Loving you is a Losing game

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Playlist capitolo:
Lifeline(Luce per sempre)-Anastacia, Kekko (dei Modà)
Where no one goes- Jonsí
I' m not afraid- Wondra, Tommee Profitt
You Bury me alive- We are the fallen
Sally's song and Corpse bride Medley by Trickwi.
Evanescence- Bleed
Evanescence- My heart is Broken
Arcade (Loving you is a losing game)- Duncan Laurence ft Fletcher

***Silvia
Un dolce canto attira la mia attenzione...
È impossibile che siano le sirene...loro non esistono più... eccetto...me...
Il canto si fa più vicino. Devo sapere.
M' immergo sott'acqua e inizio a nuotare.
La luce del sole svanisce. Intorno a me è tutto buio. Non posso essere già negli abissi...
L' acqua si fa più gelida...
Tremo. L' estremità della mia coda inizia a congelarsi. Qualcosa si muove dietro di me.
-Ondina? Sei tu?-
Buio.
Nuoto lentamente, in cerca di...cosa?
Delle voci confuse, bisbigliano al mio orecchio qualcosa...
Mi prendo il capo. Non vogliono lasciarmi andare...
"Oceano...Capitano...Sangue...Morte...Potere...Mente..."
-Chi sei??- grido voltandomi di scatto.
Sento di essere davanti a qualcosa...o qualcuno...
Cerco di mettere a fuoco finché due enormi occhi rossi si aprono e...
Mi desto ansimando. Sono in un bagno di sudore. Era un incubo...
Un terribile incubo...
Immergo il viso tra le mani...
Che Cos'era quella cosa? I miei sogni non sono mai un buon presagio...
Mi alzo e indosso la vestaglia. Vado sopracoperta. Il mare è calmo e i raggi della luna, ne illuminano una piccola parte.
Ripenso a tutte quelle orche e cerco di richiamare Ondina... ma ancora una volta...niente.
Mio Dio... e se le fosse accaduto qualcosa?
Questo pensiero fa nascere delle piccole lacrime...
Non posso perdere anche lei... sarebbe ingiusto.
-Non riesci a dormire?-
Mi volto. -Oh...ciao Jack...-
Sparrow è al timone della mia nave. Dovrei essere gelosa ma i miei pensieri sono altri, al momento.
-È una notte gelida.- commenta.
Non lo ascolto e torno a guardare le piccole onde di schiuma.
-Dovresti riposare. Sai, hai avuto una giornataccia.-
Sorrido. -Non quanto la tua, visto che ti sei vestito da prete per aiutarmi.-
Jack ride divertito.
Avevo dimenticato quanto fosse bello farlo ridere...
-Ti ringrazio a proposito... mi hai dato la forza di cui avevo bisogno...-
-Quando vuoi, Tesoro.- sorride beffardo.
Guardo l' oceano e l' immagine del mio incubo torna davanti i miei occhi. Stringo il parapetto e trattengo le lacrime. Con mia sorpresa la mano di Jack si posa sopra quella mia.
-È normale, avere paura.-
Deglutisco. Ed ecco le lacrime bagnare le mie goti. Guardo le nostre mani e vecchi ricordi riemergono, come tesori, nascosti nelle viscere della mia mente.
-Devi solo accettarla.- continua Jack.
Lo guardo.
-E ascoltarla.-
Perché? Perché riesce sempre a guardarmi dentro? Anche adesso?
Giro la mano e i nostri palmi si toccano e le nostra dita s' intrecciano. La sua stretta è forte e sicura.
-Immagino...- mormoro con un fil di voce.
-Che non mi rivelerai mai...perché quel giorno sei scappato...-
-Te l' ho già detto, Tesoro.- fissa le acque del mare.
Scuoto il capo. -La verità. Quella che forse ferirà più di ogni altra lama. Ma sono disposta ad accettarla...-
-Perché? Cosa porterebbe?-
Lo guardo spiazzata.
-Ti ho abbandonata. Non c'è altro da aggiungere. Mi sembra.-
-Voglio solo sapere la ragione.-
-Permettimi un quesito.- Mi guarda negli occhi. -Cambierebbe la tua vita se lo sapessi? Torneresti quella di un tempo, se lo sapessi?-
Le sue domande sono così enigmatiche. È vero. Non cambierebbero nulla. Eppure.
-Cambierebbero la mia percezione su di te... Se l' hai fatto per una buona ragione o meno...-
Sorride scaltro. -La solita sirenetta ingenua. Allora non hai imparato nulla.-
Stringo gli occhi.
-Non puoi cambiare opinione su di me. Perché io sono questo. E anche se ci fosse un vero motivo.- sto per parlare. -Che non c'è. Sono sempre passati dieci anni. Sei un Pirata, non più una damina puritana. Non cambierebbe le cose. Comprendi?-
Lo guardo delusa ma purtroppo ha ragione.
Mi limito ad abbassare lo sguardo.
Guardo ancora una volta le nostre mani... il suo tocco dice più delle sue parole...sento che vuole proteggermi...e forse mi ama ancora, sempre se mi abbia mai amato...
