12. Trasloco

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Raccolgo le mie cose lentamente, come se sperassi che il tempo si fermasse e mi evitasse di fare quella che, inevitabilmente, sarà una scelta disastrosa.

Siamo arrivati a questo punto: traslocare nelle grotte.

È come passare da un hotel a cinque stelle alla casa di un parente che non hai mai visto, ma che è ossessionato dai minerali.

Non mi fraintendete, non che l'idea di vivere sulla spiaggia fosse molto meglio, ma almeno lì c'è il mare.

Mentre infilo l'ultimo vestito nella mia borsa improvvisata, sento dei passi dietro di me.

So chi è prima ancora di voltarmi.

Solo una persona ha quella camminata sicura, come se il mondo intero fosse la sua passerella personale.

"Ehi, Gatsby" dice Sawyer, la voce intrisa di quel suo solito sarcasmo affilato come un coltello.

Mi volto, cercando di non sembrare troppo sorpresa, ma i suoi occhi azzurri, che brillano sotto la luce calda del sole, mi fanno perdere il filo dei pensieri.

"Sawyer" rispondo, cercando di mantenere un tono neutro mentre continuo a piegare una maglietta che probabilmente non indosserò mai più "Cosa c'è?"

"Solo curiosità, dolcezza" risponde lui, spostando il peso da un piede all'altro "Cos'è tutto questo trambusto? Non dirmi che hai deciso di fare un viaggio di piacere."

Scuoto la testa, piegando un'altra maglietta con una meticolosità che nemmeno mia madre sarebbe riuscita a ottenere "Sto andando a stare nelle grotte" dico, cercando di non sembrare troppo scoraggiata dalla prospettiva.

Sawyer solleva un sopracciglio, e vedo che sta per scattare la sua risposta sarcastica di routine "Oh, davvero? Le grotte, eh? E chi è il fortunato che si becca la tua allegra compagnia?"

"Jack" rispondo, quasi sbuffando "È stato lui a insistere. Dice che è più sicuro lì, che dobbiamo pensare a lungo termine."

"Ah, il buon vecchio dottorino sempre con la testa sulle spalle e il peso del mondo su di sé" dice Sawyer, con un tono canzonatorio "Immagino che ti abbia chiesto di andare lì per tenerti lontana dai guai. Sai, non è che mi offenderò se confessi che è tutto un pretesto per starmi lontana."

Sorrido, ma solo per metà "Sawyer, tu lo sai che Jack è... beh, è Jack. Sta cercando di proteggermi."

"Proteggerti da chi? Da me?" ribatte, fingendosi offeso, anche se so che sta solo cercando di scherzare.

"Sì, certo. Non vorrei mai che i tuoi soprannomi taglienti mi ferissero a morte" rispondo, lanciandogli uno sguardo divertito.

"Sto solo dicendo, non dovresti sempre stare appiccicata a lui" dice, e c'è una sfumatura di serietà nella sua voce che mi coglie di sorpresa "Potresti farti anche qualche altro amico, sai?"

"Lui è tutta la mia famiglia, Sawyer" dico, e per un momento mi sento un po' più vulnerabile di quanto vorrei ammettere.

Non ho nessun altro, nessuno che conosca davvero.

Sawyer si limita a guardarmi, ma non dice niente.

E il silenzio che segue è più eloquente di qualunque cosa avrebbe potuto dire.

Mi sistemo la borsa sulla spalla e inizio a incamminarmi verso le grotte, cercando di mantenere la mia determinazione intatta.

Ma sento i suoi passi dietro di me, e so che mi sta seguendo.

"Cosa fai, Sawyer? Non hai niente di meglio da fare?" gli chiedo, senza voltarmi.

"Oh, volevo solo assicurarmi che tu non ti perda," risponde con un tono così leggero che potrei pensare stia parlando del tempo "Sai com'è, la giungla può essere un po' pericolosa per una ragazza sola... Anche perché se ti perdi chi lo sente poi a tuo fratello?"

