POV JANE
Tutto il weekend, tutto il maledetto fine settimana, l'ho trascorso chiuso in camera perché avevo troppa paura di uscire di casa. Non sono nemmeno quasi mai andata in salotto, mi sono limitata al bagno, alla mia camera e, a volte, alla cucina per mangiare solo il minimo indispensabile.
Da quando sto ricevendo questi messaggi non ho più fame, come se avessi un nodo allo stomaco, come se ci fosse qualcosa da impedirmi qualsiasi tipo di contatto con il cibo.
Più ci penso e più fa male pensare che esistono persone che mi odiano a tal punto da volermi minacciare e seguirmi in qualsiasi posto io vada.
E chi li biasima. Anche io mi odio
Ho pensato parecchie volte a mettere fine tutto il mio dolore che, sta devastando tutte quelle parti buone di me, anche se piccole, ma c'erano. Il mio cuore ormai è ridotto a brandelli, in così tante piccole parti che anche le formiche non le possono vedere, adesso sono trasparenti, c'è solo un buco oscuro che continua a risucchiare tutte le parti rimanenti, lasciandone solo un enorme vuoto dominato dal senso di colpa.
Tutta questo è colpa mia, mi sono fidata delle persone sbagliate, e adesso, ci stanno rimettendo oltre che io anche gli altri.
In questi due giorni ho versato lacrime amare, ma che in un certo mi hanno sfogato, era da troppo tempo che non piangevo, troppo tempo che mi nascondevo dietro la facciata da ragazza dura, che niente e nessuno poteva sfondare. Ormai sono così troppo forte, ma troppo debole per accettare che sono rotta, fatta da rovi profondi. Probabilmente lo avrò ripetuto altre decinaia di volte, ma non l'ho mai accettato veramente; quello che provo è fin troppo grande anche per me.
Alcuni di staranno pensando: "Cazzo Jane! Sei stata ammessa a Oxford! Dovresti essere fiera!".
È questo il punto, che anche una cosa bella che mi è successa nella vita, sta andando a puttane, insieme a tutto quello che mi sono costruita, e tutto ciò che costruirò, cioè un futuro stabile.
Vengo riportata alla realtà dalla sveglia, ma ormai lo ero già da un po'. Mi alzo, anche se con poca voglia, non voglio arrivare in ritardo a scuola per nessun motivo al mondo. Anche se viene colpita da una bomba atomica, io il giorno dopo mi troverete pronta per un nuovo giornata, anche se si verificherà una vera merda o una grande delusione, a scuola non ci mancherò.
Mi alzo dal letto, il contatto dei miei piedi caldi con quello del pavimento freddo mi fa trasalire, l'energia che avrei voluto avere sembra evaporare. Ogni passo verso il bagno è una battaglia, ogni passo che percorro mi ricorda quanto io sia sbagliata agli occhi degli altri, ma soprattutto davanti ai miei.
Le parole "sei stata ammessa a Oxford" risuonano in testa, come un'eco che non riesco a silenziare. Questa realtà mi ricorda che tutto questo sta per diventare un lontano sogno, un ricordo truce che mi segnerà per sempre.
Non la farò franca loro mi prenderanno.
Mi ritrovo davanti allo specchio, quasi non mi riconosco più. Scruto con attenzione il mio riflesso soffermandomi a osservare le grosse occhiaia che mi circondano gli occhi castani scuro sono la prova di tutte le lacrime versate questi giorni, segno di una notte fatta di insogna. Noto solo ora quanto sto perdendo peso a vita d'occhio, le miei guance visibilmente affondate dimostra quanto io e il cibo in questo momento non andiamo d'accordo.
Finalmente mi decido di sciacquarmi il viso. Mentre mi lavo il viso, l'acqua fresca sembra scorrere su di me, ma non riesce a portare via il peso che sento addosso. Ogni goccia sembra portare con sé un pezzo del mio passato, delle mie scelte sbagliate.
Cazzo!? Per quanto tempo devo andare avanti così.
Controllo l'ora dal cellulare.
Mancano dieci minuti per andare a prendere Nessa, dieci minuti in cui io mi devo ancora vestire.
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HEARTS: IO e TE
ChickLitJane, una giovane donna con un'apparenza dura e violenta, nasconde un'anima tormentata e un passato costellato di segreti. Costretta a fuggire da un nemico spietato, deciso a distruggere la sua vita e quella di chi le sta vicino, Jane si ritira nel...