Le sneaker bianche sbattono contro il pavimento ben pulito del collage. I jeans a palazzo si muovono leggermente ad ogni mio passo, i capelli mi ricadono sulle spalle in modo scompigliato. La mano destra stringe la borsa. Entro a scuola per dirigermi verso il mio armadietto. Inizio a poggiare tutti i miei libri all'interno, prendendo solo quelli che mi servono per la prima lezione della giornata.
«Hey.» Una voce conosciuta parlò alle mie spalle, facendomi sobbalzare. Mi scivolò il quaderno dalle braccia cadendo a terra.
«Non volevo spaventarti, scusami.» Finalmente lo guardai, notando il ragazzo dell'altra sera. Si abbassò per riprendermi il quaderno, porgendomelo.
«Si ero un po' nel mio mondo.» Lo presi sorridendo.
«Ho visto.» Fece muovere il suo sguardo su tutta la mia figura, per poi guardarmi di nuovo.
«Ci ho messo un po' a riconoscerti...» Sorrise leggermente.
«Si... È stata la mia amica ad obbligarmi a mettere quel vestito, di solito sono così.» Dissi indicando la mia figura.
«Ti stava molto bene.» Fece una pausa.
«Ma anche oggi stai bene.» Mi si scaldarono leggermente le guance. Feci ricadere i capelli sul mio viso per non farlo notare.
«Ti ringrazio.» Gli sorrisi.
La campanella suonò, facendomi ricordare della mia lezione.
«Scusami, ma ora devo andare.» Iniziai ad incamminarmi.
«Ciao.» Se ne andò anche lui.
Girandomi per andare verso la mia classe incrociai il suo sguardo. La maglietta gli risaltava i muscoli, come sempre aveva i tatuaggi che spuntavano. I suoi capelli erano leggermente spettinati. Stava guardando verso di me, o meglio, stava guardando me e William parlare. Era appoggiato al muro con la schiena ed aveva la braccia incrociate.
Ma perché guardare?
Probabilmente non lo stava facendo, ero io che mi facevo i film.Entrai in classe, ricordandomi che avrei avuto la lezione con lui. Preparai tutto l'occorrente, aspettando che entrasse il professore.
Mi ero persa nel mio mondo, leggendo gli ultimi appunti, finché non sentii qualcuno sedersi vicino a me.«Perché parlavi con William?» Non mi guardava, stava fissando un punto indefinito davanti a lui mentre teneva tra due dita una matita e la faceva sbattere sul banco.
Rimasi un attimo stranita da questa domanda.«Come scusa?» Mi girai verso di lui, guardandolo.
«Mi hai sentito.» Serrò la mascella, respirando rumorosamente dal naso. Si stava spazientendo.
Ah, è lui che si incazza ora?
«Non credo ti interessi.» Sbuffai leggermente, per poi tornare con gli occhi sul quaderno.
Sentii in suo corpo spostarsi, girandosi completamente verso di me. Sentivo il suo sguardo bruciare su di me.«Rispondi.» Non so perché, ma la situazione mi metteva un po' di ansia, ma allo stesso tempo mi stavo incazzando per il suo comportamento.
«Ci siamo conosciti alla festa, niente di che. Potrei sapere perché ti interessa così tanto?» Cacciai un sospiro, sperando che la finisse.
«Non ci dovresti parlare.»
«Cosa?! Ma chi saresti tu per dire chi devo frequentare!» La mia voce si era alzata, attirando l'attenzione di alcuni dei ragazzi. Notandolo, mi schiarì la voce e mi ricomposi.
«Non è il tipo che sembra che sia.» Si rigirò, non degnandomi più di uno sguardo.
Ma... Cosa è appena successo?
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Broken Souls
Teen FictionAllison, orfana da quando aveva due anni. I suoi genitori l'avevano abbandonata per strada. Cresciuta in un orfanotrofio, dove tutto sembrava grigio, cupo, vuoto, nascondendo ai bambini la bellezza della vita. Mai nessuno la voleva adottare, essend...