Mi fermo e mi giro, guardandolo con un'espressione incredula "Non hai detto che non dovrei stare sempre con Jack? E adesso sei tu a volermi fare da babysitter?"

Lui sorride, ma c'è qualcosa di diverso questa volta.

È un sorriso più morbido, meno sfrontato "Non sto dicendo che hai bisogno di qualcuno che ti tenga per mano, Gatsby. Ma ogni tanto potrebbe farti comodo qualcuno che ti faccia compagnia."

Lo guardo per un momento, cercando di decifrare cosa ci sia davvero dietro quelle parole.

C'è qualcosa in Sawyer che è difficile da afferrare, come una sorta di enigma irrisolto.

Ma, per ora, decido di non pensarci troppo.

"Va bene, ma è meglio se Jack non mi vede arrivare con te, altrimenti mi ammazza" dico, con un sorriso che cerca di sciogliere la tensione.

Sawyer alza le mani in segno di resa "Capito, capito. Non voglio finire nelle cattive grazie del dottorino. Ero solo qui per farti compagnia per un pezzetto di strada."

Continuiamo a camminare in silenzio, e a metà strada Sawyer si ferma.

Mi giro per guardarlo e vedo che ha quell'espressione a metà tra il divertito e il serio che non riesco mai a decifrare.

"Torno indietro" dice, il tono leggero "Non vorrei che Jack pensasse che sto cercando di rubarti."

"Sì, non ti chiami mica..." inizio a dire, scegliendo un nome a caso dalla lunga lista di soprannomi che mi sono venuti in mente nel corso di questi giorni. "Non ti chiami mica... Robert?"

Sawyer scoppia a ridere, scuotendo la testa. "No, non mi chiamo Robert. Ma tu sei un vero spasso, Gatsby."

Sto per rispondergli qualcosa di altrettanto sarcastico, ma prima che possa farlo, si avvicina e, con un movimento rapido e inaspettato, mi bacia.

È solo un bacio veloce, leggero come una piuma, ma sufficiente a farmi rimanere senza parole.

Quando si ritira, mi guarda con un sorriso che mi fa venire voglia di prenderlo a pugni e baciarlo di nuovo nello stesso momento.

"Ci vediamo in giro" dice semplicemente, voltandosi per tornare sui suoi passi.

Rimango ferma per un attimo, cercando di capire cosa diavolo sia appena successo.

E, prima che il mio cervello possa anche solo elaborare una risposta decente, Sawyer è già scomparso tra gli alberi.

Mi scuoto di dosso il momento e riprendo il cammino verso le grotte, cercando di non pensare troppo a quel bacio.

Non è successo niente, mi dico.

Niente di importante.

È solo Sawyer che fa Sawyer.

Quando finalmente arrivo alle grotte, mi fermo un attimo per prendere fiato.

L'aria qui è più fresca rispetto alla spiaggia, e c'è una sensazione di protezione che, nonostante tutto, mi dà un po' di conforto.

Mi guardo intorno, cercando un posto dove sistemarmi.

Non voglio stare troppo vicina a Jack, non dopo la discussione di prima.

Non sono sicura di voler affrontare di nuovo i suoi sguardi preoccupati.

Vedo Boone e Shannon non lontano, intenti a sistemare le loro cose.

Non sono proprio i miei migliori amici, ma sono comunque un volto familiare in mezzo a tutta questa confusione.

Mi sistemo non molto lontano da loro, lasciando cadere la mia borsa a terra con un sospiro di sollievo.

"Ecco qui, la mia nuova casa" mormoro tra me e me, cercando di convincermi che questo cambiamento non sia poi così male.

Mentre inizio a sistemare le mie cose, mi rendo conto che sto ancora pensando a Sawyer.

A quel suo sorriso, a quel bacio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 22 ⏰

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