5. Pilota

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Osservo Jack, Kate e Charlie prepararsi per addentrarsi nella giungla alla ricerca del muso dell'aereo e, possibilmente, di una ricetrasmittente.

La tensione nell'aria è palpabile e nessuno sembra particolarmente entusiasta all'idea di addentrarsi in quella vegetazione fitta e misteriosa.

Decido di farmi avanti, cercando di mascherare la preoccupazione con un po' di sarcasmo.

“Sei sicuro che sia una buona idea?” chiedo a Jack, incrociando le braccia “Sai, andare nella giungla dove abbiamo già sentito rumori inquietanti?”

Jack sorride, cercando di rassicurarmi “Dobbiamo farlo, T/n. Abbiamo bisogno di quella ricetrasmittente se vogliamo avere qualche possibilità di essere salvati.”

“Sì, ma perché tu?” insisto, il tono leggermente implorante. “Non possiamo mandare qualcun altro?”

“Chi, Sawyer?” Jack scuote la testa “Non possiamo fidarci di lui. E poi, è nostro dovere. Dobbiamo farlo.”

Kate si avvicina, il viso teso ma determinato “Staremo attenti, T/n. Promesso. Torneremo prima che te ne accorga.”

Charlie, con il suo solito atteggiamento disinvolto, aggiunge: “E comunque, cosa potrebbe mai andare storto? È solo una giungla piena di creature misteriose e pericoli sconosciuti.”

“Grazie, Charlie. Adesso mi sento molto meglio” rispondo, il sarcasmo evidente nella mia voce.

Jack mi dà un'ultima occhiata prima di voltarsi “Stai tranquilla, ce la faremo.”

Li guardo allontanarsi, il cuore stretto dall'ansia.

Decido di occupare il tempo cercando tra i detriti dell'aereo qualcosa di utile.

Mi aggiro tra i resti metallici e le valigie sparse, cercando di trovare qualcosa che possa fare al caso nostro.

Dopo un po' di frugare, l'unica cosa che riesco a trovare è un quaderno, semi-distrutto ma con alcune pagine ancora intatte.

Strappo le prime tre pagine scritte e lo tengo, pensando che potrebbe essermi utile per annotare quello che succede.

Con il quaderno in mano, mi dirigo verso l’acqua.

Il mare è calmo, e l’orizzonte sembra infinito.

Mi siedo sulla riva, lasciando che le onde mi lambiscano i piedi.

C’è qualcosa di stranamente rassicurante nel guardare il mare, come se potessi perdermi in quell’infinità e dimenticare per un momento tutto quello che sta succedendo.

Il momento di pace è interrotto da delle urla provenienti dalla spiaggia.

Mi giro e vedo Sawyer e Sayid che si picchiano furiosamente, accusandosi a vicenda di essere loro con le manette.

“È colpa tua!” grida Sawyer, il viso contorto dalla rabbia “Tu eri quello con le manette!”

“Stai dicendo sciocchezze!” ribatte Sayid, cercando di liberarsi dalla presa di Sawyer “Sei tu quello sospetto!”

Mi avvicino, cercando di capire cosa sta succedendo “Ehi, fermatevi! Cosa diavolo state facendo?”

Sawyer si gira verso di me, i suoi capelli biondi arruffati e la barba incolta che gli danno un’aria selvaggia.

“Questo bastardo mi accusa di essere un criminale! Io?”

“Basta!” urlo, cercando di separare i due “Non è questo il momento di litigare. Abbiamo problemi ben più grandi da affrontare.”

Per fortuna, alcuni altri superstiti si avvicinano e riescono a separare i due contendenti.

La tensione rimane alta, ma almeno la lotta è finita.

Mi giro verso Sayid, cercando di capire cosa abbia scatenato tutto questo.

“Sayid, cosa è successo?” chiedo, cercando di mantenere la calma.

“Stavamo parlando delle manette trovate sull’aereo” spiega, ancora respirando pesantemente “E lui ha iniziato ad accusarmi senza motivo.”

Quando Jack, Kate e Charlie tornano dalla giungla, sembrano esausti ma vivi.

Jack mi sorride, anche se è evidente che è stato un viaggio difficile.

“Abbiamo trovato il muso dell’aereo” dice Jack, sedendosi pesantemente sulla sabbia “E abbiamo anche trovato il pilota e una ricetrasmittente. È danneggiata, ma potrebbe funzionare.”

Sayid si avvicina, il viso ancora serio ma con una scintilla di speranza negli occhi “Posso provare ad aggiustarla. Ho qualche esperienza con questi dispositivi.”

"Certo, affidiamoci ad un criminale" borbotta Sawyer.

Non posso fare a meno di trattenere un sorriso, probabilmente lui lo nota perché mi guarda, sorride poi si allontana.

“Grazie, Sayid” risponde Jack “Ne abbiamo bisogno.”

Mentre Sayid prende la ricetrasmittente e si mette al lavoro, mi siedo accanto a Jack “Come è andata là fuori?”

Jack sospira, massaggiandosi la nuca “È stato difficile, ma abbiamo fatto progressi. E ora abbiamo una speranza in più.”

Annuisco, sentendomi leggermente sollevata “Bene. Perché qui non è stato esattamente tranquillo.”

“Abbiamo trovato il pilota,” dice Kate in piedi davanti al fuoco quella sera stessa, con un filo di voce “È... É morto. E non è stato l'impatto a ucciderlo.”

“T/n, non ci crederai” interviene Charlie, gli occhi spalancati per lo shock "C'era qualcosa nella giungla. Qualcosa di grande. Ha ucciso il pilota e lo ha trascinato via.”

“Cosa?” esclamo, il cuore che batte all'impazzata “Ma che cos'era?”

“Nessuno di noi lo ha visto chiaramente,” risponde Kate, scuotendo la testa “Ma era enorme. E rumoroso.”

Jack annuisce, la preoccupazione evidente sul suo volto “Dobbiamo essere molto attenti. Non sappiamo cosa c'è là fuori, ma di sicuro non è amichevole.”

Lost - Sawyer × Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora