1 | And if you never bleed, you're never gonna grow

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Sakhir, Bahrain, 2023

Il sesto anno di Leclerc in Formula Uno, il suo quinto in Ferrari, non poteva iniziare in maniera peggiore.

Dopo un'estate intera passata cercando di migliorare le sue prestazioni fisiche e quella della sua macchina, ora si ritrovava diciannovesimo al termine del primo Gran Premio dell'anno nuovo, con la la monoposto che perdeva pezzi durante le qualifiche.

Menomale che in Bahrain la SF-23 doveva essere 'La' macchina che lo avrebbe portato a vincere il mondiale. Non voleva vivere di nuovo l'esperienza fallimentare che ormai portava con sé da due anni a questa parte. Ormai i suoi giorni di gloria sembravano solo un lontano ricordo.

Tutto questo è accaduto anche per colpa di un ragazzo - una macchina da guerra oseremmo dire - che gli aveva strappato il titolo da sotto il naso ben due volte. Max Verstappen era riuscito non solo a diventare campione del mondo prima di lui, ma lo aveva anche spogliato dal ruolo di vicecampione del mondo.

Quest'anno andrà bene, deve andare bene - pensava Charles mentre guardava dagli schermi del suo box lo storico rivale che festeggiava dal gradino più alto del podio.

Max non potrà vincere in eterno - pensava mentre guardava l'olandese ridere di gusto mentre spruzzava lo champagne addosso a tutti.

"Charles," lo richiamò Carlos, svegliandolo dai suoi pensieri "stai tranquillo, riuscirai a prenderlo" gli sorrise, quasi come se gli avesse letto la mente.

Carlos aveva ragione, era solo la prima gara dell'anno. Aveva ancora un intero campionato da giocare e doveva restare fiducioso.

Dopo aver ringraziato il compagnato, lasciandosi contagiare dalla sua allegria latina, Charles lo invitò a raggiungerlo più tardi per bere qualcosa.

"Volentieri, posso portare Lando?" domandò lo spagnolo.

"Certo che si" rispose lui. Charles sapeva bene del rapporto che legava i due ex compagni, e d'altronde anche lui era sempre andato d'accordo con il pilota McLaren.

"Allora ci vediamo dopo, Lord Percival" disse Carlos.

I due compagni di squadra si salutarono per poi dividersi e dirigersi in due direzioni opposte.

Anche stavolta il maggiore era riuscito a strappare una risata al monegasco. Charles non saprebbe veramente cosa fare senza la presenza di persone come Carlos nella sua vita.

Il senso di rabbia interiore che provava da quasi un anno non lo lasciava più, soprattutto dopo le gare, anche quelle dove, in un certo senso, trionfava, perché sapeva che avrebbe potuto fare di meglio.

Lui voleva, doveva essere più forte dell'ex numero 33. Mai come in quell'ultimo periodo era diventato ossessionato dal pilota olandese. Se continua di questo passo finirà per sognarselo la notte, ne era sicuro.

Ancor di più era sicuro del fatto che con una monoposto del genere, in confronto a quella di Max, non sarebbe andato lontano. Però voleva sbagliarsi e pensare che tutte quelle paranoie fossero dettate solo da sé stesso.

Dopo essere tornato in albergo e aver fatto una lunga e calda doccia, facendo distendere tutti i suoi nervi, il pilota Ferrari si cambiò velocemente con una tuta sportiva grigia, pronto per passare una serata tranquilla in compagnia dei suoi amici.

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