A Magic Trick

Capitolo 1: Once upon a time

Ogni tanto, mi piacerebbe davvero tanto,
che le cose, tornassero al loro posto,
da sole.

Sin dall'alba dei tempi gli uomini non hanno fatto altro che appioppare a noi un fallimento dopo l'altro. Basti nominare il malvagio Ade, rapì la sprovveduta Persefone rivendicando irragionevolmente il suo gesto in nome di quel sentimento che muove la vita dei meri mortali: l'amore. Impedendo alla giovane dea di poter decidere della sua stessa vita.
Io questo lo chiamo sequestro di persona, in piena regola. Articolo 605, punito con reclusione da sei mesi a otto anni.

O a quel demente di Apollo che sentendosi giustificato dal suo amore passionale e ossessionato nei confronti della ninfa Dafne, la costrinse a tramutarsi in una pianta pur di scappare dalle sue insistenti avances. Una pianta, roba da matti!

Articolo 612-bis del codice penale che riguarda il reato di stalking verso un individuo.

Avrei potuto fare altri mille esempi. Ad ogni modo, soltanto un nome poteva essere all'altezza del premio come peggior uomo sulla faccia della Terra. Inciso a caratteri cubitali su quel trofeo: Theo Coxe, il mio ex-fidanzato.

Mi aveva ammaliato fin dal nostro primo incontro, il quarto anno di superiori, nel cortile della scuola, a fine ricreazione. Uno sguardo fugace il nostro, superficiale, seguito da molti altri, il primo saluto timido, la prima parola detta. Fino ad arrivare a una domanda innocua, pensavo, la sua: Mi aiuti con il concorso per la borsa di studio?
Mi chiese, sistemandosi la montatura leggera sul naso che nascondeva i suoi occhi verdi come fondi di bottiglia.

L'università di Oxford era sempre stato il mio sogno e quale modo migliore per coronarlo se non condividerlo con la persona amata. Insomma stupido, da parte mia, pensare che io e Theo saremmo stati insieme per sempre? A quanto pare sì. Perché Theo non era dello stesso avviso. Una volta vinto l'ultimo posto per la borsa di studio, ha preso il primo volo per Oxford dimenticandosi completamente della mia esistenza. Non una chiamata, non un messaggio, né una mail. E io, dopo un anno, ancora qui a provare a dimenticarmi di lui.
Demente!

Articolo 640 truffa. Punibile con reclusione da sei mesi a tre anni e una multa fino a €1032.

Il risultato era un segno che le cose, anche volendo, non potessero mai andare come volevo io. Niente nella mia vita era mai andato come io volessi. Non era neanche la prima volta che venivo usata da una persona a cui importava solo del proprio tornaconto. Con un anno di ritardo ero atterrata nella città con l'università più antica del Paese e tra qualche minuto avrei varcato i cancelli dell'università di Oxford, pronta a realizzare il mio sogno.

Ero dove volevo essere.

Non capita spesso nel lungo viaggio della vita, no? Per la prima, unica, volta nella mia vita sentivo di essere riuscita a raggiungere qualcosa che volevo, per davvero. Dove ogni pezzo era incastrato perfettamente, completando un quadro meraviglioso.

Era una mattina di fine estate. Il cielo era dipinto di un azzurro vivo, la luce abbagliante del sole mi scaldava le braccia lasciate scoperte dalla t-shirt che indossavo. Era una di quelle mattine in cui percepisci il cambiamento pronto dietro l'angolo e ti va bene così.

Nell'aria aleggiava la brezza del vento, accompagnata dalle risate dei ragazzi ammassati all'ingresso della scuola. Mi accarezzò i capelli corvini, le ciocche più corte mi pungolarono dolcemente le guance provocandomi il solletico. Lo zefiro del vento si insinuò tra le fronde degli alberi che costeggiavano l'ingresso dell'università, scuotendo le sue fronde in una delicata melodia, accompagnato dal cinguettio di qualche passerotto nascosto tra i rami. Era così strano assistere a una vista del genere, sembrava di essere stati catapulti in un libro di quelli che mi leggeva la mamma da piccola per addormentarmi. Un'utopia per una città come Oxford.
Perché lì, una città abituata alle perenni pioggie e alla nebbia, le belle giornate erano un miraggio.