Non era così che doveva andare questa sera. Ci saremmo dovuti fare un giro in centro, avremmo cenato in un posto carino e poi saremmo tornati tutti nelle nostre rispettive case. Sarebbe stata una cosa in chill, calma e tranquilla. Non potevo sapere che le mie amiche si erano segretamente messe d'accordo per proseguire la serata in discoteca. Forse avrei dovuto aspettarmelo, quando si sono presentate per il nostro aperitivo agghindate a festa, o peggio quando si sono fatte un paio di shot a testa prima di alzarsi traballanti dalle loro sedie. Forse avrei dovuto aspettarmelo, ma ho voluto essere cieco.
La cecità ha tuttavia un limite, e questo corrisponde al momento in cui il bodyguard mi timbra il polso e mi dà una manata sulla spalla per spingermi all'interno della sala. E così mi trovo a barcollare nel seguire le teste delle mie due migliori amiche che saltellano euforiche, tenendosi per mano mentre avanzano verso la pista da ballo.
Le casse sparano musica che dirompente mi perfora i timpani. Rimbalza sulle pareti, da una parte all'altra della stanza, e poi mi rimbalza sul petto. Me lo fa vibrare come uno strumento a percussione, come fosse un tamburo su cui un musicista batte con vigore. Le luci sono soffuse, lampeggiano dei led colorati di quando in quando, a ritmo di una canzone anni 2000 di cui ora mi sfugge il titolo - forse perché effettivamente non lo so, forse perché l'alcol già ingurgitato e il caos dell'ambiente mi fanno dimenticare persino chi sono.
Il locale pullula di ragazzi e ragazze che danzano in cerchio. Alcuni a coppie si appartano. Io mi ritiro in un angolo, e semplicemente osservo. Davanti a me le mie due amiche si danno alla pazza gioia, ma io ancora non me la sento. Mi ci vuole tempo prima di entrare nel mood giusto, prima di sentirmi sufficientemente confident e a mio agio per sciogliermi e buttarmi in mezzo alla mischia. Io sono fatto così, è inutile forzarmi: sono rigido, un pezzo di legno, duro a lasciarsi andare. Io guardo da lontano e sembro di ghiaccio, anche se dentro ardo di un fuoco dirompente.
Poi ti vedo.
Sei provocante. Ti muovi bene in mezzo alla pista, come se ne fossi il re. Le luci della sala ti illuminano i ricci, ne segnano le curve definite che morbide scendono sulla fronte, dietro le orecchie, sul collo. Sembra quasi che le persone intorno a te ti lascino lo spazio per esistere e per spiccare. Sono attratte da te come calamite, ti gravitano attorno ma senza mai incollarsi. Ti stanno a distanza di sicurezza, quello che serve loro per non bruciarsi se li incontri. Sì, perché tu bruci.
Hai le palpebre serrate e le labbra socchiuse mentre fai ondeggiare la testa a ritmo di musica. Sorridi per qualcosa che un amico ti ha detto e getti lo sguardo di lato, poi lo ripunti dritto davanti a te. Ci sono anche io, davanti a te.
Non so come, mi vedi.
Mi vedi mentre sto fermo immobile a bruciare per te. Non conosco il tuo nome, tu non conosci il mio, ma anche da lontano, anche da sconosciuti, mi hai completamente bruciato. Io ardo per te.
In un luogo pieno di persone, io vedo solo te.
Mi vedi e mi guardi. Sì, mi guardi, non mi vedi e basta. Forse mi osservi anche, mi studi. Sei curioso. Forse pensi che sono pazzo, dato che mi hai beccato fermo immobile a fissarti.
Ma il tuo corpo è magnetico, e così lo sono i tuoi occhi - ora che si sono incatenati coi miei posso dirlo con certezza. Da quegli occhi mi farei spezzare il cuore.
Sorridi, scuoti appena la testa e poi ti avvicini.
Farei carte false per starti vicino sempre. Perché quando finalmente sei a un passo da me e mi fronteggi, guardandomi fisso con quegli occhi nocciola penetranti, mi sento prossimo all'autocombustione. Nessuno è come te.
No, nessuno è come te. Nessuno mi accarezza con lo sguardo con quel desiderio, nessuno mi sfiora il collo con così tanta delicatezza e provoca quei brividi sulla pelle. Nessuno mi trascina a sé con così tanta foga e mi bacia come se gli servisse il mio, di respiro, per respirare.
Dovresti essere mio per sempre, anche se so che probabilmente non sarà così.
Sarai mio per stanotte, se solo mi lascerai stare vicino a bruciare per te.
***
molto corto, Gracie Abrams e parecchie serate in discoteca mi hanno forse fatta uscire dal blocco dello scrittore (o forse no? who knows)
anyways non credo che possa piacere perché sono 700 parole di puro nulla battute a computer e nemmeno ricontrollate, ma chissà come mai avevo voglia di scrivere, so I did it
bacini <3 e mi raccomando non cascate nello stesso errore di Simone e non baciatevi tip* in discoteca solo perché pensate potrebbero essere l'amore della vostra vita!!! ve ne pentite!!!
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Oggi, domani, sempre
FanfictionOggi, domani, sempre e in ogni universo i Simuel. Raccolta di OS