CAPITOLO 4

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La gara ha inizio.

Sfreccio subito via, guadagnando immediatamente terreno. Sento le persone urlare a squarciagola mentre guardano questa fottuta gara, come se fossero loro a gareggiare!

Ah, vero, in questo mondo di merda esistono anche le scommesse che portano alla rovina famiglie intere.

Ripeto: che mondo di merda.

Per non parlare del fatto che io sto facendo tutto questo solo per tenere lontano un ragazzo del tutto pazzo, che si crede chissà chi e pensa che tutto il mondo giri intorno a lui. Manco fosse bello.

Beh, non esageriamo, per carità: è un bel ragazzo.

Cazzo! Chi voglio prendere in giro? Non è solo bello, è un figo 

Ho notato come le ragazze della scuola gli sbavano dietro; non ci vuole un genio.

Perché sto pensando a questo?

Scuoto la testa e mi concentro sulla gara, o almeno ci provo, fin quando una moto da corsa mi raggiunge: la sua moto.

Merda !

Adesso non mi resta che abbandonarmi all'istinto. Accelero solo di un po', tanto quanto basta per arrivare davanti a lui, divincolandomi e rallentandolo.

Lui cerca di sorpassarmi spostandosi leggermente a destra, ma io, grazie al mio amato specchio retrovisore, che da oggi in poi cercherò di trattare con dignità e rispetto, lo assecondo, impedendogli di fare qualsiasi cosa.

Guardo avanti.

Finalmente.

A pochi metri davanti a me riesco a scorgere il traguardo, lascio un sospiro di sollievo quando mi ci avvicino sempre di più.

Ah! Quanto ci godo!

Così quello stronzo impara!!

Mi immagino già la sua faccia

Mentre penso a queste cose, mi viene spontaneo sorridere. Sarò finalmente liberato da quel rompi palle.

Puff...

C'è qualcosa che non quadra!

Cazzo, succede !

La mia amatissima moto pian piano si ferma. Mi volto e vedo che sta lasciando una scia di fumo.

Merda. Ti prego, non ora. Merda. Merda, merda, merda...

Mi fermo del tutto, ormai la mia unica e amata figlia ha raggiunto il paradiso.

Chissà quanto costerà farla riparare. Mi immagino già mia mamma strapazzare gli occhi quando le racconterò di questo piccolo e insignificante problema.

Oh no.

Mi sono dimenticata un altro piccolo dettaglio. E questo piccolo dettaglio mi sta sorpassando, gira il volto verso di me e poi mi rivolge un cenno con la mano, prima di arrivare a destinazione.

Che grande coglione bastardo!

Oltre ad aver vinto al posto mio, osa fare anche lo spiritoso?

Adesso gli passerà la voglia di sorridere. Scendo dalla moto, tolgo il casco con violenza, pronta a lanciarlo per terra dal nervoso, ma poi ci ripenso e l'appoggio sul sedile.

Se rompo anche il casco, mia mamma mi butta fuori di casa.

Non so perché, ma le mie gambe si stanno muovendo verso quel scorbutico. Sono accecata dalla rabbia, una sorta di scimmia poco evoluta mi sta aspettando.

Scimmia poco evoluta? Volevo dire per niente evoluta.

Dylan abbassa il volto verso l'orologio, ovviamente per provocarmi, per cosa se no? Nel braccio sinistro tiene il casco ed è appoggiato alla sua moto con fare annoiato.

Che stronzo!!!

Sono davanti a lui, pronta a sbramarli tutte le cattiverie che so, e credetemi, sono veramente tante, ma lui mi anticipa: <<Jane?>> chiede.

<<Che cazzo vuoi?!>> gli risponde con una furia innaturale.
<<Hai perso>> afferma.
<<Ma che perspicace! Complimenti! Vuoi un applauso?>> quanto cazzo sono nervosa.
<<Se ci tieni proprio fallo puro. Io a differenza tua sono arrivato fino alla fine.>> lo dice con nonchalance.

Che grande stronzo coglione bastardo?!

<<Vuoi un applauso, eh? Te lo do io un applauso, ma a modo mio>>
Ecco un bel calcio nei suoi muscolosi stinchi.

Così impara a fare lo spiritoso!

<<Ahi?! Ma che cazzo! Mica è colpa mia se hai perso?!>> urla come se fossi dall'altro capo del mondo.

Non è colpa sua?
Aspettate.
Non può averlo fatto.
Sì, invece?! Lo ha fatto eccome! È di Dylan che stiamo parlando!

<<Sei stato tu, non è vero?>> gli chiedo con calma glaciale.

<<A fare cosa?>> domanda inarcando un sopracciglio.

<<Non fare finta di non saperlo.>> ribatto a tono freddo.
Quel sorrisino che gli spunta sul viso non mi piace per nulla, mi irrita ancora di più.

«Aia?! Ma la smetti» si lamenta mentre si massaggia l'altro stinco.

Una notifica dal telefono mi distrae, lo accendo e vedo un messaggio da parte di uno sconosciuto.

"Non puoi scappare da me" 
"Io ti troverò sempre." 
Poi vedo arrivare una foto. L'apro. Ci sono io. In questo momento. Con in mano il mio telefono. In piedi.

La voce di Dylan, non la sento quasi più, non sento più nessuno. Ci sono solo io. Che sudo, con un male di testa tremendo e un dolore acuto al petto. Sicuramente sono diventata anche pallida. Tutto attorno a me sparisce, il casino la strada Dylan, tutto è tutti ci sono io e il mio telefono e basta.

Lui mi troverà sempre. Ha detto così e io non ho più scampo.

Si spegne tutto, vedo solo buio e poi non ricordo più nulla.

Heii ragazzi!!!✨️❤️🫶
Vi sta piacendo la storia? Spero proprio di sì!
Jane e Dylan si trovano in una situazione piuttosto critica , non trovate?
Comunque nei primi capitoli ho cambiato alcune cose, nulla di che, solo per rendere il tutto un po' più scorrevole! Nel prossimo capitolo ho in mente di aggiungere alcuni POV nulla di che🫶❤️

Se vi sta ispirandosi aggiungete anche delle stelline e mi raccomando commentate sempre! 

La vostra ladyelba✨️🥹🫶

HEARTS: IO e TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora