Harry condusse Louis al piano di sopra, oltrepassarono diverse porte chiuse fino ad arrivare alla fine del corridoio. "L'ultima porta è la mia stanza" spiegò l'uomo, precisando poi: "Non devi mai venire in camera mia, a meno che non te lo ordini espressamente", si girò poi per aprire la porta affianco a quella appena indicata: "Questa, invece, è la tua stanza. La camera del mio bambino, con un comodo servizio provvisto di una bella vasca, perché daddy possa fare il bagno al suo piccolo". Con le gambe che gli tremavano per tutte quelle novità, Louis seguì Harry nella camera. Le pareti erano azzurre ed il soffitto bianco, i mobili erano bianchi con i pomi e le maniglie della stessa tonalità delle pareti. In fondo alla stanza c'era un letto a due piazze, perfettamente rifatto con lenzuola celesti ed un copriletto bianco. Su un lato, un comodino e dalla parte opposta un armadio a tre ante ed una cassettiera. Vicino alla finestra, era sistemata una scrivania completa di libreria. Harry si diresse verso la porta, sita di rimpetto alla finestra e la aprì. A passo lento, Louis lo seguì all'interno del bagno, improvvisamente preso dal panico al pensiero che presto sarebbe stato nudo di fronte a quell'uomo. Harry aprì l'acqua per far riempire la vasca, istruendolo in tono piatto: "Togliti quei vestiti, prendo degli asciugamani ed il cambio che voglio che indossi", tornò quindi nell'altra stanza per prendere da un cassetto l'occorrente. Louis si tolse le scarpe impolverate e fissò la vasca, che si riempiva lentamente. Era ancora immobile, quando Harry rientrò nel bagno. "Perché, sei ancora vestito?" lo rimproverò in tono scontento. Il ragazzo scosse la testa, allacciando le braccia attorno al proprio corpo, in atteggiamento difensivo. Ma l'uomo lo fissò duramente, alzando la voce: "Quando ti dico una cosa, devi ubbidire. Se non ti spogli subito, lo farò io e non sarò gentile, ti avviso". Louis rabbrividì, cercando di trattenere le lacrime. Harry scosse il capo, avvicinandosi e prendendogli i polsi per scostargli le braccia dal corpo. "Non voglio farti male, piccolo" disse con voce più gentile, ribadendo: "Ma ti ho spiegato le regole. Puoi accettarle, oppure tornare da dove sei venuto". Aspettò qualche istante, con aria tranquilla e consapevole dell'effetto di quelle parole. "Daddy vuole solo prendersi cura di te" proseguì con tono dolce, portando le mani sul bordo della maglietta del giovane, per sfilargliela mentre sussurrava: "Non vuoi, essere il mio bravo bambino?". Con le guance umide di lacrime, Louis rispose debolmente: "S-sì, daddy, s-scusa". Il tono implorante e la voce rotta del ragazzo ebbero un effetto piacevole su Harry, che socchiuse gli occhi cercando di ignorare il principio di erezione. Una volta sfilata la maglietta al ragazzo, lo aiutò a sbottonarsi e calarsi i jeans. Sotto, non portava nulla. Harry boccheggiò, mordendosi un labbro alla vista. Poi, si irrigidì al pensiero che qualcuno avesse toccato il suo ragazzo, gli chiese freddamente: "Perché non porti biancheria intima? Rispondimi". Il giovane, che si era portato istintivamente le mani tra le gambe per coprirsi, replicò mormorando imbarazzato: "D-dicono, s-soldi sprecati, d-daddy". Harry cercò di interpretare quelle parole, lo sguardo che percorreva il corpo nudo e morbido del più giovane. Comprese che all'istituto non volevano spendere per qualcosa che non si vedeva, considerandolo superfluo. "Entra nella vasca" gli ordinò, ancora teso. L'uomo non distolse mai lo sguardo dal ragazzo, mentre si immergeva esitante nell'acqua. Aveva un bel corpo, il suo bambino. Meno acerbo di quello che si aspettava, perché anche se si comportava in modo infantile e insicuro, possedeva due belle gambe muscolose, braccia toniche ed un sedere da favola, rotondo e sodo. Riuscì anche ad intravedere, appena Louis tolse le mani, il suo membro sbucare tra i peli pubici. "Adesso, daddy ti laverà per bene" lo avvisò, la voce che tradiva la sua eccitazione. Prese il sapone e la spugna, iniziando a lavargli la schiena con tocchi delicati ma decisi. Pian piano, il ragazzo si rilassò al piacevole massaggio, che Harry prolungò ben oltre la semplice pulizia. Passò poi a lavargli le braccia, il petto e l'addome. Louis trovò molto piacevole l'acqua calda e si rilassò contro il bordo della vasca, socchiudendo gli occhi. "Bravo, ragazzo" sussurrò con voce calda Harry: "Lascia che daddy, si curi di te". Dopo aver immerso il braccio nell'acqua, per strofinargli anche i piedi e le gambe, sorrise malizioso spingendo gentilmente la spugna tra le cosce del ragazzo. Louis spalancò gli occhi e si irrigidì, ma non disse nulla. L'uomo lasciò andare la spugna, portando la mano a carezzarlo con delicatezza, il ragazzo si mosse a disagio, arrossendo e cercando di ritrarsi, urtando a schiena contro la vasca. "D-daddy" sussurrò, in tono implorante. "Non ti ho dato il permesso di parlare, piccolo" lo rimproverò senza cattiveria, carezzandolo ancora tra le gambe. Louis si morse un labbro, il respiro improvvisamente affannato e le guance rosse. Harry si chinò per osservare la reazione del corpo del più giovane, alle sue attenzioni. "Va tutto bene, bambino mio, rilassati" gli sussurrò, in tono dolce ma con voce roca. Louis cercò istintivamente di chiudere le gambe, ma Harry usò l'altra mano per fermare i movimenti, rimproverandolo: "Sta fermo, fai il bravo bambino e lascia che daddy ti faccia stare bene". Dopo quelle parole, afferrò con decisione il membro già semieretto del ragazzo e iniziò a masturbarlo velocemente. Louis gemette forte, il corpo che si inarcava istintivamente, per il piacere improvviso. "Ecco, il mio bambino" sussurrò languido l'uomo, abbassandosi per parlargli nell'orecchio: "Ti piace sentire la mano di daddy, piccolo?". "S-sì, daddy" rispose con voce strozzata il ragazzo, scuotendo la testa da una parte all'altra. "Così bravo per me, vero?" continuò a mormorare Harry, la voce bassa e intima: "Lasciati andare per daddy, adesso". I tocchi esperti e le parole dell'uomo più grande, fecero perdere completamente il controllo al ragazzo che si lasciò andare e rilasciò un piccolo grido di piacere e sorpresa, riversandosi nell'acqua, mentre la mano di Harry lo accompagnava durante l'orgasmo. L'uomo sorrise, baciando brevemente la fronte del più piccolo e muovendo la mano nell'acqua per ripulirsi meglio. "Adesso, laviamo i capelli" annunciò tranquillamente Harry.
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Quello che daddy vuole - Larry (Sconsigliata a pubblico sensibile)
FanficSTORIA SCONSIGLIATA A MINORI E PERSONE SENSIBILI Attenzione/ Warnings: daddy kink, BDSM, umiliazione, sesso non consensuale, situazioni di dominio sottomissione, violenza, stupro, torture fisiche e psicologiche. In precedenza storia OS facente parte...