2.

7 0 0
                                    

Il letto di Zoe era pieno di vestiti, creando una pila più alta di me.

«Zoe, un tubino nero andrà benissimo.»
Si era fissata nel dovermi rendere una super figa per questa sera.
'Devi avere tutti gli occhi addosso' mi disse.
Visto che non vado quasi mai alle feste, mi ha convinto, quasi con la forza, a prepararmi a casa sua.

«Davvero, non c'è bisogno di svuotare il tuo armadio.» Ripetei.

«Si che c'è n'è bisogno! Devi essere impeccabile, sei una matricola, è la tua prima festa e devi essere la piu bella.» I suoi occhi sembrarono rimanere incollati nel vestito rosso che aveva in mano.

«Questo! Te lo devi provare assolutamente!»
Guardai il vestito, di un rosso fuoco e con un profondo scollo a V.

«Non lo so, è così... appariscente.»

«Appunto! Avanti, provatelo!» Feci un sospiro prima di cambiarmi.

Mi guardai allo specchio, il vestito metteva in risalto le mie forme, stringendomi in quella stoffa. Se ce ne fosse stata di più sarebbe stato meglio.
Le mie gambe erano messe in risalto, cosa che mi faceva vergognare abbastanza.

«Non lo so...» Mi passai una mano sui fianchi e poi sulle gambe.

«Guardati bene. Sei davvero bellissima Allison.»
Continuai a fissarmi allo specchio.

«Va bene, lo terrò.» La vidi fare un'enorme sorriso e saltellare dalla gioia.

Lei si mise un vestito bianco senza bretelle, anche il suo era corto.
La truccai, cercando di mettere in risalto i suoi lineamenti.
Dopo circa un ora e mezza uscimmo dalla camera, andando verso la macchina. Le ragazze ci aspettavano direttamente alla festa.

Attaccammo la cassa con il volume al massimo, improvvisando un concerto dentro la macchina. Ormai era abitudine ogni volta che uscivamo insieme.
In lontananza vedemmo la casa, aveva le mura bianche e la porta nera, era davvero enorme. C'era un sentiero fatto di pietre illuminato da delle luci incastonate nel terreno che portavano all'ingresso. Il giardino era ben curato, con un albero e dei cespugli, l'erba era corta e verde, non c'era assolutamente niente fuori posto.

Chissà per quanto tempo rimarrà così...

Entrammo dentro ed un odore di alcool misto al sudore delle persone mi inondò le narici. La musica era così alta che faceva tremare i vetri.
La casa era a due piani, all'ingresso c'era un open space, alla destra la cucina con un isola, dove c'era una ragazza a fare i cocktail e a sinistra un divano enorme. Tutti ballavano a ritmo di musica, anche se io non mi sentivo molto a mio agio, mentre Zoe aveva un sorriso stampato in faccia, contenta di essere qui.
In lontananza vedemmo le altre ragazze, così ci facemmo spazio tra la gente e le raggiungemmo.

«Ciao ragazze!» Io e Zoe le abbracciamo.

«Andiamo a prendere da bere?» Chiese Olivia. Aveva i capelli legati in una mezza coda perfetta ed un tubino nero, semplice ma che faceva la sua figura.

Raggiungemmo il lato alcolici e prendemmo tutte da bere, almeno mi avrebbe aiutato a sciogliermi un po'.

«Stai molto bene così, di solito a scuola porti tutti quei vestiti larghi.» Disse Amelia che si era messa affianco a me a bere.

«Ti ringrazio, ma è stata Zoe ad obbligarmi a metterlo, il vestito è suo.» Feci l'ultimo sorso al mio drink e poggiai il bicchiere su un tavolo.

Andammo tutte quante in pista. L'alcol mi aveva aiutato a sciogliermi un po', così iniziai a ballare con Zoe. Muovevamo i fianchi insieme a ritmo di musica, lasciandoci trasportare.
Dentro quella casa faceva molto caldo, i capelli mi si erano leggermente arruffati.

«Vado a prendere una boccata d'aria.» Dissi a Zoe mentre indicavo con la testa il giardino.

«Va bene, noi ti aspettiamo qua.» Mi feci spazio tra le persone, dando anche qualche spallata finché non riuscii a raggiungere il giardino. Avevo caldo e mi facevano male i piedi, stavo maledicendo Zoe per avermi convinto a mettere gli stivali con il tacco.
Trovai una panchina e mi ci sedetti, ritoccando i leggermente il trucco che si era un po' sciolto.

«Wow, e chi l'avrebbe detto che sei una tipa da questo tipo di feste.» Una voce arrivo alle mie orecchie, facendomi sobbalzare.
Alzai gli occhi, trovandomelo davanti. Portava una maglietta nera aderente ed un pantalone del medesimo colore, stava fumando quello che sembrava uno spinello.

«Sono venuta per le mie amiche.» Misi a posto la matita con cui mi stavo ritoccando le labbra.

«Oh, altruista.» Fece un piccolo sorriso, buttando fuori il fumo vicino alla mia faccia. Tossii.

«Potresti evitare?»

«È divertente...» Fece un altro tiro.

«Si, certo...»

Mi toccai i capelli con movimenti nervosi, mentre mi continuava ad osservare. I suoi occhi vagavano per tutta la mia figura. Mi alzai in piedi, intenzionata a rientrare per cercare le ragazze.

«Ma fai con comodo...» Il suo sguardo finiva sulla mia pelle esposta, soprattuto sulla scollatura.

«Ora è un reato anche guardare?»  Buttò a terra lo spinello finito, schiacciandola con il piede.

«È fastidioso.» Lo superai, andando verso la porta per rientrare.

«Vedrò di darti fastidio più spesso allora.» Disse mentre si trovava dietro di me.
Non risposi, facendomi spazio tra la folla per cercare le mie amiche.

Broken SoulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora