Papa V era uno dei rapper più promettenti della scena musicale italiana. Con i suoi testi crudi ma profondi e una presenza scenica magnetica, stava rapidamente conquistando le classifiche. Ma dietro ogni successo c'era una mente strategica e infallibile: la sua manager, Claudia.
Claudia aveva iniziato a lavorare con Papa V quando era ancora un artista emergente, uno dei tanti giovani con il sogno di sfondare. Lei aveva intuito subito il suo potenziale, e anche se a volte i suoi modi erano spigolosi e il suo carattere irriverente, aveva visto qualcosa in lui che altri non avevano colto. La loro collaborazione era iniziata in modo puramente professionale, ma c'era sempre stata una tensione sottile, un'energia palpabile che li legava in modo innegabile.
Ogni volta che Papa V saliva sul palco, Claudia sentiva il cuore battere più forte. All'inizio pensava fosse solo l'adrenalina del lavoro, la pressione di far funzionare tutto. Ma più passavano i mesi, più si rendeva conto che c'era altro. Era l'orgoglio di vederlo trionfare, la gioia di scoprire ogni giorno un lato nuovo di lui. Il modo in cui rideva quando riusciva a scrivere una barra particolarmente pungente o la dolcezza nascosta nelle sue parole quando parlava di sua madre.
Una sera, dopo un concerto in un club di Milano, Papa V la trovò da sola sul balcone del backstage, con lo sguardo fisso sulle luci della città.
"Che fai qui fuori?" le chiese con quella voce profonda e un po' roca che lo caratterizzava.
"Stavo solo prendendo una pausa", rispose lei, tentando di mascherare il nervosismo che le saliva in gola ogni volta che lui le si avvicinava.
Lui si appoggiò alla ringhiera, guardandola di sottecchi. "Sei strana ultimamente, Cla. C'è qualcosa che non va?"
Claudia sorrise, ma evitò il suo sguardo. Come poteva spiegargli quello che sentiva? Lei, la manager fredda e razionale, che aveva sempre tenuto separata la vita personale dal lavoro, si era lasciata travolgere da sentimenti che non avrebbe mai dovuto provare.
"Sto bene", mentì. "È solo lo stress."
Ma Papa V non era convinto. La conosceva troppo bene ormai. "Non mi prendi in giro, lo sai? Sei stata al mio fianco da quando nessuno credeva in me. Mi hai sempre detto di essere onesto, giusto? Quindi ora lo dico io a te: cosa c'è che non mi stai dicendo?"
Claudia sospirò, il nodo alla gola si stringeva sempre più. Sapeva che non poteva continuare così. "Forse è meglio che ci prendiamo una pausa", disse infine. "Forse dovresti cercare un altro manager."
Papa V si irrigidì. "Cosa? Ma che stai dicendo?"
"È complicato, V. Più andiamo avanti, più è difficile per me..."
Le sue parole rimasero sospese nell'aria. Il rapper fece un passo avanti, avvicinandosi ancora di più a lei. "Cos'è che ti rende difficile stare con me, Cla? Pensavo che fossimo una squadra."
Claudia lo guardò finalmente negli occhi. "È proprio questo il problema. Siamo più di una squadra per me. Io... io mi sono innamorata di te."
Per un attimo, il silenzio cadde su di loro come un peso insostenibile. Papa V la fissò, incredulo, il viso attraversato da emozioni contrastanti. "Tu... sei innamorata di me?" ripeté, come se non riuscisse a crederci.
Claudia abbassò lo sguardo, sentendo le guance arrossarsi. "Non avrei mai voluto che succedesse. Non era nei piani."
Lui restò in silenzio per un lungo momento, poi, con una lentezza quasi deliberata, le prese la mano. "Sai una cosa, Cla? Anche io non avevo previsto tutto questo. Ma penso che nemmeno io riesco più a fingere."
Lei lo guardò sorpresa. "Cosa vuoi dire?"
Papa V sorrise, un sorriso genuino e sincero che Claudia aveva visto raramente. "Che anch'io ho iniziato a vederti in modo diverso. Non sei solo la mia manager, sei la persona che mi capisce meglio di chiunque altro. E forse, da un po' di tempo a questa parte, ho iniziato a innamorarmi di te."
Il cuore di Claudia perse un battito. Per un attimo, pensò di aver frainteso. Ma il modo in cui lui la guardava, la dolcezza in quegli occhi sempre così duri, le fece capire che stava dicendo la verità.
Non ci fu bisogno di altre parole. Lui si avvicinò ancora di più, accarezzandole il viso con delicatezza, e lei sentì che, finalmente, poteva lasciarsi andare a quel sentimento che aveva cercato di soffocare così a lungo.
Quella notte, sotto le luci di Milano, Papa V e Claudia capirono che il loro legame era destinato a essere qualcosa di molto più profondo della semplice collaborazione professionale.