Capitolo 4

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Durante l'imbarco ho ripensato alle ultime parole pronunciate da quella ragazzina ed ho capito che forse me la sto prendendo troppo sul personale. E' piccola, ed immagino non sia affatto facile per lei vedere in ogni angolo persone che possono gareggiare mentre lei, ora,  può solo assistere in disparte. In più, anche se ha completamente sbagliato i modi, forse un po' ha ragione. Non sapevo nemmeno della sua esistenza prima di leggere l'articolo, ed è la figlia del mio allenatore, la persona con cui passo la maggior parte delle mie giornate. Forse sono stato gentile con lei oggi, ma negli ultimi anni non molto.

"Dato che dovremmo passare molte ore qui dentro, che ne dici di sotterrare l'ascia di guerra?" Le dico appena ci mettiamo seduti nei rispettivi posti. Mettermi nei panni degli altri mi risulta un po' difficile, ma sto provando a rimediare. 

"Mi sembra un'ottima idea, anche se rimango del pensiero che tu sia un enorme pallone gonfiato ahah." Come dicevo prima, devo cercare di mantenere la calma, un respiro dopo l'altro.

"Non lo ammetto ma non lo nego, contenta?" Non dirò mai che aveva ragione. "Bene, ora che posso di nuovo parlare senza essere mangiato, scusami se torno sull'argomento ma sono davvero troppo curioso e la tua storia mi affascina parecchio. Insomma, credo tu non sia masochista o che abbia qualche fetish strano per il dolore, perciò cosa ci fai di preciso su questo aereo?" Davvero non mi spiego come abbia fatto a non piangere sapendo che poteva anche lei essere una di noi, pronta ad avere una di queste divise addosso e a giocarsi il tutto per tutto in acqua.

"Bella domanda... anche se ancora mi fa male pensare di dover mettere una pietra sopra tutto questo, sulle gare, sugli allenamenti, sulla competizione, non me la sento di abbandonare del tutto il mondo del nuoto. Insomma, l'acqua è il mio porto sicuro, il luogo dove mi sento felice; è casa mia. Dunque, per rispondere alla tua domanda, voglio provare a seguire le orme di mio padre. Non gareggia eppure mi sembra che anche lui stia andando alle Olimpiadi. Voglio provare a diventare anche io un'allenatrice, come un contentino no? La mia magra consolazione. In realtà sono qui semplicemente per vedere in prima persona come è questo lavoro nella speranza che possa piacermi e andarmi bene." Cavolo, non me lo sarei mai aspettato. 

"La tua mi sembra un'ottima decisione. Immagina, a diciassette anni hai già una carriera spianata davanti a te." Non so bene cosa dirle, sono ancora sorpreso da tutta questa storia. Più parla e più quello che dice mi intriga.

"Si insomma, credo che le soddisfazioni arriverebbero comunque, ma il fatto principale è che non voglio buttare anni di sacrifici nel cesso. Mi sono persa gran parte dell'adolescenza per inseguire il mio sogno e finché l'obiettivo era raggiungibile questo non mi pesava. Invece ora il fatto di avere pochi amici si fa sentire. A scuola sono state più le volte in cui ero assente perciò non ho legato molto con nessuno dei miei compagni di liceo, non sono mai andata in discoteca e non ho mai bevuto alcol. Anche se è brutto da pensare, non riesco a fare a meno di domandarmi a cosa sia servito tutto questo. Questa è l'unica cosa che mi fa andare avanti, dopo tutto quello a cui ho rinunciato non posso proprio mollare." Riesco a capire benissimo ciò che intende, tutto l'amore, la passione ed i sacrifici di cui parla. La sua storia è davvero molto interessante e sono sempre più stupito di quanta forza d'animo abbia questa ragazza. Penso di aver fatto proprio bene ad averle dato una seconda possibilità dato che alla fine si, era palese avesse solo bisogno di sfogarsi con qualcuno che la comprendesse sotto un punto di vista più sportivo

"Sai, ogni tanto capita anche a me di riflettere su queste cose, al fatto di aver sprecato anni interni della mi vita se non dovessi riuscire a raggiungere i miei obiettivi. È vero che sono giovane, che ho solo vent'anni, che ho tutto il resto della carriera ancora da vivermi, ma pensare alla tua storia e a quanto tutte le sicurezze che abbiamo possano svanire in un secondo per qualcosa di imprevedibile, mi spaventa. Credo che tu abbia una grande forza dentro di te. Davvero. Mi dispiace non averti mai rivolto la parola prima. Penso che saremmo potuti andare parecchio d'accordo." Lo credo sul serio. Credo anche che, per colpa sua ovviamente, io l'abbia giudicata male inizialmente. Mi ha fatto proprio piacere avere questa conversazione con lei. Credo che ogni atleta dovrebbe prendere esempio da questa storia quando si trova davanti ad una battuta d'arresto, io penso che lo farò.

"Grazie, lo penso anche io." Non penso che questo viaggio sarà un completo disastro alla fine.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03 ⏰

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Sotto un nuovo punto di vista || vol.2  || Thomas CecconDove le storie prendono vita. Scoprilo ora