos’altro sarebbe dovuto succedere?>>
La sua espressione cambiò, divenne maliziosa. <<Eravate soli… lontani da tutti…in albergo>>
<<Ti ricordo che c’era anche Daniele>>
Si mise le mani sui fianchi scocciata.
<<Sono o non sono una tua amica?>>
Prima che potessi risponderle Daniele entrò sbattendo la porta. Ci voltammo entrambe sbigottite.
<<Martina per favore lasciaci soli>>
<<Cos’è successo?>>, chiese la giovane nuovamente poco curiosa. L’uomo la fulminò. <<Martina>>
<<Okay, okay. Non c’è bisogno che ti scaldi tanto. Qui nessuno mi racconta mai niente. Victoria, appena avete finito fammi chiamare>>
Annuì ammutolita. Raramente avevo visto Daniele così furioso. Doveva essere successo qualcosa di molto grave.
Non appena Martina ubbidì il mio manager mi sbattè davanti una rivista di gossip. <<Voglio una spiegazione>>
Mi bastò un unico sguardo per impallidire. Io e Lorenzo, stesi sul letto della mia camera in albergo, eravamo in prima pagina con la dicitura “Non solo finzione. Esplode la notte di passione”.
Afferrai quelle pagine patinate e ne sfogliai il contenuto soffermandomi sulle frasi e i titoli più eloquenti.
Assurdo! Ciò che era successo tra noi dalla scenata in discoteca alla colazione del giorno dopo era stato tutto immortalato in delle foto strategiche a testimonianza di una verità distorta.
“Pazzo di gelosia l’ha trascinata di peso dalla discoteca dopo aver litigato con un gruppo di ragazzi che le avevano fatto un complimento”
“Il bacio!”
“Immaginiamo che lui le abbia sussurrato di voler continuare la serata in altro modo. Infatti poco dopo lei gli ha aperto le porte delle sua stanza. E non solo, a giudicare dalle scene che abbiamo potuto catturare dalla portafinestra aperta che, i due, travolti da una fiammeggiante passione, non hanno avuto l’accortezza di chiudere.”
“Ore 06.45 i due si scambiano un ultimo bacio prima di scendere a fare colazione insieme”
“Dal buio del parcheggio, all’entrata di soppiatto in camera, alla colazione solitaria ci chiediamo: come mai i due evitano la folla? Forse perché lei ha già una relazione con un altro? Sta di fatto che noi non siamo capitati nei paraggi per caso ma abbiamo ricevuto una segnalazione anonima. Che lui abbia architettato tutto per far spazio nel cuore di lei?”
<<Allora?>>, incalzò Daniele.
<<Io… io…>>, balbettai tanto incredula quanto furiosa. <<E’ tutto falso!!>>
Daniele mi strappò la rivista dalle mani <<Falso?! Queste per te sono false?>>, chiese indicando le foto <<Ci sei andata a letto!>>
<<Ti sbagli, non è successo nulla!>>
<<Come puoi avere il coraggio di mentirmi di fronte all’evidenza. Io non giudico le tue scelte, ma hai pensato a quel poveraccio di Nicolas?>>
Mi morsi nervosamente il labbro inferiore. Se lui, che mi conosceva più di chiunque altro, non mi credeva come avrebbe potuto farlo il mio ragazzo? Perché se c’era una cosa che era vera era proprio quella. Ero fidanzata.
Mi alzai posizionandomi di fronte a lui <<Le foto sono vere, ma sono state decontestualizzate e monopolizzate al fine di rendere credibile ciò che hanno scritto>>
<<Non hai pensato alle conseguenze?>>
<<Perché non mi ascolti?!>>, protestai avvilita
<<Puoi andare a letto con chi vuoi, ma Nicolas? So che le cose tra voi non vanno ma, cavolo, è pur sempre il tuo ragazzo!! Avresti dovuto fare le cose per bene. Lasciarlo e poi cominciare una nuova “relazione”. Questo si chiama tradimento!!>>
Sembrava non voler capire così recuperai la rivista dalle sue mani e iniziai a raccontargli la verità di ogni singola scena.
<<Mi ha trascinata fuori dalla discoteca perché riteneva che non fosse posto per me e che avrei dovuto camuffarmi e avvisarti. I ragazzi li ho provocati io perché invece di aiutarmi lo incitavano. Questo non è un bacio. Stava annusando il mio alito per accertarsi che non avessi bevuto. Qui mi stava semplicemente provocando. Si è presentato fuori la mia porta supplicandomi di aprirla perché diceva che una ragazza lo inseguiva, poi però ci è restato perché tra una lite e l’altra abbiamo chiarito e gli ho proposto di studiare il copione come mi aveva ordinato di fare il regista. Ti posso giurare che non ci siamo mai baciati nemmeno in questa scena e sul letto ci siamo finiti per errore>>
Sollevò un sopracciglio e io scossi le braccia <<Non fraintendere. Lui voleva impedirmi di aprire la porta e vedere in faccia la ragazza che lo inseguiva così mi ha portata di peso verso il letto dove è inciampato trascinandomi con sé.>>
Si passò una mano sul viso sedendosi sulla sedia che avevo occupato prima che arrivasse.
<<Ieri mattina quando mi sono accorto della vostra “amicizia” ti ho chiesto spiegazioni e tu mi hai liquidato in quattro e quattr’otto>>
Abbassai il capo colpevole. <<Lo so>>
<<Cosa ti sta succedendo? Capisco che la passione può travolgere, che siete giovani e che la tua relazione ti dà delle mancanze ma se avessi saputo prima che lavorare con un tuo idolo ti avrebbe condizionata così tanto allora non l’avrei mai permesso>>
<<Tu mi conosci e sai che per quanto sia un’ottima attrice non so mentirti. Sono stata sbrigativa solo perché mi vergognavo di essere sgattaiolata via di notte di nascosto solo per capriccio. Tu per me sei come un padre e non volevo deluderti>>
<<Perché avresti dovuto deludermi? Hai ventun anni e i ragazzi alla tua età adorano quei posti. Inoltre mica devi chiedermi il permesso?>>
<<E’ proprio questo il problema. Io non devo e non posso chiedere il permesso a nessuno. Non mi vergognavo del posto ma di quello che mi ha spinto ad andarci. Volevo mettere a tacere quello che mi brucia dentro>>
Si alzò e mi abbracciò. <<Niente e nessuno potrà mai rimpiazzare i tuoi genitori, nemmeno il bene profondo che nutro per te. Ti mancheranno sempre. Li ricorderai e desidererai in ogni cosa anche la più banale e questo a volte ti schiaccerà con un peso enorme. Le perdite non vanno né cancellate né sostituite. Vanno accettate anche se fanno male. Quelle persone faranno sempre parte della nostra vita e noi dobbiamo fare del nostro meglio per renderle orgogliose e vivere la vita anche un po’ per loro>>
<<Grazie, ne avevo davvero bisogno>>
<<Sono qui per te, con te>> Prese la rivista <<Anche in questo pasticcio. Purtroppo penso che ci saranno delle conseguenze, anche lavorative. Inoltre non credo che Nicolas se ne starà buono e calmo a farsi dire che la sua ragazza va a letto con un altro.>>
<<Allora mi credi?>>
Si sedette e mi fece segno di imitarlo. <<Raccontami tutto per bene e questa volta non tralasciare nulla>>
Gli ubbidii e quando ebbi finito una consapevolezza sempre più prepotente si fece largo nella mia mente. L’anonimo era Lorenzo! Aveva architettato tutto e io gli avevo servito il resto su un piatto d’argento. Il giornalista, però, su una cosa si sbagliava Lorenzo non voleva me, ma la fama per sé e il suo gruppo. Che rabbia!!
<<Penso la stessa cosa e, finché non sapremo la verità, ti vieto di avvicinarti a lui o a suo fratello. Li vedrai solo in mia presenza>>
<<Okay…>>, acconsentii ripensando alle sue scuse, alle lacrime, al suo finto vittimismo… Sciocca! Sciocca! Sciocca!!
Mi passò il cellulare. Sullo schermo un numero sempre maggiore segnalava l’arrivo di chiamate e messaggi, tutte dallo stesso numero. Mi sentii sprofondare. <<Io ti ho creduto magari lo farà anche lui>>.
Lo presi e mi lasciò sola. Il cellulare vibrò di nuovo ma non riuscii a rispondere. Non ero pronta. Le scene della notte precedente andavano in loop davanti ai miei occhi. Più le rivivevo più la rabbia montava.
D’impulso disubbidii a Daniele e mi fiondai nel camerino dei Diamond.
<<Complimenti, bravissimo>>, applaudii entrando. <<Sei un attorte formidabile, meglio di quanto mi aspettassi>>
<<Victoria?!>> I due fratelli mi guardarono sorpresi. Federico si alzò per venirmi incontro. <<Stai bene? Cos’è successo?>>
<<Chiedilo a tuo fratello, anche se penso che tu lo sappia benissimo>>
<<Di cosa stai parlando? Vieni siediti e parliamone con calma>>
<<Calma? Dopo quello che mi avete fatto dovrei stare calma?>>
Gli occhi del ragazzo passarono da me a Lorenzo, dallo smarrimento all’irritazione. <<Cosa le hai fatto?!>>
Il musicista abbassò il capo in un silenzio impenetrabile.
<<Lorenzo!>>
<<Se solo me ne avreste dato l’occasione vi avrei aiutati. Ci saremmo inventati qualcosa insieme. Questo – sventolai la rivista – non è altro che un fumo passeggero. Domani nessuno si ricorderà di voi. L’amore del pubblico si conquista, non si ruba infamando gli altri>>
<<Lorenzo cos’è quella rivista? Cosa hai fatto?>>, chiese Federico sempre più nervoso e spaesato. Gliela diedi e lui la sfogliò sgranando gli occhi ad ogni pagina. Nel frattempo mi avvicinai al fratello.
<<Mi hai usata spudoratamente e io stupida che ti ho creduto>>
<<Perché ti scaldi tanto sono solo stupidi gossip. Noi sappiamo la verità>>
<<E’ logico. Cosa potevo aspettarmi di più da te? Di certo non delle scuse>>
<<Parti dal presupposto che io ne sia responsabile quando in realtà ho visto la rivista questa mattina, proprio come te. Sono una vittima>>
Risi isterica. <<Tu, una vittima!? Perfino il giornalista ti accusa>>
<<Non ho bisogno di questi mezzucci>>
<<Hai bisogno che si parli di te, di voi!>>
<<Non così. Credevo che l’avessi capito>>
<<Ho capito che non mi fiderò mai più di voi. Con me avete chiuso!>>
<<Tu fai tanto la santarellina, ma nemmeno tu sei stata pienamente sincera>> Corrugai la fronte. A cosa alludeva. <<Perché non mi hai detto che eri fidanzata?>>
<<Cosa?? Perché avrei dovuto? Forse così non mi avresti coinvolta?>>
Mi fronteggiò. <<Io non ho coinvolto proprio nessuno! E’ vero siamo in difficoltà e stiamo facendo di tutto per riemergere ma questo non vuol dire che abbiamo bisogno di queste quattro chiacchiere inconcludenti. Il pubblico deve seguirci per ciò che componiamo e suoniamo, non perché compariamo sulle riviste scandalistiche>>
<<Dimostramelo! Dammi una sola valida spiegazione che ti discolpi>>
<<Ti ho detto già tutto>>
<<Non mi hai detto un bel niente>>
<<E’ un problema tuo>>, concluse per poi andarsene.

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