6 | This ain't no place for no hero

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Quando Charles aprì di nuovo gli occhi, per la prima volta dopo il suo incidente, e non capiva dove si trovasse in quel momento.

La prima persona che si trovò davanti fu Arthur in lacrime, seduto affianco al suo letto. 

Il minore dei Leclerc, appena si accorse che suo fratello era vigile, si tuffò su di lui avvolgendolo in un caloroso abbraccio. Continuò a piangere a lungo mentre stringeva il moro fra le sue braccia, ripetendogli quanto gli fosse mancato e quanta paura aveva provato solo nel aver pensato di poterlo perdere per sempre. 

Charles pianse a sua volta, commosso dalla reazione e dall'affetto del suo adorato fratellino, ma cercò di mostrare il suo sorriso migliore quando nella sua stanza entrarono suo fratello Lorenzo e sua madre. Anche loro abbracciarono con gioia il ragazzo, felici che il peggio sia passato.

Pascale andò a chiamare il primario per avvertirlo che suo figlio si era svegliato, che entrato nella stanza fece visitò velocemente il pilota sostenendo che, date le sue ottime condizioni, si sarebbe potuto anche rimettere nell'arco di quella stessa giornata.

Charles domandò che cosa gli fosse successo.

"Cosa ricordi di ieri?" chiese Lorenzo.

"Ricordo- aspetta... ieri? Per quanto tempo sono stato così?"

"Sei rimasto privo di sensi per tutto il giorno. Io, mamma e Lore abbiamo passato la notte qui, non ti sei mosso di un centimetro. Adesso è mattina e sei sveglio, per fortuna" gli rispose Arthur.

Charles iniziò a fare mente locale, cercando di mettere insieme i pezzi. "Sentivo che la mia macchina aveva qualcosa di strano e so di averne perso il controllo. Poi non ricordo più nulla"

Arthur gli si avvicinò mostrandogli qualcosa sul suo cellulare.

"Dopo è successo questo" esclamò Arthur mentre gli mostrava l'esatto momento in cui la parte posteriore della sua monoposto prendeva fuoco.

"E' terrificante!" esclamò il moro sgranando gli occhi "Gli stewart sono stati bravi a gestire quel casino"

"Gli stewart non hanno fatto un bel niente," esordì Lorenzo con tono arrabbiato "la FIA stava per commettere un grave errore non intervendo subito. Ci ha pensato un pilota a salvarti da quell'incendio"

"E chi sarebbe?" domandò Charles sorridendo, curioso di sapere chi era il suo salvatore.

"Max. E' stato Max Verstappen," intervenì di nuovo Arthur "guarda qui" gli mostrò poi un'altra scena dell'incidente, ripresa dalle telecamere della F1TV. Quella in cui il pilota Red Bull terminava la sua gara per salvarlo dalle fiamme. 

Charles sgranò ancora di più gli occhi non credendo a quello che stava vedendo. Nella sua mente realizzava che Verstappen aveva sacrificato la sua gara per salvare la vita a lui, il suo rivale. Non gli sembrava possibile. Il video mostrava anche il Team Radio del pilota, dimostrando che era stata una sua decisione e di nessun altro.

Nello shock totale, il monegasco domanda alla sua famiglia se avessero, in qualche modo, sentito l'olandese.

"Ho avuto il suo numero di telefono da Christian Horner, ma è irraggiungibile" rispose Lorenzo.

"Forse dovresti chiamarlo tu" aggiunse Arthur.

"Preferirei vederlo di persona" disse Charles, nascondendo il fatto che era impaurito dall'idea di incontrarlo dopo quello che aveva fatto. Cosa si sarebbero detti? Cosa gli avrebbe detto?

"Sono d'accordo. Appena ti avranno dimesso e ti sentirai in forze, andremo a trovarlo tutti insieme" esclamò Pascale.

"Mamà, mi sento già in forze, non ti preoccupare"

Purple | A Lestappen Story Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora