14.

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Con il cuscino stretto in viso non facevo altro che sentire e risentire il sapore delle labbra di Lorenzo sulle mie.
Perché avevo esitato così tanto dopo lo stop?
Era una mia impressione o lui aveva fatto altrettanto?
<<Uffaaa!!>>, sbuffai con le guance in fiamme
<<Che ti prende?>>
Sobbalzai spaventata. Che ci faceva Daniele nella mia stanza? Quando era entrato?
<<Daniele, mi hai spaventata!! Come sei entrato?>>
<<Mi sono fatto dare la card di riversa. E’ da quando siamo rientrati che nessuno ti ha vista o sentita. Hai il cellulare staccato e per quanto bussassi alla porta non mi hai mai aperto.>>
<<Sul serio?>> Immersa com’ero nei miei pensieri non mi ero accorta di nulla. Controllai il cellulare sul comodino. <<Scarico>>.
Accese la luce e si sedette sul bordo del letto. <<Raccontami tutto>>
Sospirai stringendo il cuscino al petto. Avevo davvero bisogno di parlargli e di sciogliere il groviglio di pensieri che mi riempivano la testa oltre al bacio. Perché, per il momento, di questo preferivo non parlare.
<<Da quando ho iniziato a girare questo film non ne azzecco una. Oggi addirittura sono scappata via in preda al panico. Credi che ne uscirò mai fuori?>>
<<Vuoi prenderti una pausa?>>
<<No, affatto>>
<<Ne sei sicura?>>
<<Certo. Non potrei mai abbandonare un lavoro a metà>>
<<Non avrei mai dovuto caricarti così tanto>>
<<Non è colpa tua e nemmeno del lavoro. E’ ciò che c’è intorno>>
<<Un certo ragazzo dagli occhi verdi dal quale oggi non riuscivi a staccarti>>
Una bomba mi esplose sul viso. Divenni paonazza. <<Ma cosa dici?! Non è vero! Stavamo recitando>>
<<Certo, certo…>>, disse roteando gli occhi <<Sta solo attenta a non innamorartene>>
Il suo sguardo divenne duro e penetrante. Il mio rossore si spense. <<Io..non…ma cosa vai a pensare>>
<<Conosco il modo in cui l’hai guardato oggi>>
Strinsi nuovamente il cuscino questa volta non per conforto ma per nascondermi.
<<E’ il modo in cui una ragazza guarda il suo vecchio idolo. Tra noi non potrà mai esserci nulla, non dopo quello che mi ha fatto. Inoltre devo ancora chiarire le cose con Nicolas>>
<<Si è fatto vivo?>>
<<L’ho contattato milioni di volte ma non mi ha mai risposto>>
<<Cosa pensi di fare?>>
<<Mi sembra ovvio: è finita>>
<<Lo era già da un po’>>
<<Lo so…>>
<<E’ difficile ammetterlo soprattutto dopo tre anni, ma non puoi rimandare oltre>> Mi toccò una spalla. <<Hai bisogno di un amore che ti faccia battere il cuore e lo riempia, non uno che ne consumi i battiti svuotandolo. Non aver paura di cercarlo e non accontentarti. L’amore vero è un trofeo che solo i più valorosi riescono a conquistare>>
<<Grazie>>
<<Ora cerca di riposare. Domani sarà una giornata molto lunga>>
<<Novità?>>, scherzai e lui sorrise strizzandomi l’occhio. <<Buona notte>>
<<Buona notte anche a te>>
Si richiuse la porta alle spalle ed io tentai in tutti i modi di addormentarmi ma il caos che avevo nella mente non era ancora stato placato anzi si era aggiunto un nuovo groviglio: ero innamorata di Lorenzo?
Quando il sonno giunse era notte fonda, mi girai e rigirai finché incubi spaventosi non cessarono di farmi visita, peccato che ormai fosse l’alba e dovessi alzarmi. Ero uno straccio. Con tutta la determinazione che avevo mi munii di un bel sorriso e iniziai la giornata. Poco dopo, nella mia roulotte trovai una distesa infinita di rose rosse.
