Sono passati un paio di giorni dal mio incidente sul marciapiedi e da quella mattina Jaiden non mi ha più rivolto la parola. Né mi ha degnata di uno sguardo. Volevo solo attirare la sua attenzione per un paio di secondi per ringraziarlo.
È scappato prima che ne avessi l'opportunità.
Sono distesa sul divano, la caviglia adagiata su dei morbidi cuscini e sto guardando una puntata di una serie tv quando Izzy esce dalla sua camera e lancia qualcosa per terra.
<<Vaffanculo le tesine!>>, sbraita.
Scoppio a ridere. <<L'hai finita?>>.
Si butta a peso morto sulla poltrona accanto al divano. <<Sì, e non l'ho nemmeno riletta prima di inviarla!>>, dice strabuzzando gli occhi.
Izzy sta studiando medicina e passa parecchie ore chiusa in biblioteca, ma negli ultimi giorni sembra non importarle granchè. Non so se sia colpa dell'influenza di Oliver.
Mi ruba il pacchetto di patatine che stavo gelosamente custodendo contro il mio fianco. <<Hai programmi per stasera?>>.
Mi stringo nelle spalle. <<Finn e Tom mi hanno invitata da loro per cena. Ogni settimana si sfidano a preparare lo stesso piatto e chiamano un po' di gente per votare chi dei due l'ha preparato meglio>>.
<<Che pazzi, ma è divertente>>.
<<Già, vuoi venire?>>, domando. Non ero sicura di andarci in realtà.
Sgrana gli occhi. <<Una cena gratis? E la vista di un po' di addominali? E me lo chiedi pure?>>.
Scoppio a ridere. <<Va bene. Andiamo>>.
Un'ora dopo mi ritrovo nella cucina della confraternita a guardare Finn e Tom che si sfidano nella preparazione dei tacos. Attorno al tavolo oltre a me e Izzy ci sono anche Nolan e altri ragazzi della squadra.
Finn spintona Tom da un lato. <<Stai invadendo il mio spazio>>, protesta.
<<Tu mi hai rubato il coltello invece!>>
Scoppio a ridere. Per avere ventidue anni si comportano come due bambini di cinque. Sono esilaranti.
La porta di casa si apre e il mio cuore sussulta. Ho quasi paura di voltarmi e ritrovarmi di fronte un paio di occhi verdi incazzati. Tiro un sospiro di sollievo quando in cucina compare Colin, la matricola.
Nolan nota la mia agitazione e si avvicina. Indica il piano di sopra con il dito. <<Lui è nella sua stanza e non scenderà>>.
<<Ok>>, dico sollevata.
<<In realtà speravo che potessi convincerlo ad uscire>>.
Mi indico, puntandomi un dito contro il petto. Deve essere impazzito. <<Io?>>. Sono assolutamente perplessa e un tantino scioccata.
<<E' chiuso lì dentro da domenica>>, spiega. <<E' uscito per gli allenamenti perché altrimenti il coach lo uccide, poi si è rinchiuso di nuovo. Credo gli sia successo qualcosa. Con me non parla>>.
<<Se tu pensi che io entri nella sua tana per farmi sbranare, ti sbagli di grosso. Sono l'ultima persona che vorrebbe vedere nel suo momento di "crisi">>, dico con enfasi, mimando le virgolette con le dita.
Sappiamo tutti che Jaiden non ha nessuna crisi. Mai.
<<Non sai quanto ti sbagli>>.
Gli occhi mi schizzano fuori e i battiti del mio cuore aumentano. <<Prego?>>.
<<Ci sono così tante cose che non sai e in ogni caso non spetta me raccontartele>>.
Sospiro, rassegnata. Nolan sa di aver colpito nel segno con le sue parole. Ora sono intrigata e voglio vedere Jaiden. Anche se dovesse buttarmi fuori a calci dalla sua camera. Cosa volete che vi dica? Mi piacciono le sfide.
Izzy è distratta a ridere per il battibecco fra i ragazzi e ne approfitto per sgattaiolare al piano di sopra. So già dove andare. La stanza in cui sono finita la mia prima sera qui era proprio quella della mia nemesi.
Busso piano. Forse non sono così sicura di essere qui, dopotutto. Non so di che umore troverò Jaiden: se il solito stronzo scontroso o il ragazzo che si è fatto mezzo campus con me in braccio.
<<Vi ho detto di togliervi dal cazzo!>>, sbraita. Ecco appunto. Lo sento muoversi attraverso la porta.
<<Anche a me?>>, domando esitante.
Dall'altra parte c'è silenzio ora. Resto in attesa e qualche secondo più tardi Jaiden fa scattare la serratura e spalanca la porta. È a petto nudo e ci sono tutti i suoi tatuaggi in bella mostra. I jeans sono calati bassi sui fianchi, scendono così giù che la sua schiera di muscoli termina nella vi dei suoi fianchi ed è a piedi nudi.
Al mio corpo succede qualcosa. Il mio cuore mi martella il petto e i miei occhi non riescono a smettere di fissarlo. Ovunque. Ha così tanti tatuaggi sparsi per il corpo che non so nemmeno su quale focalizzarmi.
Mi schiocca le dita davanti alla faccia, divertito. <<Darnell!>>, mi richiama.
Sollevo la testa e finisco intrappolata nei suoi occhi verde bosco. <<Mm?>>.
Ridacchia. <<Ti ho chiesto che cosa ci fai qui?>>.
Ah. Non l'avevo nemmeno sentito. Che figuraccia, Cas!
Faccio un passo indietro. Il suo odore è ovunque. <<Nolan mi ha spedito qui sopra per farti uscire dalla tua tana>>.
Scuote la testa e l'ultima traccia di divertimento abbandona il suo viso, tornando ad indossare la sua solita maschera di durezza. <<Non voglio vedere nessuno, sta sera>>.
Annuisco. <<Va bene>>, acconsento.
Faccio per voltarmi e andarmene, ma la sua mano mi circonda il polso e mi trattiene. La mia pelle reagisce all'istante al suo tocco delicato. <<Resta>>.
La sua richiesta mi lascia a bocca aperta. <<Ok>>, sento la mia voce rispondere.
Non è la prima vota che mi trovo da sola con lui ultimamente, ma in una camera da letto sembra tutto sbagliato. Nessuno dei due salterà addosso all'altro questo è sicuro. Finiremo con il litigare come il solito.
Jaiden aspetta che io entri prima di chiudere la porta alle nostre spalle. Si infila una maglietta prima di andare a sedersi alla scrivania. Mi osserva curiosare in giro. La sua libreria è piena di libri e percorro il dorso con la punta delle dita.
<<Almeno questo non è cambiato>>, sussurro, ragionando ad alta voce.
<<Cosa?>>, domanda.
Evito il suo sguardo. Sono nel suo territorio e sto ficcando il naso. Trovo strano che lui me lo lasci fare così a lungo. <<I tuoi libri>>.
<<Ah>>.
Ne prendo uno a caso e lo apro a metà. Si tratta del "Piccolo Principe". Come immaginavo, alcune parti sono sottolineate. Leggo ad alta voce la prima frase che trovo. <<Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano>>. Sollevo lo sguardo su di lui che resta semplicemente impassibile.
Non riesco a trattenermi dal fargli una domanda. <<Perchè proprio questa frase?>>.
Si passa una mano fra i capelli e fugge dal mio sguardo. <<Perchè sì, Cassie. E ora smettila di ficcanasare in giro o ti butto fuori>>.
Sistemo il libro al suo posto. Non riesco a togliermi dalla testa che cosa vede Jaiden in quella frase che l'ha spinto a sottolinearla. Si tratta forse di qualcosa che ha vissuto lui sulla sua pelle?
STAI LEGGENDO
SOULFUL -FEARLESS
RomanceCassie è all'ultimo anno di College e il suo sogno nel cassetto è quello di prendere la sua macchinetta fotografica, da cui non si separa mai, e scoprire il mondo. Dopo la morte della madre, suo padre accetta il lavoro di coach alla Boston Universit...