Sequela Coniungens...

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Marzia Flavia era l'unica figlia di Domiziano Livio Flavio e Demetra Claudia, due figure di grande rilievo nella Roma antica. Il suo cognome era sinonimo di potere e prestigio, non solo per la sua nascita ma per il peso che la sua famiglia portava nel cuore della società romana. Suo padre, Domiziano, non era solo un senatore, ma uno degli uomini più influenti del Senato. Con la sua astuzia politica, riusciva a muovere i fili della politica romana come pochi altri. Chi riusciva a ottenere la sua approvazione era praticamente assicurato di avanzare nei propri affari o nella carriera politica. Domiziano rappresentava un baluardo di forza, e Marzia, agli occhi della società, ne era il riflesso femminile.

Demetra Claudia, sua madre, era altrettanto potente, ma il suo potere non risiedeva solo nell'influenza politica. Era celebre per il suo intelletto e per la sua personalità affilata. Demetra dominava le conversazioni nelle cene aristocratiche, conosciuta per la sua capacità di mantenere il controllo in ogni situazione sociale. Ogni evento organizzato a casa dei Flavi era un riflesso della sua ineguagliabile eleganza e del suo gusto impeccabile, trasformando ogni occasione in un evento da ricordare. Tuttavia, dietro il suo fascino e la sua perfezione, si celava una madre protettiva e rigorosa. Demetra aveva forgiato Marzia come il proprio capolavoro: la sua educazione non aveva margine per errori o mancanze. Marzia doveva rappresentare la perfezione assoluta.

La società patrizia romana si interrogava spesso sul ruolo di Marzia all'interno di questa potente famiglia. Per alcuni, era l'orgoglio e il trofeo di suo padre, una giovane donna che incarnava grazia e onore. Per altri, invece, non era altro che il riflesso dei desideri e delle ambizioni di sua madre, controllata in ogni suo movimento e decisione. Marzia non lasciava mai trapelare nulla che potesse far capire davvero chi fosse, aggiungendo un velo di mistero alla sua persona.

Ciò che il mondo esterno non poteva vedere era il legame segreto e profondo che univa Marzia ai suoi genitori. Domiziano e Demetra avevano affrontato molti dolori prima che Marzia nascesse. Per anni, avevano sperato in un figlio che non arrivava, e le numerose gravidanze fallite avevano lasciato un segno indelebile. Quando finalmente, dopo tanta sofferenza, nacque Marzia, la gioia fu incontenibile. La considerarono un dono divino, un miracolo concesso dagli Dèi dopo tante prove. Questa convinzione aveva trasformato il loro atteggiamento verso la figlia: la proteggevano in modo quasi ossessivo, determinati a non lasciare che nulla potesse minacciare il loro miracolo. Ogni sua scelta, ogni passo nella sua vita, era sorvegliato attentamente, nel tentativo di preservare la loro preziosa figlia.

Marzia, consapevole del peso delle aspettative, viveva in un delicato equilibrio tra la pressione di dover eccellere e la costante protezione dei genitori. In pubblico, appariva impeccabile, sempre vestita secondo le ultime mode e con un comportamento irreprensibile.

Tuttavia, Marzia non era priva di risorse. Sotto la superficie calma e controllata, stava maturando una personalità forte, capace di navigare le complesse dinamiche della sua famiglia e della società romana. 

Una mattina, durante la colazione, l'atmosfera nella grande villa dei Flavi era già tesa. Domiziano , il patriarca, era visibilmente irrequieto, e la sua fronte solcata da rughe profonde tradiva un'inquietudine che non cercava di nascondere. Era solito condividere i suoi pensieri e preoccupazioni con le donne della famiglia, considerandole alla pari, se non addirittura superiori, nella gestione degli affari familiari e sociali. Demetra, la moglie, e Marzia, la figlia, erano le uniche a cui concedeva il privilegio di ascoltare i suoi sfoghi privati.

Quella mattina, però, l'argomento che lo tormentava era particolarmente spinoso. Il giovane Gaio Giulio Cesare Ottaviano, il figlio adottivo del grande Giulio Cesare, stava diventando una minaccia sempre più reale. Con il tono burbero che lo caratterizzava nei momenti di frustrazione, Domiziano sbatté la coppa d'argento sul tavolo e cominciò a lamentarsi ad alta voce.

Sequela ConiungensWhere stories live. Discover now