La pietra nera

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Susseguí un momento di interminabile silenzio.
Zora e Slennyn continuarono a guardarsi, non dicendosi niente riuscivano a comunicare tutto con gli sguardi. Il cuore del ragazzə nel frattempo combatteva una guerra nel petto. Non glə era mai capitato di dover decidere sul proprio destino in questo modo, non si sentiva unə persona fortunatə né tantomeno un'anima che valesse la pena di essere salvatə. Si percepiva come unə dei tanti e fu questo a farlə rassegnare in un primo momento. Avrebbe voluto che si eclissasse il tempo in cui un enorme buco nero lə avrebbe risucchiatə al suo interno per poi farlə sparire da qualsiasi dimensione materiale.
<<Non esiste un'altra via d'uscita...vero?>> disse ilə giovane cercando di mantenere le lacrime all'interno degli occhi distogliendo lo sguardo più volte da quello del Ghulpo.

<<Vorrei che esistesse>> rispose poi lui con l'intento di abbracciarlə ma non appena lə vide spostarsi si tirò indietro rispettando il suo umore. <<Tu sei il primo a credere a queste cose eppure adesso sembri smentire le tue stesse parole>> rispose ilə mezzumanə dandogli le spalle e guardando il tatuaggio che aveva sul palmo con un accenno di odio.

<<Se credi in qualcosa non per forza devi averne la prova che esiste... perché é possibile che non la vedrai mai. Ma questo non vuol dire che non ci sia. Ho creato La Terza Via per dare resistenza a chi non ne aveva. Se le persone hanno speranza trovano il coraggio di affrontare qualsiasi cosa. Se hanno una luce a cui aggrapparsi quando il loro animo sta morendo...non pensi che sia già un motivo valido per lasciarglielo credere?>>

Una luce a cui aggrapparsi...
Una luce
a cui
aggrapparsi.

Le frasi dell'amico sembravano aver risvegliato qualcosa nell'animo di Zora, era passatə da un momento di massimo sconforto e distruzione emotiva ad uno in cui sembrava brillare di desiderio.
Questo é il MIO sogno, la MIA dimensione, nessun altro ha il potere di corrompermelo, sono IO che comando pensò tra sé e sé

<<Hai detto che la Terza Via si manifesta quando ad un bivio non sembri avere nessun altra scelta se non quella di prendere una delle due strade, giusto?>> domandó mentre camminava con fare pensieroso, la sua mente stava escogitando un'idea, dal momento che non aveva nulla da perdere e che ormai le probabilità di sopravvivere erano del cinquanta percento, tanto valeva provare. <<Esatto é quello che ho detto...che cos'hai in mente? Guarda che non esistono soluzioni alternative oltre a queste, ci hanno provato a cercarle ma nessuna ha funzionato, fidati non ti direi mai una bugia e soprattutto se ci fosse una maniera aggiuntiva per farti uscire da qui incolume a quest'ora non staremmo neanche a parlare perché saresti già fuori>> cercò di comunicare Slennyn a malincuore. <<Proverò entrambe le cose. Hai detto che per sopravvivere devo semplicemente dire di voler rimanere qui per sempre no? Quindi prenderò il veleno e allo stesso tempo dirò che non ho intenzione di risvegliarmi più da questo sogno>> lo gnomo lə guardò con occhi sbarrati, non aveva mai sentito nessuno pensare ad una soluzione del genere <<Se questo simbolo che mi hai disegnato è reale la dimensione in cui siamo adesso dovrebbe andare in cortocircuito e automaticamente sarei salvə. Questa è la Via Slennyn. Ingannare l'ingannatore con il suo stesso gioco>> i due si guardarono con aria sorpresa. Circolava timore ma allo stesso tempo c'era tanta carica all'interno dello spirito dell'Hellavian che il Ghulpo non potè fare altro che dargli corda.

<<Facciamolo>> risposero all'unisono.
Dopodiché davanti a loro apparve il fiore avvelenato, aveva la grandezza di una perla marina ma era così estremamente dettagliato da far impressione. <<Come può una mente che crea questo usarla per fare del male>> disse Zora mentre con sguardo attento scrutava il Veleno <<Non tutti scelgono il giusto quando capiscono di avere più potere degli altri>> li divise il silenzio per qualche secondo prima che ilə ragazzə con un gesto deciso prese il fiore e lo ingerì ingoiandolo senza masticare, dopodiché senza aspettare altro tempo corse vicino al fiume Nuragan e ci entrò dentro rimanendo in piedi nel suo centro.
<<DECIDO DI RIMANERE... MI HAI SENTITO? DECIDO DI RIMANERE NEL SOGNO PERCHÉ CHIUNQUE TU SIA NON HAI POTERE SU DI ME, QUESTA È LA MIA MENTE ED È PIÙ FORTE DI QUALSIASI INGANNO>> appena finì di gridare con le lacrime che glə scendevano lungo le guance e il cuore che chiedeva di uscire dal petto si girò verso Slennyn che atterrito aveva guardato la scena senza muovere un muscolo. Si trovavano in un momento di bivio, poteva succedere il disastro da lì a poco come non poteva muoversi una foglia e questo dilemma corrose i loro cuori per dieci secondi netti, fino a quando una voragine di dimensioni indeterminabili si aprì davanti a Zora e risucchiò ogni cosa inglobando anche se stessa nello spazio tempo della sua spirale.

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