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Come mi aveva detto Zoe, oggi avrei passato la pausa pranzo con le sue amiche. Ci stavamo dirigendo verso un tavolo con quattro ragazze sedute.

«Sei sicura? Insomma magari non mi vogliono, o forse gli starò antipatica.» Mi stavo distruggendo le pellicine delle dita, cosa che faccio ogni volta che sono nervosa, ed ora lo sono particolarmente.

«Ti sottovaluti troppo.»

«E smettila di rovinarti le mani!» Disse bloccandomi le mani con la sua.

«Non sono più così sicura di voler venire con te...» Arrestai i miei passi.

«Stammi a sentire Allison. Ora tu verrai con me a conoscere le mie amiche. Punto.» Quando parlava così era impossibile farle cambiare idea, così la seguì.

Strinsi la coda tirata indietro con il gel che mi sono fatta stamattina, sistemandola.
Raggiungemmo il tavolo ed io mi posizionai dietro la mia amica.

«Ragazze, lei è Allison.» Si spostò, rivelando la mia figura.

«Piacere.» Cercai di sembrare il più naturale possibile, sorridendo appena.

«Allison, loro sono Amelia, Chloe, Emily e Olivia.»

«Piacere nostro, dai vieni.» Una ragazza con i capelli castani, che da quello che ho capito dovrebbe essere Amelia indicò il posto di fronte a lei.
Mi sedetti e Zoe si mise vicino a me.

«Allora, come ti sei trovata in questi primi giorni?»

«Bene, le lezioni mi piacciono e fila tutto liscio, a parte il fatto che non parlo con nessuno.» Feci una piccola risata.

«Beh, è normale, anche io al primo anno ero così. Però ora puoi parlare con noi.» Disse un altra ragazza, lei si chiamava Chloe.

«Vi ringrazio.»

«Come mai hai scelto criminologia?» Chiese una ragazza dai capelli tinti, Olivia. Raddrizzai la schiena e mi schiarì la voce.

«Sin da bambina volevo studiare questo.» Risposi semplicemente per poi bere un bicchiere d'acqua.

«Ragazze! Charlotte organizza una festa a casa sua per inaugurare l'inizio delle lezioni, dobbiamo esserci!» Zoe parlò per la prima volta da quando ci eravamo sedute.

«Ma non ti stava antipatica quella ragazza?»

«Si, ma tanto non si accorgerà se ci imbuchiamo, giusto?» Sbarrai gli occhi a quella affermazione.

«Non so sei una buona idea...» La mia amica mi tirò un calcio sullo stinco.

«Aia! Ma sei pazza?»

«Sei sempre la solita guasta feste. Tu verrai con noi. Hai bisogno di divertirti.»

«Ma-» Volevo ribattere, ma mi lanciò una occhiataccia delle sue, così decisi di tacere.

«È venerdì prossimo. Quindi? Ci sarete?»

Tutte dissero di sì, mentre per quanto mi riguardava più tempo passava più pensavo di darmi per malata.

Ci alzammo, stando ancora un po' insieme prima dell'inizio delle lezioni. Camminai con il gruppo, finché qualcosa, o meglio, qualcuno non mi finì addosso, facendomi quasi cadere. Per fortuna una delle ragazze mi prese per il braccio.

«Ma guarda dove vai!» Sbottai. Le ragazze intorno a me si zittirono, non capii il motivo, finché non guardai meglio chi avevo davanti.

«Scusa, da quassù non ti si vede.» Si mise a ridere con il ragazzo affianco a lui.

«Ma vaffaculo.»

«Wow, che lingua da principessa.» Il suo amico gli diede una gomitata. Mi guardò ancora, spalancando leggermente gli occhi.

«Ma tu sei la matricola di ieri.» Fece un passo avanti.

«E tu sei Smith.» Non distolsi lo sguardo.

«Vedo che ti sei fatta delle belle amichette...» Passò lo sguardo sul mio gruppo.

Ma che problemi ha?

«Ok, andiamo.» Disse Zoe, trascinandomi via. Gli lanciai un altro sguardo prima di riprendere a camminare.

«Allison! Ti avevo detto di non parlare con lui!» Una volta allontanate ci fermammo.

«E lui che mi è venuto addosso, e poi inizialmente non avevo visto chi fosse.» Passai la mano sulla manica della mia felpa per lisciarla, visto che Zoe l'aveva tirata fino ad un secondo fa.

«Cosa intendeva per "la matricola di ieri?"» Chiese una delle altre ragazze.

«Durante la mia prima lezione di ieri si era messo dietro di me e mi aveva chiesto se ero una matricola, non so perché. Non sapevo chi fosse, il suo cognome l'ho sentito perché il professore l'aveva richiamato per aver fatto ritardo.» Feci spallucce, ma anche loro spalancarono gli occhi.

«Capisco, però cerca di averci poco a che fare.» Mi raccomandò Chloe.

«Va bene, però davvero non capisco tutta questa 'paura' di lui.» Mimai le virgolette con le dita.

«Beh, l'anno scorso non ha fatto altro che creare problemi sia qui al college che fuori. Se succede qualcosa c'è sempre lui di mezzo. Frequenta un sacco di posti poco raccomandabili. Qui tutti lo conoscono.»

«Però il cognome Smith l'ho già sentito.» Ci rimasi un attimo a pensare.

«Certo che l'hai già sentito! È il figlio del miglior avvocato del paese!» Spalancai gli occhi.

«No, non ci credo! È davvero il figlio di Alfred Smith?»

«Si ma non farti ingannare, lui non c'entra niente con il padre.» Disse Zoe al mio fianco mentre si sistemava un bottone della sua camicia.

«Diciamo che me sono accorta...» Ridemmo prima di riprendere a camminare.

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