Dieci anni dopo...
Sta sorgendo l'alba, e James si muove silenzioso sulla sabbia.
Ha indossato i pantaloni, infilato la camicia e sta mettendo gli stivali.
L'aria è frizzante, il sole non abbastanza alto e caldo - gli resta ancora un po' di tempo.
"Mmh... sai, avevo dimenticato di dirtelo. Elizabeth e William hanno avuto un figlio. Si chiama Henry James Turner. Ha dieci anni e vuole arruolarsi in Marina."
Jack sembra essere sveglio da un po'. Si è rivestito prima di lui, e sta guardando alcune bottiglie di rum contro luce, per constatare quali siano ancora piene almeno a metà, e lo aggiorna di quella notizia come se non avessero parlato d'altro fino a pochi istanti prima.
James deve costringersi a non ridere.
"Be', la Marina è disperata di questi tempi. Sono certo che non esiteranno ad ammettere tra i loro apprendisti il figlio di due persone accusate, in passato, di pirateria." Commenta ironico, prendendogli di mano la bottiglia mezza piena che ha appena trovato, sorseggiandone il contenuto tranquillo.
Jack sospira, scoccandogli uno sguardo rassegnato, riprendendo il proprio rumoroso studio.
"È la terza volta che mi rubi il rum, e in un solo giorno di attracco."
"Ritieniti fortunato che sia solo uno, allora."
Cala il silenzio.
Persino Jack ha fermato la ricerca disperata tra le bottiglie e James lo fissa, incuriosito.
Non sa cosa aspettarsi da quella reazione, e quindi si limita ad aspettare che l'altro parli, perché è evidente, per lui, che stia raccogliendo i propri pensieri prima di esprimerli.
"Dopo questi dieci anni, credi che... sia stata una decisione corretta?"
James resta in silenzio a guardarlo, e Sparrow stringe le labbra, mantenendo gli occhi dritti nei suoi, serio.
"Voglio dire. L'ho presa io per te." Aggiunge con un veloce gesto della mano rivolto all'orizzonte aranciato, al sole grande e immenso sullo sfondo del cielo.
Allora, James mette giù la bottiglia e gli si accosta, inspirando a fondo l'odore della sabbia, godendone del calore contro il corpo, i granelli sottili a scorrere sui suoi vestiti.
Le loro dita si sfiorano.
"Mi hai dato uno scopo, Jack. Qualcosa che faccio perché voglio e posso, non solo perché devo." Parla tranquillo, misurando ogni parola, sincero in ognuna di esse.
Sente Jack annuire.
"Bene, e sarà meglio che tra dieci anni tu sia dello stesso parere, Capitano Norrington."
James sbuffa divertito, tornando a sorseggiare il rum dalla bottiglia che l'altro, in quel preciso momento, prova a sottrargli. Però, riesce ad evitarlo, agile, e solleva il prezioso rum sopra le loro teste, avvicinandosi al volto del compagno.
"Navighiamo le stesse acque, Capitan Sparrow." Mormora, le labbra piegate in un sorriso, a sfiorare quelle del pirata.
Allora, il respiro caldo di Jack si infrange nel suo in una lieve risata, e James si ritrova a nutrirsi del soffio dell'altro.
Si chiede quando abbia smesso di disprezzare quella vicinanza, e anzi desiderarla.
"Se vorrete un futuro e secondo riscontro, non sarà necessario aspettare altri dieci anni."
Note
A trentuno anni suonati e a quasi diciassette anni di EFP, mi sembrava proprio il caso di riscrivere gli eventi del terzo film di "Pirati dei Caraibi", a partire dalla morte di Norrignton e rendendolo... protagonista ed eroe. :D
Era da tanto tempo che non scrivevo una fanfiction vera e propria, e questo piccolo volo creativo mi ha fatto bene, oltre che donarmi qualche momento di svago.
Onestamente, sono anche piuttosto soddisfatta del risultato finale e spero che lo stesso valga per chiunque sia arrivato a leggere fin qui. Spesso sono molto critica di ciò che scrivo, tendo a non essere mai contenta del risultato, ma questa storia mi ha riportato indietro, a momenti in un certo senso più sereni e privi di tante preoccupazioni, ed anche per questo sono felice di averla messa nero su bianco.
Pirati dei Caraibi, la trilogia principale, è formata da quelli che sono alcuni tra i miei comfort movie, e ripercorrere certi eventi è stato bello.
Non so come altro spiegarlo.
Aggiungo pochi altri appunti, i più importanti: la storia di James è canonica. È stato davvero salvato, quando aveva sei anni, da Edward Teague, mentre era per nave con suo padre, l'Ammiraglio Lawrence Norrington, durante una spedizione.
L'episodio è più articolato, ovviamente, ma io ho scelto di narrarlo solo dal punto di vista di James, un bambino di sei anni, all'epoca, e che non ha preservato troppi dettagli degli eventi - come naturalmente accade.
Anche la storia di Jack e il suo trascorso con la Compagnia delle Indie Orientali non sono una mia trovata, ma eventi reali del background di Sparrow. Ho solo cercato di riportarli e ripercorrerli nel modo migliore e più originale possibile.
Infine, la scena in cui James consegna il cuore a Cutler Beckett, l'ho ripresa da quella che è stata tagliata nel film, e che potete trovare su YouTube.
Io ho solo aggiunto l'elemento leggermente slash a conclusione. :D
Credo di aver finito.
Grazie ancora a chi sia rimasto fino a questo punto.
Vi abbraccio.
Iria
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Alla fine del mare, dove il sole esplode
FanfictionLa morte non dovrebbe essere complessa, e neanche trascinare con sé il dolore. La sofferenza, quella, dovrebbe appartenere alla vita. Alla possibilità di sentire il proprio corpo, di comprenderlo, di afferrarne ogni sensazione e di lasciarla imprime...