Capitolo 3

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Lo guardo scombussolata inarco un sopracciglio e con una calma glaciale gli chiedo:<< Con quale diritto?>> faccio un respiro profondo e riprendo:<< Chi te lo ha chiesto?>> ne trattengo un' altro per poi a denti stretti ripetere:<< Comunque la mia risposta è NO.>>

Dylan flette un sopracciglio facendo un sorriso che non mi ispira simpatia, sta fissando qualcosa alle mie spalle e tiene le braccia conserte, socchiude le sue labbra carnose rosso fuoco pronto a sparare una delle sue cazzate.

Mi giro per andare via, non voglio più ascoltarlo, tanto parlare con lui è impossibile e ormai sono molto nervosa. Sento la sua voce, lo immagino che sogghigna, poi sputa fuori il rospo:<<Quel catorcio è la tua moto?>>.

OH!? NO, QUESTO NON DOVEVA PROPRIO DIRLO!

Di scatto mi volto verso di lui, gli punto un dito contro:<< Tu non sai proprio un cazzo, questa è una moto d' epoca, e adesso costa ancora di più di quanto ne costasse anni fa.>>

<<Non sembra molto veloce...>>

OOH! ?Ho capito dove vuole arrivare questo stronzo!

<<Cosa stai cercando di dirmi, Dylan?>> pronuncio questa frase lentamente, accentuando il suo nome e guardandolo negli occhi, sperando di coglierne qualcosa, ma ho capito dove vuole arrivare, ne sono certa, però mi fa un po' di paura.

<<Da nessuna parte>> fa una breve pausa e si incammina nella mia direzione con passo lento e deciso, << è solo che non mi sembra una di quelle che corrono, non so se hai capito, Jane.>> ripete il mio nome come io ho fatto col suo.

Che bastardo!

<<E con questo, cosa dovresti dirmi?>> inarco un sopracciglio

Lui non mi frega, ho capito già tutto eppure mi ostino a insistere.

<<Oh, no nulla>> alza le mani in alto con sarcasmo e poi aggiunge:<<è solo che sono curioso di sapere chi è il più bravo di noi, la moto più veloce... Ci siamo capiti.>> fa un gesto con la mano e poi una smorfia sul suo viso dai lineamenti perfetti.

Lo sapevo ne ero sicura!

<<E come lo vorresti capire?>>

Tanto lo so già! ripeto tra me e me

<<Fra meno di un' ora ci sarà una gara clandestina di moto, si farà davanti al parcheggio del centro commerciale abbandonato>> lo dice con noncuranza, come se questa cosa fosse del tutto normale, << ma sì, cosa chiedo a fare , queste cose non fanno per le ragazze...>>

Come si permette! Ma chi è lui a insinuare una cosa del genere?

<< Okay, verrò, ma dobbiamo fare un patto >> ribatto secca senza lasciarlo finire di parlare.

<< Spara>> lo dice senza guardarmi non sembra essere sorpreso che io abbia accetato di venire, anzi mi da l'impressione che se l'aspettaste.

<<Se vinco io non mi parlerai mai più.>>

<<Se vinco io, tu farai tutto quello che dico. Hai capito?>>

<<Mi sembra un giusto compromesso, tanto non hai speranze>>

<< Va bene come vuoi, adesso andiamo>> guarda verso la mia moto <<prendiamo la tua >>

<<Vieni con la mia?! Ma tu non ne hai una scusa?>>

<<Adesso no, ma me lo farò portare da un amico. Glielo presterò dopo essere venuto qui.>>

HEARTS: IO e TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora