ALEX: Mi dispiace. Scusa. Possiamo parlare?
KATE: Di cosa? Del fatto che sei un stronzo psicolabile?
ALEX: Kate.
KATE : Alex.
ALEX: Cazzo. Mi fai perdere la testa, Kate.
KATE: Buffo detto da te, Alex. Il sentimento è reciproco.
ALEX: Non voglio che vedi Brian.
KATE: E perché mai?
KATE: ?
KATE: Vai a farti fottere, Alex.
Il rumore di ossa fracassate è una melodia deliziosa che mi pervade i sensi.
Percepisco l'odore del sangue schizzare da ferite estranee finire sulla mia pelle a ogni pugno, ma non mi fermo. Non posso.
Ho bisogno di respirare.
Vai a farti fottere, Alex.
Vai a farti fottere, Alex.
Vai a farti fottere, Alex.
Crede di liberarsi di me così facilmente, Kate Anderson?
Non credo proprio.
«Alex!» «Alex!» «Alex!».
Mani come tenaglie si arpionano al mio collo e per un attimo viene meno la mia risorsa di ossigeno.
Cazzo. È bello tosto lo stronzo.
Devo ammettere che è riuscito a mettere a segno qualche calcio sulla mia faccia a metà incontro. Il mio occhio sinistro ringrazia. Ma niente di più.
Borbotta cosa senza senso mentre cerca di soffocarmi, come a cercare di distrarmi, ma non ha capito che è proprio lì il suo errore.
Approfitto della sua distrazione e infilo le mani in mezzo alle sue braccia per rompere la presa e allontanarlo con un colpo dritto al petto.
La sua schiena va a sbattere dritta sulla parete spinata de la Gabbia, facendo sobbalzare il suo corpo per il dolore.
Principiante.
Mi sfugge una risata. La mia postura è rilassata e va all'unisono con i battiti del mio cuore. Inclino la testa e osservo la sua reazione.
Un grugnito gli sfugge dalla bocca. Sputa un grumo di sangue sul cemento sotto i suoi piedi nudi e, un secondo dopo, carica di nuovo verso di me.
Non fa in tempo a mettere a segno un gancio che il mio ginocchio destro finisce dritto sulle sue costole nello stesso istante.
Si raggomitola su stesso per provare a schivare la mia scarica di pugni sul suo addome. La pelle è tirata per il dolore e macchie violacee infestano i suoi tessuti.
Ma i miei colpi continuano senza tregua.
Destra. Sinistra. Destra. Sinistra. Destra. Sinistra.
Le nocche si scontrano contro ogni sua costola fino a che la mia preda non cade in ginocchio, ormai inerme, di fronte a me.
Con un pugno della mano, gli afferro una ciocca di capelli -inspiegabilmente risparmiata dal sangue- e gli tiro la testa all'indietro, torreggiando sopra di lui.
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Unthought of Love
ChickLit«Chi sei, tu?» «Credo che in fondo tu lo sappia, Kate» «Mi hai mentito!» «Bugia, omissione. Semantica. Quello che conta, 'loca', è che ho vinto, io». «Hai vinto, si. Ma a che prezzo?» ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Lei era uno degli avvocati...