Sciolgo la stretta.
-Non sono più un ingenua.- mormoro.
Attiro la sua attenzione.
-Se voglio sapere la verità è solo perché la merito. Visto che per colpa tua sono diventata...questo.- mi indico con sdegno.
Jack inclina il capo.
-Sei proprio sicura, Gioia? Sei certa che sia io la causa?-
-Si.- commento secca.
-A mio modesto parere, a me non dispiace ciò che vedo.-
-Prendimi pure in giro.-
-Puoi anche darmi la colpa di essere scappato ma non sono io la causa del tuo cambiamento.- mi fissa serio.
-Oh invece si. - gli sfilo la bussola. Stringo quell oggetto con rabbia. Quel Dannato oggetto mi ha fatto rendere conto di amare Jack, dieci anni fa.
-Quando eravamo insieme, la bussola puntava a te. Sempre a te. Eri tutto ciò che desideravo. Ero felice...Lo ero davvero. D'accordo magari non ero il miglior pirata del mondo...ma avevo te...- lo guardo adirata e con malinconia. -Ti amavo più della mia stessa vita.-
-E adesso? Che cos'è che vuoi davvero? Quel Neonuco di Uncino?-
Ho già provato la bussola di Jack e...
-Non lo so...- rispondo sincera. -Non lo so più...-
Le dita di Jack aprono la bussola e sbircia nel quadrante. L'ago gira come una trottola...
Prima punta il mare, poi la nave, poi il vuoto.
-Vedi? Ho perso la rotta.- mormoro.
-La cosa bella delle rotte è che puoi tracciarlo tu. Comprendi?- sorride soddisfatto.
-Oh. Grazie per la tua perla di saggezza.- chiudo malamente la bussola e gliela sbatto in mano. -Buonanotte Capitano.- mi allontano.
La nave sbanda ed invece di cadere, finisco tra le braccia di Jack, mentre con l' altra mano stringe il timone.
L' ha fatto apposta!
Mi sorride con malizia. -Mi è sfuggito il timone, cara.-
-Sei un Figlio di...- Jack spinge le labbra sulle mie. La sua lingua cerca la mia. Ma...
Gli mollo un ceffone facendogli voltare la testa dall'altra parte.
Jack sghignazza divertito. -Sei proprio una stupida.-
Gli sfilo la pistola dalla cintura e gliela punto alla fronte.
Mi fissa intensamente.
-Chiamami un' altra volta stupida e ti pianto una pallottola in testa.-
-Provaci.- sorride soddisfatto. Sapendo che non lo farò.
Gli gettò la pistola a terra e torno sottocoperta. In camera mia.
***Killian
Jack raccoglie la sua pistola mentre Silvia svanisce sottocoperta. Riduco il cannocchiale. Come pensavo. Quell' idiota di Sparrow prova ancora qualcosa per lei. Che razza di codardo.
***Jack
La figura di Silvia svanisce. Apro la mia preziosa bussola e l' ago punta verso di me. Già... io rivoglio solo la mia nave...
Ma l' ago riprende a girare e come quel giorno... l' ago punta dov'è svanita Silvia. Chiudo la bussola e Aggrotto la fronte.
-Non sono il tipo da sirena.-
***Silvia
Il sole sta ormai sorgendo. Da questa altezza il mare sembra ancora più infinito.
Il vento mi scombina I capelli e l' aria salmastra mo entra dentro i polmoni...
Killian mi guarda per niente convinto.
-Per me fai una pazzia.- commenta.
Lo scruto. -La pirateria è da pazzi. Pivello.-
Jones sta per ribattere ma...
-Ti consiglio di tenerti forte. Oh e non farmi cadere.- gli porgo la Cima legata ai miei piedi.
-D'accordo.-
Annuisco. Mi tiro su e sto in equilibrio nell' asse dell' albero maestro. Allargo le braccia e mi lascio cadere all indietro.
La gravità mi tira sempre più verso il fondo... sto per toccare l' acqua quando...
-Ora!- grido.
Killian tira la corda ed io mi arresto a pochi centimetri.
Tendo le mani e ordino alla corrente marina di alzare la Blue Song.
La nave si alza di almeno 50 metri. Sorretta dall' acqua stessa.
Abbasso lo sguardo a testa in giù e noto Killian reggere a forza la corda.
-Adesso viene il difficile!- annuncio.
Jones mi guarda confuso.
Tiro fuori il mio pugnale e taglio la fune.
Precipito nel vuoto.
-Moonlight!!- sento Killian gridare.
Entro all interno dell' "onda". Le mie gambe divengono una coda. Eseguo diversi giri e la corrente mi spinge in alto.
Stringo il pugnale e finalmente li vedo.
Licheni e cerripedi nella mia nave?? Non esiste.
Spingo la lama a modi leva e getto via quello sporco. Faccio la stessa operazione più volte e la Blue Song è nuovamente pulita.
Ripongo il pugnale. E riesco a intravedere il sole. Sta per sorgere! Non voglio perdermelo!
Mi getto a capofitto verso il basso, acquisto velocità e ordino alla corrente di mettere giù la nave... ok. Dovevo essere più delicata.
Formo un piccolo mulinello, lo risalgo senza difficoltà per poi spingermi nella coffa, atterrando Killian.
-Tu sei completamente folle!- esclama trA il furioso e il sorpreso.
Gli sfilo la coperta che avevo preparato prima e l' avvolgo intorno alla mia coda. L' asciugo in pochi minuti. Mi reggo alla cima, sorretta da un piede solo, l' altro lo muovo nel vuoto e...
Si leva l' alba...
I raggi del sole illuminano ogni cosa. L' acqua, la Blue Song, il mio viso...
Respiro a pieni polmoni...si...questa è libertà...
***Jack
Mi sento ubriaco senza nemmeno un goccio di Rum. La nave ha fatto su e poi giù...e poi su... e poi ancora...sto per vomitare!
Vado sopracoperta e l orizzonte ci offre una magnifica alba.
Mi stiracchio per bene! Che nottata!
Improvvisamente qualcosa o meglio qualcuno attira la mia attenzione.
Stringo gli occhi. Per tutti I pesci del pescivendolo! Non vedo un cannocchiale...Cannocchiale! Giusto!!
Io ce l'ho! Mi palpo per bene dal petto fino alle chiappe...ma dove...
Ah!! Trovato! Lo apro e punto verso l' albero maestro e sulla coffa...noto Quel Killian...non so chi con...Silvia!?
Non la facevo tipa da pirati. Un attimo. Io sono un Pirata! Molto più gentiluomo e sexy e impavido e...che fanno???
Quel pervertito la stringe da dietro e sorride come un maniaco! In mia presenza!? Fare certe cose???
***Silvia
Jones mi stringe I fianchi e inizia a farmi il solletico. Scoppio a ridere.
-Allora?? Ritiri ciò che hai detto??-
-Mai!- rido.
-Allora preparati a perire!- aumenta il solletico. Mi dimeno ma la nave sbanda, perdo l' equilibrio e cado sopra Uncino.
***Jack
Mannaggia!! Volevo far cadere lui fuori la coffa! Non lei su di lui!! Batto le mani sul timone. Che nervi!
***Silvia
-Spero che stai comoda, Moonlight.- sorride malizioso.
-Non mi lamento.- rispondo.
-Eh. Beata te.- fa una smorfia irritata.
Rido e mi tiro su. Mi porto indietro i capelli. -Allora? Una mano?- gli porgo il braccio.
Killian mi stringe la mano. Sto per tirarlo su ma la nave sbanda nuovamente, stavolta lui cade sopra di me.
***Jack
Mannaggia! Mannaggia!Mannaggia!!
***Silvia
Ammiro il suo sguardo.
-Scusa.- mormora.
Rido. -Non dovrebbe essere una posizione estranea per te.-
-No. Anzi. Mi è molto. Molto. Familiare.- bisbiglia avvicinandosi.
-Uhm...allora perché ci stai mettendo così tanto? Capitano?-
Mi accarezza la gote con le nocche mentre gli solletico la scollatura.
-L' attesa aumenta il desiderio. Tesoro.- posa il suo bacino sul mio.
Mi mordo il labbro.
-Non te l hanno detto?- mi stringe la coscia con desiderio di possesso.
Sfioro le sue labbra ma...
-Terra! Siamo!! Noi!! Terra!! Teeeerrraaa!!-
La voce di Jack ci ferma.
-Giuro che lo strozzo.- ghigna Uncino. Quando è arrabbiato è ancora più carino.
Gli stringo il cappotto. -Non dargli ascolto.- immergo le labbra sulle sue. Killian assapora la mia bocca. Stringe la mia gamba e il desiderio cresce.
Ansimo per la sensazione e Jones bacia ogni centimetro del mio décolleté.
-Avete sentito??? Terra!!!! T come TERRA! E come... NON NE HO IDEA! R come Rum! R come DOPPIO RUM! A come MUOVETEVI! TERRA!!!-
-Si. Lo ammazzo davvero.- brontola Killian, sta per tirarsi su ma lo fermo.
Lo fisso vogliosa. -Quando possiamo?-
-Stanotte tesoro. Nella mia nave.-
-Perché sempre nella tua?- mi lamento.
-Allora??? Andiamo!?- ci incita Jack quasi come un ordine.
-Perché nella tua siamo sovraffollati. Piccola.- spiega Killian sull orlo di una crisi di nervi.
Non ha tutti i torti. -D'accordo... ma non farmi aspettare troppo.-
-Sei tu che mi fai aspettare.-
Lo guardo con malizia e lui mi fa l' occhiolino.
***
Per fare provviste, decidiamo di attraccare su quest'isola. Ha qualcosa di familiare...mi ricorda...
-Dunque. Noi due andiamo alla ricerca di noci di cocco e il caro...come si chiama resta qui.- annuncia Jack avvolgendo un braccio alla mia spalla.
-Non se ne parla. Io e te andremo a fare provviste.- ribatte Killian.
-Lo sapevo di essere il tuo tipo.- scherza Jack.
-Fosse per me ti avrei già gettato in mare!-
Si avventano l' uno verso l' altro. Li fermo.
-Oppure. Potremmo andare tutti e tre. E cercare di andare d'accordo.- li guardo seria.
Jones sbuffa. -Come ti pare.-
Jack mette il broncio. -Si...come credi.-
Alzo gli occhi e mi allontano da loro. Stringo il fodero della mia spada. Possibile che dopo quello che hanno affrontato insieme non riescono ad andare d'accordo??
Li sento battibeccarsi!
-Hai un senso dell orientamento di un bradipo!-
-Almeno io ho un senso dell'orientamento!- alza la voce Jack.
Sto per prendere la pistola e sparare ad entrambi ma...
Che cos'è questo odore? Prelibato...etereo...delizioso...irresistibile...
Devo scoprire cos'è!
Comincio a correre seguendo la scia...
Che cos'è?
***Killian
-Che cosa vorresti insinuare??- alzo la voce.
-Quello che ho detto. Non insinuo altro.- risponde altezzoso.
Lo blocco e sto per mollarlo un pugno in faccia quando...
Moonlight corre veloce verso il bosco.
Mi guardo con il poppante.
-Dove sta andando?- stringo gli occhi.
-E io che ne so! Sei tu il suo principe azzurro...o Pirata azzurro o puffo...è uguale!-
Lo fulmino con lo sguardo. Lo lascio malamente e corro nella sua stessa direzione. Ma che le è preso??
***Silvia
Corro dentro la natura. Ci sono dei serpenti e ragni di una notevole misura. Ma non mi soffermo su ciò e continuo a correre.
Fino a ritrovarmi davanti un labirinto?
Ansimo per la corsa e guardo quel percorso con sospetto. Ma il profumo è sempre più forte e intenso...
-Moonlight!!- sento in lontananza.
Guardo verso la vegetazione. Dovrei fermarmi. Dovrei tornare da Killian e Jack...
Stringo I pugni ed entro in quel misterioso labirinto.
***Killian
Corro. Non la vedo più. L' ho persa di vista.
-La tua ragazza ha un passo veloce!- esclama Jack correndo in modo bizzarro.
-Non è la mia ragazza.-
-Oh. Giusto. Ma è stata la mia.- mi prende in giro.
Lo guardo con una certa voglia di farlo fuori.
-E quello cos'è?- il bastardo alza il capo.
Seguo il suo sguardo e davanti a noi, c'è quello che sembra un labirinto.
-Non mi piace...- mormoro.
-E a me non piaci tu.- ribatte il poppante.
-Dico sul serio! I labirinti non portano nulla di buono!!- alzo la voce.
-Oh. E come la metti con la tua "non- ragazza"?-
Guardo l' entrata di quella trappola. Deve essere passata da qui. Ne sono certo.
-Troviamola.- ordino, entrando per niente convinto di ciò che sto facendo.
***Silvia
Dopo aver girato e rigirato strada e sbagliato percorso due o forse tre volte, davanti a me vi è una casa. A giudicare dal legno e dalle tegole deve essere molto vecchia e tenuta male. Ma qualsiasi cosa emana quel profumo si trova lì dentro.
Guardo dietro di me. Forse si tratta di una trappola ma non importa. Posso cavarmela benissimo da sola. Apro la porta e dentro è buio. Avanzo con cautela e la porta si chiude alle mie spalle. Non sono sorpresa. Anzi. Lo trovo abbastanza prevedibile. Cammino senza sapere dove sto andando. Mi lascio guidare dal profumo.
***Killian
-Abbiamo sbagliato! Di nuovo!- mi lamento.
Quel Sparrow non dice nulla e continua a muoversi avanti e indietro.
-Mi dai sui nervi! Smettila!-
Si ferma e.... -Bussola!-
Apre la sua bussola rotta.
-Lascia perdere! Ci siamo persi!-
Non dice nulla e comincia a camminare.
-Dove diavolo vai??-
-Dalla tua ragazza! Oh giusto! Non era la tua!- risponde a un corridoio più avanti.
Finirà per farci uccidere.
Sbuffo e lo seguo. Ma già immagino il risultato.
***Silvia
Cammino e uno squittio mi desta. Non sono topi ma...
Qualcosa sbatte contro di me, sta per mordermi! Estraggo la spada e inizio a mandare fendenti. Sono dappertutto! E sono tanti! Pipistrelli! Ghigno e inizio a correre. Maledetto buio! Da lontano noto una piccola luce. Non ho altra scelta. Mi fiondo si di essa e una porta si chiude alle mie spalle. Ho superato i pipistrelli... con ciò non mi sento più tranquilla. Anzi.
La luce appartiene a una piccola candela.
La prendo lentamente e riprendo il mio "tour". Le mura sono malconcie. Dal tetto scendono delle gocce d'acqua. Il pavimento è pieno di pagine di libri. Strappate e altre ridotte a brandelli. Ma quello è...sangue!?
Indietreggio e cerco di capire se c'è qualcuno. Scorgo un' ombra. L' odore proviene da lei.
-Ma bene. Sei arrivata. Finalmente.- è la voce di una donna.
Le punto la pistola. -Chi diavolo se...-
Un pipistrello sbatte contro la mia mano, e affonda i canini sul mio polso.
-Ah!- ritraggo la mano e lascio cadere la pistola.
-Non siamo molto amichevoli. Vostra maestà.- continua l' ombra.
Vuole intimidirmi. Beh non ci riuscirà.
-Non hai risposto alla mia domanda. Chi. Sei.-
Ghigna divertita. -Il mio nome non ti direbbe molto. Ma se sei qui, vuol dire che hai sentito l' odore.-
Era una trappola. Come pensavo.
-Di cosa si tratta? Non avevo...mai sentito niente del genere...- rispondo sincera e senza difese.
-Questo odore. Mia cara, deriva da una prelibatezza che solo le sirene riescono a fiutare. Perché è il loro alimento primordiale. La loro fonte di giovinezza è bellezza. Il vostro frutto proibito.-
-E quale sarebbe?- domando ingenuamente.
Ride e cammina, allontanandosi da me.
-Aspetta!- la seguo stringendo la candela.
Mi sto cacciando in un vero guaio. Ma Killian e Jack per fortuna sono al sicuro. Non saranno così idioti da seguirmi.
***Killian
Svoltiamo un'altra volta a destra e ci ritroviamo davanti una topaia.
-Ma come...- mormoro.
Jack mi sorride divertito. -Non dovresti giudicare le apparenze. Compare.-
Stringo gli occhi e guardo la sua bussola. Ci ha condotto fino a qui. Incredibile!
Torno alla realtà. -Muoviamoci! Presto!-
Apro la porta ed estraggo la spada. Moonlight, dove ti sei cacciata??
***Silvia
L' ombra si confonde nel buio. Evidentemente non vuole farsi vedere da me.
-Aspetta! Come fai a sapere cosa sono?- domando.
-Dal tuo odore. L' inconfondibile aroma di chi è nato dalla schiuma marina.-
-No. Ti sbagli. Io sono per metà umana.-
Ride. -Una metà. Esatto. Ma l' altra... Tu appartieni al regno di Poseidone. Tu sei una figlia di Poseidone. Come tutte le sirene di questo mondo.- la sua risata si tramuta in un ringhio.
-Senti. Non volevo essere scortese. Ero attratta da...qualsiasi diavoleria tieni con te. E se mi lasci andare, io me ne andrò per sempre. E ti risparmierò la vita.- rispondo sicura.
-Questa è buona! Vieni in casa mia a dettare legge. Tipico dei figli di Poseidone! Tipico di Poseidone stesso!- la sua voce sembra unirsi a un vagito, simile a un piccolo ruggito.
Ora basta con i giochetti!
Le Stringo la spalla e la volto verso di me.
-Chi sei???- non finisco la domanda e sgrano gli occhi. Il suo sguardo è coperto da una benda e i suoi capelli sono...serpenti...
-Il tuo peggior incubo. Mia cara!-
Penso alle leggende che mi raccontava Prudence prima di andare a letto e a quelle che non voleva raccontarmi ma io sgattaiolavo nella biblioteca dello zio e leggevo di quelle creature mostruose. Una in particolare era famosa per i suoi capelli come serpi e i suoi occhi tramutavano in pietra...
-Medusa...- mormoro.
-Ma che brava. Abbiamo una studiosa!-
La spingo via e corro in fretta verso la porta ma quella è chiusa.
-Credevo che non avessi paura di me.- mormora.
Resto di spalle e stringo la mia spada, cercando sicurezza nei miei pochi mezzi.
-Non ho paura. Ma sei una creatura senza cuore. Cercherai di uccidermi.- rispondo con freddezza.
-Senza cuore? È così che vengo dipinta? Oh... ma certo. È facile dare la colpa a una donna.-
Stringo gli occhi e lotto contro me stessa per non voltarmi. -Di che diavolo parli?? Tu hai sedotto Poseidone! Costringendolo a concedersi a te nell' altare di Atena.-
La risata di Medusa riecheggia in tutta la casa. Mette i brividi. Ma non è il momento di farsi prendere dal panico.
-Questa è buona! Io avrei fatto questo?? Oh no, piccola. Io ero devota ad Atena. Per me, lei era tutto. Ma un giorno... il bel Poseidone s' infatuò di me. E mi fece sua con la forza. Dentro il suo altare! Un luogo sacro! Ma... gli dei restano dei. Lui fu scagionato, malgrado il suo desiderio di lussuria ed io? Io fui trasformata in mostro!-
Sgrano gli occhi e Abbasso il capo. -No...non può essere...-
-È così. Un dio è intoccabile ma...un mortale, specie se è una donna... è un capo espiatorio perfetto!- la sua voce sfiora il mio orecchio.
-Noi donne siamo la causa di tutto! È colpa nostra se gli uomini non sanno placare i bollenti spiriti! È colpa nostra se agiscono senza coscienza! È colpa nostra se ci usano come oggetti di desiderio. Per poi buttarci via e riprenderci, tutte le volte che vogliono!-
Le sue parole mi fanno pensare a Jack però...
-Mi...dispiace...- mormoro. -Ma non tutti gli uomini sono così.-
-Ah no? Credi che ci sia qualche uomo innocente?-
Mi volto. -Dico solo che un tempo, anch'io ho sofferto per la morte di mia madre. È stata uccisa da dei pirati. Li odiavo tutti. Tranne due. L'uomo che mi ha cresciuto come una figlia e l'uomo che ho amato. Quest'ultimo mi ha abbandonata e il mio padre adottivo è morto per salvare la sua vera figlia.- trattengo le lacrime al pensiero di mio zio. -E adesso sono diventata un Pirata. Forse mia madre non sarà fiera di me. Ma sono certa che se vedesse le cause per cui lotto, lei approverebbe.-
-Dove vuoi andare a parare?- chiede con sdegno.
Le sorrido mesta. -Non devi soffrire per forza. Non sei tenuta a farlo. Puoi avere una nuova vita.-
-Nuova vita??? Io sono un mostro!! Non sono certo una bella sirenetta con capelli svolazzanti e una voce leggiadra come le corde di una cetra.-
Scuoto il capo. -Io ho perso la mia voce...per sempre. E so benissimo che cosa vuol dire essere un mostro.-
Scende il silenzio.
Con la candela illumino un piccolo tavolo, sopra di esso vi è un vassoio con una cloche sopra, l' odore inebriante viene da lì...
-Se le mie conclusioni sono esatte... sappiamo entrambe...cosa c'è là sotto...- sento una lacrima scendere sul mio viso. -E di certo non si tratta di un budino al cioccolato...- mormoro mesta. -Non devi essere per forza il mostro, che tutti vogliono che tu sia. Volta pagina. Io posso aiutarti.- le porgo la mano.
-Che cosa fai?- domanda incerta e spaventata.
Le sorrido.
-Aiuto una donna che ha sopportato troppo...-
-Tu stai...mentendo...-
Scuoto il capo. -Perché dovrei? Voglio solo aiutarti. Dammi la mano.-
Ci riflette un po ma poi si avvicina lentamente tendendo la sua mano.
Sorrido entusiasta. Le nostre dita stanno per sfiorarsi...
-Moonlight??? Dove sei??-
La voce di Killian??
Medusa ritira la mano. -Volevi ingannarmi!!-
-Cosa?? No! Io non sapevo...- cerco di spiegare.
-Hai condotto un uomo qui! Per uccidermi!!- alza la voce adirata, mostrando le sue fauci.
Scuoto il capo. -Devi credermi! Non sapevo che loro...-
-Loro??? Ce n'è più di uno!!-
-Medusa! Ti prego!- la imploro.
-No! Adesso basta! Non mi fiderò mai più! Non avrò più pietà!- porta le mani alla benda.
-Medusa!! No!!- grido cercando di chiudere gli occhi.
-Addio. Figlia di Poseidone!-
-No!!-
-Moonlight!!!-
Stringo gli occhi e avverto un suono metallico. Silenzio...
Non sento niente. Forse sono una statua di pietra eppure...
Apro gli occhi con cautela. Tengo ancora la candela che ho in mano. Qualcosa a terra attira la mia attenzione. È...la testa di Medusa!?
Mi copro la bocca e trattengo un coniato di vomito.
-Non è stata la tua mossa migliore.-
Alzo la candela e Jack Sparrow mi guarda serio reggendo la sua spada. La lama è colorata di rosso....
-Jack...cosa...-
Sto per avanzare verso di lui ma sbatto contro qualcosa. Avvicino la candela e il mio cuore smette di battere.
-Killian!! No!! No!!!- lascio cadere la candela ma invece di spegnersi, il fuoco viene alimentato dalle pagine che giacciono sul pavimento.
Il suo volto, il suo corpo sono...di Pietra...
Lui...mi ha fatto da scudo... voleva evitare che vedessi Medusa... andandoci di mezzo lui...
-No...- sento le lacrime irrigarmi il viso.
Gli accarezzo le goti fredde e senza vita...
-Perché...perché mi hai seguita??- singhiozzo e lo abbraccio forte.
-Perché mi avete seguita??- urlo contro entrambi.
-E tu perché sei scappata??- aggiunge Jack.
Guardo il Pirata senza dire nulla, lasciandomi andare ai singhiozzi. Non posso dirgli la verità. Non capirebbe.
Guardo il viso di Killian. E un pensiero mi fa tornare a sperare.
-Io ti salverò. Fidati di me.- accarezzo le sue labbra e poso la fronte sulla sua.
Alzo lo sguardo. Il cielo è quasi buio. Ho poco. Pochissimo tempo. Ma vale la pena tentare.
Incontro lo sguardo di Jack.
-So dove possiamo andare.-
***
Cammino spedita, verso nord. Ho riconosciuto l' isola non appena abbiamo attraccato le navi. Ma non pensavo mi sarebbe tornata utile dopo tanto tempo...
Giungiamo davanti un lago.
-Tutto qui?- domanda Sparrow.
-L'acqua di questo lago è magica. Dovresti saperlo, visto che una volta ti ho salvato grazie ad essa.- mormoro ricordando quando Jack era in fin di vita.
Una freccia dei ciclopi lo aveva colpito. Una donna misteriosa mi guidò fino a questo lago. Feci un incantesimo prima di andare: chi lo avrebbe usurpato sarebbe stato punito. Ma chi avrebbe avuto bisogno della sua acqua curatrice, l' avrebbe trovato con facilità. Altri dolorosi ricordi, tornano a galla a proposito di questo lago. Ma li scaccio con un gesto del capo.
-Prestami la tua borraccia.-
-No. È mia!- eccolo! Il bambino infantile che non sopporto.
-Jack! Abbiamo poco tempo! Seconda la leggenda, entro la fine del giorno, per lui non ci sarà più niente da fare! Se non facciamo qualcosa!-
-Non è un problema mio. Sei tu la causa di tutto.-
Lo fulmino con lo sguardo. -Va al diavolo, Sparrow!- esclamo a pieni polmoni.
Jack apre la bocca come uno stoccafisso.
Era da una vita che volevo dirglielo.
Adesso con cosa posso prendere l' acqua??
Abbasso lo sguardo e l' unica scelta fattibile è il mio stivale.
Me lo sfilo e mi avvicino al lago. Cerco di non sporgenmi troppo. Non posso diventare una sirena strisciante. Non adesso. Non in un momento simile.
Avvicino lo stivale al pelo dell'acqua. Inizio a riempirlo, sulla superficie si formano dei cerchi. Voglio riempirlo fino all' orlo. Non so quanto ce ne possa volere.
Il rumore di un rametto che si rompe, coglie la mia attenzione. Non tolgo la mano dallo stivale quando...
-Silvia!!- la voce di Jack si perde mentre qualcosa mi trascina giù...sempre più giù sul fondo del lago. Le mie gambe divengono una coda. Cerco di dimenarmi ma con mio orrore delle braccia di ossa mi stringono forte. Non vuole lasciarmi andare!
Quello che mi trovo davanti mi lascia senza fiato...e non solo perché sono in acqua...
-Elias...-
Il suo viso è ridotto a quello di un teschio, Eccetto per l' occhio destro, rosso e colmo di odio. Il suo corpo è completamente decomposto e la sua coda ridotta a una lisca...
Il mio primo amore da sirena...
E il mio primo omicidio...
-Che cosa ti ho fatto...- mormoro.
Elias stringe l' occhio.
-Mi...mi dispiace tanto...- lo sono davvero. La sua morte è stata ingiusta, crudele e sono stata io la causa di tutto.
Elias non risponde... forse nemmeno può parlare.
-Perdonami amore mio.... ti prego...- lo stringo in singhiozzi, superando la paura.
-Ti prego...lasciami andare... un giorno ci ritroveremo e vivremo la nostra eternità insieme...te lo prometto...- non so se ciò che sto dicendo sia possibile ma se mai avrò una scelta...tornerò da lui.
L sguardo di Elias diviene mesto...
Sospiro e risalgo il lago spingendomi verso la superficie. Sto per riemergere quando una stretta troppo forte mi blocca il fiato. Le braccia di Elias cercano di strangolarmi! Mi dimeno ma come la prima volta, il tritone attorciglia la lisca alla mia coda ma invece di darmi i brividi come dieci anni fa... mi fa male e mi ferisce.
Mi agito e cerco di nuotare, tendo la mano...Jack! Aiutami....Jack!!
La stretta di Elias si fa sempre più intensa... il fiato mi manca e le mie branche si arrestano...
È giusto...è giusto che finisca così...
Io ho ucciso Elias...non aveva alcuna colpa se non quella di amarmi...ed io l ho punito per questo...
Medusa aveva agione...
Eppure...avrei tanto voluto salvare Killian...
Un tonfo invade le mie orecchie, la pressione dell' acqua mi tira giù ma una stretta salda prende il posto di Elias. Risalgo la superficie e prendo fiato alzando il capo e Jack fa la stessa cosa. Mi sta stringendo forte. È completamente bagnato ed io tremo come una foglia.
Non vorrei ammetterlo ma ho avuto paura e sono felice che lui sia qui...con me...come i vecchi tempi...
Ansimiamo all unisono.
Le sue mani mi stringono sotto il seno è per la coda ed io...come la ragazzina di dieci anni fa... mi stringo forte a lui.
Jack si tira su. Usciamo entrambi dall' acqua e solo allora mi lascia a terra.
Lo guardo sfinita...
Il mio salvatore riempie la sua borraccia dandomi le spalle. Per poi riprendermi in braccio.
-Andiamocene.- mormora.
Stringo la sua schiena e il mio petto si appiattisce al suo...
Sospiro e trattengo un gemito...
Una sensazione che mi mancava da tanto tempo...la protezione del mio capitano...del mio Pirata...e adesso...eccolo qui...
Jack sta per andare ma delle bollicine risalgono la superficie dell acqua e da questa ne esce Elias. Bandisce quella che sembra una lancia. Alle sue spalle altri resti di tritoni si avvicinano a me e Jack.
Incontro il suo sguardo.
Mi guarda serio e senza dire una parola mi poggia su un masso. Estrae la spada e si getta nella mischia. Jack manda fendenti. Si batte con maestria ma è in netto svantaggio. La mia spada è lontana da me ma non ho scelta. Ghigno e inizio a trascinarmi verso la mia arma. Cerco di darmi delle spinte con la coda, alzo lo sguardo e incontro lo sguardo di Elias. Sta per colpirmi con la sua lancia ma...
Paro il colpo con la mia spada.
Elias avanza. Paro il colpo e mando fendenti pur restando a terra. Combatto con difficoltà ma non mi fermerò per questo.
Le mani scheletro di Elias mi bloccano i polsi e spinge la lancia verso il mio petto.
Ansimo e indietreggio più che posso.
No. Non finirà così. Non sono più quella ragazzina!
Grido e spingo la lama sul suo occhio centrandolo in pieno.
Guardo Elias seria, si copre il volto dolorante. Mi guarda mesto ma stavolta non troverà pietà.
Spingo la coda ed Elias finisce in acqua.
Ansimo. Jack combatte contro gli altri tritoni ma non appena notano la mia mossa, tornano dentro il lago.
Guardo Jack senza forze...
Abbiamo vinto...
***
Bagno il capo di Killian con l' acqua raccolta. Dopodiché mi siedo per terra, accanto a Jack. Siamo rimasti in silenzio, per tutto il tempo...
-Io ero solo un peso.-
Lo guardo.
-Ero un peso per te.- ripete.
-Di cosa stai parlando?-
-La verità. Il perché sono scappato. Ti ero solo d intralcio.-
-Ma smettila.- deve sempre raccontare balle.
-No. È vero.-
Lo guardo e i suoi occhi sono seri.
-Ti stavo costringendo a una vita che non era la tua... e... ero felice con te...ma non era giusto...non era quello il tuo posto...-
Non so se sentirmi sollevata o più delusa di prima. E le parole di Jack della scorsa sera, mi suonano nelle orecchie. Adesso, che conosco la verità, che cosa cambia?
-Non in una nave...non con me...-
-Spettava a me deciderlo.- stringo I denti ghignando.
-Si...forse hai ragione. Ma eri pur sempre una regina... ed io sono solo un Pirata.-
-Il Pirata che amavo...- sto piangendo...
Sorride scaltro ma nel suo sorriso leggo anche tristezza. -Amarti era una partita persa.-
Scuoto il capo. -No...Amare te è una partita persa...-
Gli occhi bruciano e quelle parole sembrano più un addio che una dichiarazione.. la prova che forse io e lui, semplicemente non siamo fatti l uno per l' altra... o che forse ci amiamo troppo, per permettere all' un l'altra, una vita indesiderata...
Noto i piedi di Killian, stanno riprendendo a muoversi...
Incontro lo sguardo di Jack...
Socchiudo le labbra e lui si avvicina a me...
Asciuga le mie lacrime...
Le gambe di Killian si stanno risvegliando...
E... colta da una adrenalina mista alla tristezza, alla rabbia ma soprattutto al dolore...
Le mie labbra s' incontrano con quelle di Jack...
Vivo le sue labbra come facevo una volta...
E lui fa lo stesso...
Il suo sapore misto al Rum diviene tutt'uno con il mio. Le sue mani stringono il mio corpo ed io stringo la sua camicia.
Chissà cosa saremo potuti diventare... se avessimo voluto cose diverse... se non ci fossimo amati per davvero... forse... saremmo stati insieme...o forse... alcune storie sono fatte solo per incontrarsi ma mai unirsi...
Il viso di Jack si muove con il mio, l uno asseconda i movimenti dell' altra. Vorrei che non finisse più...ma adesso so... che un cuore spezzato è tutto ciò che mi resta...
Il silenzio risuona nella mia testa...
E adesso so...che siamo sempre stati una partita persa...
Interrompiamo il bacio nello stesso istante...
I miei occhi bruciano e vedere i suoi così seri fa ancora più male...ma adesso...è finita. Avevo visto la fine ancor prima che iniziasse e adesso i miei dubbi e le mie paure so che erano certezze...
-Che mi sono perso?-
Alzo lo sguardo e Killian Non è più una statua. E il resto di quella adrenalina...lo sfrutto per alzarmi e immergere il viso sul suo petto. Killian mi stringe forte, convinto che le mie lacrime siano per lui...
Glielo lascio credere mentre il mio cuore di sirena si scioglie, come schiuma di mare...
-Ehi...piccola è finita. Non devi preoccuparti.-
Incontro lo sguardo di Jack. -Si...è proprio finita...-

Il cuore di un Pirata appartiene alla sua nave. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora