I mesi passavano e, nonostante i numerosi tentativi, Marzia non riusciva a rimanere incinta. Ogni nuovo ciclo di speranza si concludeva con una delusione che pesava sempre di più sul cuore della giovane imperatrice. Ogni volta che scopriva di non essere incinta, un'ombra calava sul suo spirito, anche se cercava di non mostrarlo. Gaio, come sempre, cercava di confortarla, dicendole che il tempo avrebbe portato quello che desideravano, ma anche lui, in cuor suo, iniziava a sentire il peso dell'attesa.
La pressione della corte non aiutava. Sussurri serpeggiavano nei corridoi del palazzo imperiale, tra servi e nobili che si chiedevano quando sarebbe nato l'erede promesso. Gli occhi di Roma erano su di loro, aspettando il figlio che avrebbe garantito la continuità dell'impero.
Demetra, pur essendo amorevole e comprensiva con la figlia, non poteva fare a meno di preoccuparsi. Ogni volta che vedeva Marzia abbattuta, cercava di incoraggiarla, dicendole che anche lei aveva attraversato la stessa difficoltà e che il destino, alla fine, avrebbe fatto la sua parte. Domiziano, da parte sua, era più riservato nelle sue preoccupazioni. Aveva sempre protetto Marzia, ma ora vedeva la fragilità della figlia di fronte a una sfida che sembrava insormontabile.
Marzia cominciò a isolarsi sempre di più, evitando le feste e le cerimonie pubbliche. Ogni volta che vedeva altre donne con bambini, il dolore diventava insopportabile. Non voleva che gli altri vedessero il suo sconforto, così passava lunghe ore nel giardino del palazzo, riflettendo su cosa le riservasse il futuro. Le notti, una volta piene di passione e amore, ora erano spesso silenziose, con i due imperatori immersi nei propri pensieri, ma sempre vicini fisicamente, anche se i loro cuori erano appesantiti.
Una sera, Gaio trovò Marzia nuovamente alla finestra, lo sguardo fisso nel vuoto. Le si avvicinò in silenzio e la circondò con le braccia. "Amore mio, non possiamo continuare a vivere così," le sussurrò. "Non posso vederti soffrire in questo modo."
Marzia si voltò lentamente verso di lui, gli occhi pieni di lacrime. "Gaio, cosa faremo se non potrò mai darti un figlio?" chiese con un filo di voce.
Gaio le prese il viso tra le mani, guardandola con intensità. "Non è un figlio che mi definisce, Marzia, né che definisce il nostro amore. Sei tu la mia famiglia, sei tu il mio tutto. Non importa quanto tempo passerà, o se non succederà mai. Io ti amo, e niente cambierà questo."
Marzia cercò di sorridere, ma il peso della sua preoccupazione era evidente. "Roma vuole un erede, Gaio. Senza un figlio, ci sarà sempre qualcuno pronto a mettere in discussione il tuo potere, il nostro futuro."
Gaio sospirò, stringendola più forte. "Roma ha già un imperatore e un'imperatrice. L'erede arriverà se gli dei lo vorranno. Non possiamo piegarci alla volontà degli altri, ma solo alla nostra."
Marzia si lasciò andare in quell'abbraccio, trovando un minimo di conforto nelle parole del marito. Tuttavia, il vuoto che sentiva dentro di sé continuava a crescere. Non era solo il desiderio di un figlio, ma la paura di non essere all'altezza del suo ruolo, di deludere Gaio, la sua famiglia e Roma.
Col passare dei mesi, i due continuarono a cercare una soluzione, consultando medici, sacerdoti e saggi, nella speranza di ottenere una risposta. Ma il tempo continuava a scorrere senza che un erede si presentasse, e l'ansia di Marzia aumentava giorno dopo giorno.
Dopo l'ennesima visita medica, Marzia era esausta. Il medico, con lo sguardo incerto, le aveva assicurato che era in perfetta salute, ma non riusciva a spiegare perché non riuscisse a concepire. Le sue parole, pur pronunciate con gentilezza, sembravano solo aumentare il peso che gravava su di lei. Ogni visita diventava un tormento, un altro pezzo di speranza che si sgretolava.
Marzia non riuscì nemmeno a guardare in faccia sua madre, che l'aveva sempre sostenuta, sebbene con una preoccupazione crescente. Senza dire una parola, si ritirò nella sua stanza, chiudendo la porta dietro di sé con un gesto deciso.
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Sequela Coniungens
FanfictionOne-shot ambientata nell'universo della serie Tv "Domina"