<<Buongiorno amore, piaciuta la sorpresa?>>, disse Nicolas baciandomi sul collo. Lo allontanai subito.
<<Finalmente ti sei fatto vivo>>
<<Avevo bisogno di riflettere e ho preso una decisione>>
<<Beh, anch’io>>
<<Qualsiasi cosa sia successa non mi importa. Ti perdono e voglio che tu sia ancora la mia ragazza>>
<<A che scopo? Tu vuoi che rinunci al mio lavoro, ma io non lo farò, litigheremo e torneremo a non sentirci per settimane mentre il gelo e l’apatia si impossesserà della nostra relazione. Non ti rendi conto di quanto ci siamo allontanati?>>
<<Ne abbiamo superate tante e supereremo anche questa>>,disse tentando di abbracciarmi. Lo evitai.
<<Come? Accetterai il progredire della mia carriera?>>
<<Ti amo!>>, disse cercando i miei fianchi. Li trovò non potendo indietreggiare oltre. Le rose avevano occupato tutto lo spazio libero.
<<Come possiamo superare i problemi se ogni volta che se ne presenta uno tu lo eviti?>>
<<Sono fatto così, mi conosci>>
<<Sparisci per settimane!!>>
<<Per amarci di più quando ci rincontriamo>>, disse mentre la sua presa si fece più curiosa e le sue labbra mi fiorarono nuovamente il collo. Mi divincolai senza risultati. Dannate rose!!
Lorenzo bussò alla porta entrando e Nicolas mi baciò.
<<Congratulazioni>>, disse per poi andarsene tirandosi dietro l’anta.
Nicolas allentò la presa e io fui libera di inseguire il musicista.
<<Lorenzo! Lorenzo aspetta!>> Accelerò il passo ma io non desistetti. <<Fermati!>>
<<Grazie per avermelo fatto sapere in questo modo…>>
<<Come potevo sapere che saresti arrivato?>>
<<Bugiarda! Comunque non mi importa siamo pari>>
<<Pari?>>
<<Ti sei vendicata alla grande>>
<<Di quale vendetta parli?>> Non riuscivo né a capirlo né a mantenere il suo passo. <<Accidenti, ti vuoi fermare?>>
<<Volevi ferirmi e ci sei riuscita. Spero ne sarai soddisfatta>>
<<Di quale vendetta parli?!>>
Si fermò di botto. Finalmente, non avrei retto ancora per molto. <<E’ evidente!!>>
<<No, non lo è!>> Respirai affannosa. Lui incrociò le braccia al petto.
<<Mi hai mandato a chiamare!>>
<<Ti sbagli>>
<<Martina mi è testimone. Hai mandato lei>>
<<Questa mattina non l’ho ancora vista>>
<<Perché dovrei crederti? Tu non l’hai mai fatto con me>>
<<Perché non sei mai stato sincero>>
Rise nervoso. <<Non sei stanca di tutto questo?>>
<<Sì, lo sono>>
<<Bene! Dimentichiamo tutto, perfino di esserci conosciuti. Tu non esisti per me e io non esisto per te>>
<<Ignorarci, è questo quello che vuoi?>>
<<Credi che per me sia facile? Perché pensi che ci stia così male?>>
<<Non lo so…>>
<<Davvero non l’hai capito?>>
Un senso di paura mi invase. Volevo la verità tanto quanto la temevo. Non avrei mai dovuto spingermi così oltre. Decisi di battere in ritirata <<Lascia perdere. Hai ragione: lasciamo perdere tutto>>
Mi fermò afferrandomi per un polso. Mi voltai e mi baciò. Lo ricambiai.
<<Come puoi non capirlo>>, disse accarezzandomi il viso. <<Mi sono innamorato di te. Ecco la verità, ecco la verità di tutto>>
<<Io…io… devo andare!>>, risposi per poi scappare.

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