Capitolo 26

88 5 1
                                    

Lautaro;

Dopo l'allenamento, mi siedo per un attimo, ancora col fiato corto.
Ho bisogno di un momento per riprendermi, la testa pesante, i muscoli tesi.
Prendo il telefono e sblocco lo schermo.
Notifiche, chiamate perse, niente di nuovo.
Mi scivola il pollice sul display e, per un attimo, tutto sembra normale.

Poi, vedo quella foto.

Rimango immobile. Non capisco, o forse non voglio capire.

Ingrandisco l'immagine.
Il cuore batte più forte.

Lili non solo lei, Rodrigo.
Le braccia di lui intorno a lei, il sorriso... mio Dio, è davvero lei.

"Che cazzo..." sussurro, avevo la gola secca, mentre il sangue mi pulsa nelle tempie.
Mi sento come se tutto intorno a me stesse collassando, come se l'aria nella stanza fosse scomparsa.
Resto lì, paralizzato, a fissare lo schermo, a sperare che non sia reale.

Sento il rumore dei passi di Fatima dietro di me, ma non riesco a muovermi, non riesco a reagire. Mi sta chiamando, ma la sua voce mi arriva distante, ovattata. È come se il mondo attorno a me fosse sparito.

Lili e Rodrigo.
Lili con lui.

Fatima mi tocca il viso.

"Ehi, Lauti... che ti succede? Sei pallido, stai bene?"

Abbasso lo sguardo, ma non riesco a guardarla. Mi alzo di scatto, spostandola delicatamente.

"Devo andare." Le parole mi escono a fatica, la voce è fredda, meccanica. Le lascio un bacio distratto sulle labbra, uno di quelli che sa di assenza, di distanza.

Non so nemmeno dove sto andando. La mia testa è un vortice di immagini, emozioni, rabbia.
Ma so che non posso restare fermo, non posso ignorare quello che ho appena visto.

Salgo in macchina e mi dirigo verso un'unica destinazione: la casa di Davide. Là troverò delle risposte. O forse, là cominceranno le domande.

Davide mi apre la porta con Mateo in braccio, il piccolo sta dormendo profondamente. Il fuso orario lo ha sfinito.
Non appena i miei occhi incrociano quelli di Davide, capisce subito.
Non c'è bisogno di parole.

"Ehi, Lauti..." sussurra, cercando di non svegliare Mateo. Non riesco a rispondere, sento un nodo in gola che mi impedisce di dire qualsiasi cosa. Lui chiama Eleonora, che arriva subito e prende Mateo con dolcezza, portandolo su in camera. Mi fa cenno di entrare, ed io, ancora incapace di raccogliere i pensieri, mi siedo sul divano, la testa fra le mani, respirando a fatica.

Davide si siede accanto a me, il suo viso è esausto.

"Non ci posso credere..." sospiro.

"Com'è possibile?" Mi sforzo di mettere insieme le parole, ma la rabbia mi stringe il petto.

"Lauti... ieri sera è stato un casino. I paparazzi davanti casa, la gente che urlava, Mateo che piangeva... ho dovuto portarlo qui, sono dovuti arrivare i carabinieri per calmare la situazione."

Rimango in silenzio, ma so dove sta andando a parare.
È difficile credere a tutto questo, difficile accettare che Lili abbia passato la notte con Rodrigo.
Il pensiero mi devasta.

"Con Rodrigo... ma come ha fatto ad arrivare a questo punto?" La mia voce è un sussurro, carica di incredulità e rabbia, mentre stringo i pugni.

Davide mi guarda serio.

"Lautaro, anche tu ti sei rifatto la tua vita. Cosa ti aspettavi? Che Lili rimanesse ferma, ad aspettare?"

Mi sento colpito da quelle parole.

"Davide... pensi davvero che sto con Fatima perché amo lei? La mia testa va solo e sempre a Lili. Da sempre."
La mia voce si incrina, confessando finalmente la verità che non avevo mai detto nemmeno a me stesso.

Davide scuote la testa.

"E allora perché ti sei allontanato da lei? L'hai lasciata per un anno, senza una risposta, dopo quella sera in casa mia... tutto per colpa di mia sorella. Ok, Lili ha sbagliato, ma tu non sei mica un santo, Lauti."

Abbasso lo sguardo, incapace di controbattere. Ha ragione.
La mia rabbia è giustificata, ma non posso negare di averla abbandonata, proprio quando più aveva bisogno di me.

"Vorrei spaccare tutto... credimi..." sussurro, il dolore che provo è lancinante, eppure so che Davide ha ragione.

"Lascia stare Lili per ora," mi dice, guardandomi negli occhi.

"Ha bisogno di tempo. Rispetta la sua decisione. La situazione è complicata, e forzarla non risolverà nulla."

Sospiro, sapendo che è vero. Ma l'idea di stare lontano da lei mi logora dentro.

Esco furioso dalla casa di Davide, il cuore in tempesta.
Non riesco a controllare la rabbia che mi scorre nelle vene.
Prendo il telefono e, con le mani che tremano, compongo il numero di Rodrigo.
Lui risponde quasi subito, e già dalla sua voce avverto la tracotanza che mi manda fuori di testa.

"Ehi, hermoso!" dice con quel tono spavaldo che mi fa esplodere dentro.

"Pezzo di merda," sputo con tutta la rabbia che ho in corpo, il petto che mi brucia.

"Sei serio? Sei andato a letto con Lili?"

Rodrigo resta calmo, come se non avesse fatto nulla di grave.

"Piano, piano con le parole, hermano. Prima di tutto, non sono uno che forza le cose. Sì, siamo andati a letto, ma non è stata solo una mia idea."

La sua tranquillità mi manda su tutte le furie. Mi stringo il telefono all'orecchio, cercando di non urlare più forte.

"E a te che importa?" continua, beffardo.

"Non mi dire che... oh, aspetta, ma tu non sei fidanzato al momento? Strano che ti interessi così tanto."

"Rodrigo, sei un fottuto coglione!" grido.

"Non ti avvicinare più a Lili, lo sai benissimo che tipo sei, so come agisci."

Rodrigo ride al telefono, il suono mi rimbomba in testa come un'eco insopportabile.

"Perché, come sarei fatto, eh? Guarda che io non sono uno stronzo come te. Tu sei quello che l'ha lasciata per un anno, solo perché ti ha confessato di amarti."

Mi fermo. Ogni parola mi colpisce come un colpo allo stomaco. Lui sa tutto.

"Chi cazzo te l'ha detto?" urlo, sentendo il sangue gelarsi nelle vene.

"E chi, se non la tua cara Lili?" risponde con un tono tagliente.

"Me lo ha detto mentre lo facevamo. E comunque per tua informazione sono appena atterrato in Italia."

La sua frase mi fa tremare, mi manca il respiro. Il mondo attorno a me si spegne, crolla. Mi sembra di sentire ancora la sua voce, ma non afferro più il significato. La sua risata mi perfora il cervello. Le sue parole, invece, sono scolpite come pietra nella mia mente.

𝐒𝐜𝐢𝐯𝐨𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨; 𝐋𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora