2. Arranged Merriage (Paul Atreides)

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PAUL'S POV

Zehira posa gli occhi sui miei ed è come se un cielo terso m'investisse.

Il colore dei suoi occhi è mozzafiato. La parte più esterna dell'iride è di un blu molto scuro, più si va verso la pupilla e più diventa scarlatto, fino a quasi sembrare viola.

Sapevo che l'esposizione prolungata alla spezia dona un blu molto intenso, ma il suo sembra quasi essere magico.

<<Apprezzo il vostro dono e lo accetto>>

La sua voce è la più bella sinfonia che le mie orecchie abbiano mai udito.

Sento le mie guance arrossarsi ed il respiro impazzire.

Ingoio a vuoto mentre continuo a bearmi dei suoi bellissimi occhi.

Le accenno un sorriso e lei sembra risvegliarsi da un sogno perchè, con uno scatto, riabbassa il capo lasciando che i suoi lunghi capelli rossi e ricci le ricadano sul volto bianco latte.

La perdita del nostro contatto visivo mi ricorda che non siamo soli e che io ho ancora la catenina tra le mani.

Decido di azzardare.

Senza chiederle il permesso, sfilando sotto le occhiate scettiche dei nostri genitori, mi posiziono dietro di lei. Lentamente le scosto le ciocche che le coprono il collo candido e metto le mani, che hanno un'estremità ciascuna del ciondolo, ai lati del suo collo che noto essere costellato di piccole lentiggini. Nell'allacciarle la collana le sfioro più volte la pelle e Zehira sussulta per il contatto con le mie dita.

Per quanto mi piaccia stare chinato dietro di lei ad annusare il suo buon profumo vanigliato, devo lasciarla andare.

Lei si volta verso di me e m'inchioda con i suoi zaffiri violacei. Sento nuovamente il cuore battere all'impazzata: è detestabile.

<<Vi ringrazio, ma non era necessario: potevo benissimo allacciarla da sola>>

La sua voce esce tagliente mentre alza il mento come se volesse dimostrare superiorità.

La sua voce, che prima avevo descritto come una sinfonia, ora suona più come un assolo di chitarra elettrica: è gradevole, ma non facile da comprendere e di sicuro non è docile come una sviolinata.

<<La mia futura moglie merita d'esser servita persino dal suo futuro marito, non concordate?>>

Decido di provocarla.

Ho la sensazione che la Zehira che mi è stata presentata sia stata prima ammansita e poi istruita con tutte quelle cazzate da "brava mogliettina".

Detesterei che nel mio matrimonio non ci sia mai un confronto o una lite solo perché lei ha deciso di seguire il bon ton settecentesco che le è stato imposto. Voglio conoscerla, voglio sapere chi è mia moglie.

<<Concordo, ma penso che ci sarà tempo in futuro di essere "serviti" in questa maniera. Il vostro gesto mi è sembrato un po' troppo audace.>>

Conclude decisa senza far vacillare la sua voce nemmeno un po'.

Mi scappa un piccolo sorrisetto.

Ciao Zehira, eccoti. Finalmente ci conosciamo.

Il nostro confronto mi sta trasmettendo tanta di quella adrenalina che per la prima volta, dopo anni, mi sento pronto a tutto. Voglio osare.

Mi avvicino al suo orecchio, mi nascondo dietro quella montagna di riccioli rossi ed inspiro il suo profumo.

<<Avete ragione, avrei dovuto prima "servirvi" nel mio letto e dopo in pubblico. Vi porgo le mie scuse.>>

Sussurro lentamente prendendo in mano un ciuffetto di riccioli rossi e rigirandomelo tra le dita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 29 ⏰

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