Capitolo 3 - Fidanzarsi per procura [IN REVISIONE]

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Chiavi ok, portafoglio ok, cellulare ok. C'è tutto. Che vita del cazzo. 

Andrea controllò le tasche, mentre si pettinava allo specchio dell'ingresso. Osservò sconsolato la sua immagine stravolta allo specchio.

Faccio comunque pena .

 Tornò in camera sua, si gettò sul letto, spettinandosi. 

Chiamo mia zia e dico che non vado al lavoro perché devo studiare. Gettò l'occhio sul bordo del letto a che fungeva da scrivania, dove davano bella mostra di loro stessi i libri di inglese. L'esame si avvicina, mi viene da piangere, non ho nemmeno mezza voglia di affrontare la bestia nera. Unica parola britannica che ho in testa ora, inizia con la f e finisce con la k.

Andre si alzò dal letto e andò in cucina. Aprì un pensile, prese il sacchetto delle patatine extra piccanti. Era vuoto. Faculo, questa è opera di quello stronzo di Matteo, le mangiamo solo io e lui e sapeva bene che sarebbero state il mio pranzo di oggi... Unica mia gioia di oggi. Ma che senso ha tenere un sacchetto vuoto nel mobile? Vuole farsi beffe di me, questa è vera cattiveria. Chiuse l'anta, lasciando il sacchetto vuoto all'interno.

 Fanculo, ho fame. Grazie, stronzo.

Rumore di brontolio di stomaco.

Pancia mia, abbi pazienza, come ne avrò io. Inutile parlare, porta pazienza. E porta pazienza per Matteo, che si mangia le mie patatine. E porta pazienza per Silvia che si era bevuta per sbaglio il mio caffè ed ormai era tardi per farsene un altro. Come vorrei un caffè, ora! Sono a digiuno da ieri sera, vorrei spaccare tutto.
Nonostante camminasse al rallentatore, era arrivato davanti alla gelateria.
Fanculo, fanculo, fanculo! Recitava nella sua testa, come se fosse un mantra, guardandosi le scarpe con aria truce.
«Andreaaaa! Ciaoooo!» lo salutò sua zia, raggiante.
Il ragazzo alzò la testa, la sua espressione era decisamente cambiata: aveva installato in faccia il suo sorriso da gelataio accogliente e gentile. Dietro quella maschera, l'inferno.
«Ohi, ciao zietta! Mi cambio e sono operativo, faccio prestissimo!»
«D'accordo, allora io scappo, resti da solo, ma non è un problema, vero? Ciao di nuovo!» Non diede tempo al nipote di dire nulla che era già sparita.
Alzò gli occhi al cielo, scosse la testa e sbuffò. Ho già capito che questo pomeriggio sarà eterno.

Noia, noia, noia.

Nessun cliente, stava seduto a scorrere svogliato il telefono

Vorrei tanto dare un pugno in faccia a chi ha inventato questo maledetto algoritmo, che altro non fa che  propormi foto di Shary. Non voglio bloccarla, non voglio darle la soddisfazione di mostrarsi ferito per la nostra rottura. Che poi, rottura... non abbiamo mai ufficialmente rotto. Dovevi semplicemente fare un provino come ballerina, si trattava di un video di un trapper emergente, un gran pezzo di Marcantonio o un "Magrechad" come lo definiva Matteo. Il giorno dopo, sul profilo Instagram di Shary, apparve una storia in cui erano insieme in atteggiamenti inequivocabili, con la scrittina cuoriciosa lampeggiante "bye bye old life" e da quel momento Andrea non la contattò più; lei fece altrettanto e di fatto si lasciarono così, senza dirsi nulla.
Una sorta di presa d'atto della realtà in corso.
Matteo era stato molto critico circa l'atteggiamento di passiva rassegnazione di quello che di fatto era il suo migliore amico, mentre Roberto, l'altro coinquilino, era dell'idea che in realtà non amasse la vita e che dovesse andare dall'analista.
Andrea non si curava del parere di nessuno, continuava a lasciarsi trasportare dalla corrente, senza prendere iniziative, come se fosse spettatore della sua stessa vita. Daniela, fidanzata di Roberto e ulteriorie coinquilina, riteneva molto romantico questo suo atteggiamento perché in qualche modo le ricordava lo stile di vita delle principesse fiabe. Però ultimamente iniziava a condividere qualche preoccupazione con il resto del gruppo circa lo stato di salute emotivo di Andrea.

Sarai il mio ragazzo [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora