Capitolo 1

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Mia madre mi stava urlando dal piano di sotto che mi dovevo muovere, se non volevo arrivare al mio primo giorno di scuola in ritardo, nella mia nuova scuola...

Sono tre giorni da quando abbiamo messo piede in Florida, e io sento già la mancanza di casa mia. 

Siamo venuti qua da una piccola città di periferia della Spagna, per il lavoro di mio padre.

Mio padre aveva una grande azienda in Spagna, e le cose nell'ultimo periodo si sono allargate.
Così senza nessun preavviso mio padre mi disse che ci saremo trasferiti.

E sapete quando me lo ha detto?
Tre giorni prima del nostro volo che aveva prenotato.

Tre giorni.

Non mi hanno chiesto niente, se per me andava bene, se volevo restare in Spagna, niente.
A casa mia è come se non ci fossi, non ho voce in capitolo in nulla, nemmeno della mia propria vita.

Una parte di me voleva andarsene dal quel piccolo paesino, anch'io in un futuro sognavo di vivere in una grande città, forse senza i miei genitori.
Ma da un'altra parte avrei voluto rimanere lì, in quel posto ci ero legata, c'erano tutti i miei ricordi più belli, la mia infanzia.
Ma allo stesso tempo anche i miei peggiori incubi.

Andare dall'altra parte del mondo mi metteva un'ansia impercettibile, avevo una paura immensa che non sarei riuscita ad ambientarmi in una nuova scuola, soprattutto se dovevo parlare in un'altra lingua.

L'inglese me la cavo abbastanza bene ma ho sempre un'ansia di fare una figuraccia enorme, come il mio solito insomma.

Mi stavo mordicchiando le pellicine delle dita, mentre mia madre mi ripeteva che non dovevo essere stressata.

Come dice lei "È una scuola come tutte Hazel vedrai che andrà tutto bene."

Bene un corno direi, posso aspettarmi di tutto.

Mia madre stamattina si è offerta di darmi un passaggio a scuola, non che io ne fossi entusiasta.

Mio padre stamattina non si è preoccupato neanche di dirmi ' buon primo giorno nella tua nuova scuola orsacchiotta.'

Mi chiamava così quando ero una bambina, ma poi lui è cambiato, non era più lo stesso.
Non era più il papà che io conoscevo.

Mia madre mi lasciò davanti all'entrata. Era enorme, confronto a quella della mia vecchia scuola.

Quando l'azienda di famiglia fece un grande successo mio padre voleva farmi cambiare scuola,
per mandarmi in un liceo privato.

Ma rifiutai, anche se la mia scuola faceva pena, ma avrei sempre preferito quella che andarmene via in una privata.

Per l'amor di Dio.

Stavo percorrendo le scale d'ingresso, indossavo un semplice pantalone a zampa nero e un body bianco.

Da lontano vedo una ragazza, bionda, di media altezza con un sorriso raggiante, e sta proprio arrivando da me.

Neanche il tempo di realizzare che me l'ha trovo davanti:

" Tu sei sicuramente Hazel, giusto?" mi si rivolge con un sorriso.

"Ehm si.. e tu saresti?" chiedo con faccia perplessa.

" Io sono Crystal, Crystal Miller. Mi sono persa l'incarico di farti il tour della scuola." mi sorride

" Oh okay, grazie Crystal" dico un po' imbarazzata.

" Per gli amici Cry, odio quando mi chiamano con il nome intero." annuisco, intanto entriamo dentro e non faccio che non incantarmi.

La scuola sembra immensa, piena di armadietti che ogni alluno personalizza, lunghi corridoi e tantissime aule.

Sembra così tutto bello e nuovo, la mia vecchia scuola era una baracca in rovina, non c'erano così tanti studenti, tanto meno degli armadietti.

"Adesso capisco perché qualcuno mi doveva fare un tour della scuola, mi sarei già persa." rido rivolgendole un sorriso.

"Beh non saresti sicuramente la prima, anche io mi ero persa al mio primo anno."

Scherziamo per un po',  e posso dire che è veramente simpatica, con una bella parlantina.

Ma non posso negare che non sia una bella ragazza; i capelli biondi che le arrivano poco sotto alle spalle, occhi azzurri, un sorriso magnifico e un fisico perfetto.

"Essendo regina del gossip devi sapere tutto ma dico tutto di questa scuola." Mi dice tutta decisa

" C'è un gruppo, il gruppo più popolare di tutta la scuola, che tutti temono.

"Abbiamo Nate Harris, io playboy in persona; si è fatto la metà della scuola, un figo tatuato stronzo, e come ciliegina sulla torta è il capitano della squadra di football."

"Poi abbiamo Jeremiah Miller, sì mio fratello, nonché migliore amico di Nate. Difatti non è niente meglio di lui."

"Poi abbiamo Joseph Brown, bellissimo, magnifico, stupendo, gioca a basket ed è il più alto del gruppo. Ma soprattutto sposato con la sotto scritta." Non riesco a non trattenermi e scoppio a ridere e subito dopo anche lei.

"Poi c'è Alexander Carter, il più scemo del gruppo, neanche lui tanto diverso dai primi due.
Si diverte a fare cose da scemi, facendo gare e cazzate varie. Ma che dire Alexander è Alexander."

" Infine ci sono io, l'unica ragazza del gruppo, e ti chiederai perché non hai un'amica Cry? Beh semplice fatto che ogni amica che ho avuto alla fine lo faceva solo per avvicinarsi hai ragazzi. Quindi in realtà non sono mai state mie amiche."

La guardo un uno squadro dispiaciuto.

"Anche io avevo persone che reputavo amiche ma alla fine mi sparlavo dietro, ma non preoccuparti non sono quel genere di ragazza."

Mi sorride e continuiamo il giro della scuola.

Dopo aver finito la mia ultima ora della mattina, mi dirigo verso il mio armadietto, per lasciare le cose.

Mentre metto le cose apposto sento dei passi avvicinarsi e qualcuno che si mette dietro l'anta del mio armadietto.

"Quindi saresti tu la ragazzina nuova, niente male direi" sogghigna il ragazzo.

Chiudo l'armadietto, e davanti a me trovo un ragazzo alto, pieno di tatuaggi e i capelli mori.
Beh effettivamente bello da togliere il fiato.

"Si, e tu saresti?" dico decisa.

"Sono Nate Harris, strano che tu non lo sappia, qua tutte mi conoscono." dice con un ghigno stampato in faccia.

Eccolo il ragazzo playboy che mi diceva Cry, effettivamente la sua descrizione è uguale adesso se lo guardo bene, stronzo alla perfezione.

"Beh allora sono la prima, e se non ti dispiace potresti spostarti, vorrei andare."

" Ma sentila un po' che caratterino" dice avvicinandosi a me.

Mi stavo facendo innervosire quindi lo spintono e me ne vado lasciandolo lì impalato ha guardami.

"Non mi hai ancora detto il tuo nome stellina."

"Dovrai scoprilo da solo allora." urlo mentre me ne stavo già andando verso la mesa.




Spazio autrice:

Non è lunghissimo come capitolo ma spero vi sia piaciuto.

Spero di potervi aggiornare il più presto possibile❤️

~andy

BROKEN HEARTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora