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Non mi ricordo niente di quando ero piccola.
Sicuramente i ricordi più nitidi erano mia madre, la sua voce e quella città schifosa dove tutti sopravvivevano scopando o rubando.
La scelta più giusta che io abbia mai fatto è stata quella di diventare ladra ed essere addestrata da un signore, forse quello più ricercato là sotto, ma non mi importava più di tanto. In qualche anno avevo preso io il suo posto.
Alcuni soldati del corpo di gendarmeria venivano qua sotto per cercare di arrestarmi ma si arrendevano ogni volta, tuttavia non mi davano tregua. Insomma, stavo solo cercando di sopravvivere ed uscire da quella merda per diventare cadetto, e arriviamo al presente per favore, ci sono riuscita.

Anno 847

Eravamo tutti in fila, composti e silenziosi
In un certo senso mi sentivo a disagio. Ero una dei pochi ad avere diciassette anni, insomma, la maggior parte delle reclute avevano dodici o tredici anni e loro erano altissimi...Io alla loro età ero un tappo.

Keith Shadis, l'istruttore, aveva un'aria abbastanza cupa e dura, metteva i brividi anche a me che avevo visto di peggio.
Stava camminando davanti a noi e chiedeva in modo brusco, a chi dagli occhi capiva di non aver visto la morte, di presentarsi.
<<Tu, dannato, chi sei?!>> chiese ad un ragazzino biondo.
<<Sono Armin Arelet e provengo dal distretto di Shiganshina!>> rispose.
<<Vedo. Ma che nome da scemo!>> a quella risposta trattenni le risate. Non dovevo dare nell'occhio o l'istruttore mi avrebbe spedita in prigione.
<<È stato il nonno a sceglierlo per me!>>
<<Arelet, perché sei venuto qui, dannato?>>
<<Per fornire contributo alla vittoria del genere umano!>>
<<Davvero meraviglioso! Mi diventerai cibo per i giganti, dannato! Terza fila, dietrofront!>> disse prendendolo per la testa con una mano.
Continuò a far presentare altre reclute, sembravano tutti così fifoni...Sarebbero sicuramente morti subito.

<<Chi sei, dannato?!>>
<<Sono Jean Kirschstein e vengo dal distretto di Trost!>>
<<Per quale motivo sei venuto qui, dannato?>>
<<Per entrare nel corpo di gendarmeria e vivere nei territori interni...>>
a quelle parole spalancai gli occhi e mi trattenni dall'urlargli addosso, magari anche dal pestarlo. Non mi andava di uccidere un cavallo con le mie mani.
<<Capisco... Così vorresti vivere nei territori interni, dannato?>>
<<Sissignore>> Shadis gli diede una testata facendolo cadere sulle sue ginocchia, lo ringraziai col pensiero di averlo fatto al mio posto.
<<Chi ti ha detto di metterti a cuccia?! Pensi davvero che chi si perde così facilmente d'animo qui possa poi entrare a far parte del corpo di gendarmeria o chissà dove?!>> si girò e continuò a parlare con altri cadetti.
Un ragazzo lo traumatizzò.
Un altro lo sollevò con le mani sulla testa perché aveva messo il polso nella parte opposta del cuore, d'altronde sembrava deficiente.
Mentre gli faceva la ramanzina vide una ragazza alla sua sinistra che mangiava una patata, tra l'altro era alla mia sinistra...
Fece cadere il ragazzino e andò dalla castana.
<<Ehi, dannata...Ma che stai facendo?>>
la ragazza sembrava non stesse ascoltando perciò alzò il tono di voce.
<<Dannata è a te che sto parlando!! Tu, dannata, chi sei?!>> la castana ingoiò il pezzo di patata che stava masticando e fece il saluto.
<<Sono Sasha Blouse e vengo dal villaggio di Dauper, nel distretto meridionale del Wall Rose!>>
<<Sasha Blouse... Cos'è che tieni nella tua mano destra?>>
<<È una patata cotta a vapore! Le stavano mangiando nelle cucine e l'ho presa quasi senza rendermene conto!>>
<<Dannata, l'hai rubata quindi...? Ma perché? Perché hai tirato fuori quella patata per mangiartela proprio adesso?>>
<<Sarebbe stato un vero peccato se avesse finito per raffreddarsi! Perciò ho pensato che dovesse essere mangiata proprio adesso...>>
<<No, non riesco a capire... Perché ti sei messa a mangiare una patata, dannata?>>
<<Mi sta domandando "perché mai le persone mangiano patate"?>> eravamo un po' tutti terrorizzati da quello che sarebbe potuto accadere da un momento all'altro.
Sasha divise la patata e porse la parte più piccola all'istruttore.
<<Metà a lei...prego...>>
<<Metà...a me...?>> Sasha fece un piccolo sorriso.
<<Dannata, correrai fino allo sfinimento intorno al campo e salterai il pasto!>>
La ragazza spalancò gli occhi.
Shadis si girò lentamente verso di me.
Dir che avevo il cuore in gola era poco.
<<Che mi venga un infarto...T/n?!>>
<<Hehe....Uhm..>> molte reclute si girarono verso di me, loro non mi conoscevano ma i soldati si.
<<Dannata che diavolo ci fai qui?! Come hai fatto ad uscire dalla città sotterranea?! Lo sai che potrei spedirti in prigione in un batter d'occhio?!>>
Sorrisi <<Sono qua per reclutarmi, voglio entrare nel corpo di ricerca, mi sono stancata di stare laggiù con il corpo di gendarmeria al culo ogni giorno!>>
<<Tu sei impazzita, dannata!>>
<<La supplico non mi mandi in prigione!>> mi inchinai cercando di sembrare una disperata.
<<...Dato che sai già usare il movimento tridimensionale...Domani mattina farò venire qui il Comandante Erwin Smith del corpo di ricerca, il Caporale Maggiore Levi e la Caposquadra Hanji Zoe! Dovrai fare un corpo a corpo con l'uomo più forte dell'umanità e se vincerai potrai proseguire con l'addestramento, intesi, dannata?!>>
<<E chi sarebbe l'uomo più forte dell'umanità?>> chiesi cercando di capire con chi avrei avuto a che fare.
<<Si vede che vivevi sottoterra...Dannata, l'uomo più forte dell'umanità è il Caporale Maggiore Levi Ackerman!!>>
<<Ooh...Va bene!>> dissi alzando il mento sorridendo.
Shadis fece un piccolo sorriso e continuò con le presentazioni.

Killshot | Levi Ackerman x reader |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora