Thurnös

27 2 7
                                    

Quella notte Zora fece un sogno difficile da dimenticare. L'ultima cosa che ricordava erano le parole della creatura e poi successivamente un sonno profondo. La sua anima per una frazione di tre secondi si staccò dal corpo fisico ed entró in una dimensione oneironautica; in un contesto più specifico era riuscitə a varcare la soglia del razionale e subentrare in quell'area del cervello dove ogni cosa poteva succedere e in cui l'unico limite era l'immaginazione. Faceva spesso questi sogni molto vividi, lucidi, ma non ci dava mai realmente troppa importanza in quanto pensava che fosse tutto frutto della sua testa, la quale, nella notte rielaborava le informazioni vissute durante il giorno e le proiettava sottoforma di paesaggi e luoghi incantati. Ma questo sogno era diverso. Tanto che appena aprí gli occhi nell'altra dimensione pensó di essersi svegliatə nel suo mondo, tutto era come lo aveva lasciato prima di addormentarsi, il fiume Nuragan brillava di luce Lunare, gemme argentate si riflettevano sopra le sue acque fredde, il prato color dei cristalli si era fatto più morbido tanto da sembrare di essere sopra una soffice nuvola, sentiva tutto, ogni cosa, e fu questo a farlə confondere.

<<Questo é il tuo inconscio Zora, niente di ciò che vedi e senti é reale, il Doragnum ti ha bloccatə qui dentro forse per farti capire o scoprire qualcosa, non c'è modo di uscirne a meno che non trovi il vero motivo del perché ha voluto farti risvegliare nel suo paesaggio onirico>> rispose di nuovo quella voce all'interno. <<Sei ilə Garawan, vero?>> ribatté ilə ragazzə ancora confusə da ciò che stava succedendo. <<Sono sempre statə qui, da quando hai avuto la capacità di utilizzare la mente sono apparsə per darti protezione e per guidarti nelle tue scelte. Ma non sono altro che te stessə in forma differente. Non ho un corpo fisico, sono l'energia che completa il tuo spirito. Ogni decisione e consiglio che ti viene dato da me non é altro che la rielaborazione di ciò che in realtà pensi in autonomia ma che non hai il coraggio di dire, per questo intervengo io, do una spinta al tuo animo>>
Le frasi iniziarono a frullare troppo velocemente all'interno della testa, frastornatə decise di alzarsi in piedi e di girovagare per la dimensione <<Hai detto che niente di tutto questo é realtà giusto? Quindi perché non mi basterebbe svegliarmi nel mio mondo per uscire da qui?>> comunicò utilizzando la voce spirituale.

<<Non l'ho deciso io ma il Doragnum. Mentre il corpo fisico si addormentava sono rimastə svegliə e ho cercato di riportarti nel mondo reale ma non c'è stato niente da fare. La tua anima é come se fosse entrata in coma ed é bloccata da un incantesimo che va spezzato...ma per farlo bisogna risolvere l'enigma di questo sogno. Qui dentro deve esserci qualcosa in grado di farti trovare una 'Witr', in altre parole é la chiave che ci riporta nella realtà quando siamo in pericolo nel nostro subconscio, trovala e sarai liberə>> rispose la voce con un timbro preoccupato <<Tutto ció non ha senso. Non so neanche che cosa cercare di preciso dal momento che qui è rimasta ogni cosa come prima che entrassi nel coma ... aspetta ma sto sprecando tanto tempo? E se in realtà stessi dormendo da mesi o da anni?>> si gettò una mano sulla fronte <<Faticherai a crederci ma nella tua dimensione stanno passando solo tre secondi, qui il tempo é corrotto, funziona in modo diverso, si possono passare interi secoli in un sogno. Si sa quando si entra ma non quando si esce>> Ascoltò con attenzione mentre continuava a camminare in cerca di qualche segno che glə facesse capire che cosa fare per poter uscire da quel loop temporale.

<<A quest'ora sarei dovutə essere a festeggiare con il mio villaggio...mentre invece sono qua dentro a capire l'enigma di un pesce che mi sta facendo solo confondere, non distinguo più cosa sia vero e cosa non lo sia, come posso pretendere di risolvere qualcosa che non esiste?>> alzò la testa verso il cielo e fece un respiro profondo, l'aria fresca glə culló il viso, fece muovere la sua camicia di lino azzurro e scosse i pantaloncini corti come una vela su una barca di pirati.<<Esiste un segreto per capire quando si tratta di finzione. Il cervello ha difficoltà a leggere nei sogni perché la lettura richiede un'attivazione specifica delle aree cerebrali legate al linguaggio e alla decodifica simbolica, come il lobo occipitale per la visione e il lobo temporale per l'elaborazione del linguaggio. Durante i sogni però, queste aree non sono attive o lo sono in modo diverso rispetto a quando siamo svegli, per questo se dovessi ritrovarti a leggere non ci riusciresti e vedresti solo tutto sfocato o illeggibile. Ascoltami. Nella tasca dei pantaloni alla tua destra dovresti avere un pennino, prendilo e scriviti qualcosa sul palmo della mano, vedrai che non ci riuscirai>>

ALPHA 24Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora