3. 𝙇𝙖 𝙁𝙖𝙢𝙞𝙜𝙡𝙞𝙖 𝙃𝙚𝙢𝙞𝙣𝙜𝙬𝙖𝙮.

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1 Settembre 2024

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1 Settembre 2024.

𝙄 𝙎 𝙆 𝙍 𝘼

𝙄skra si era alzata così presto quella mattina per andare all'università che la stanchezza la stava accogliendo da ormai ore.

Le occhiaie le coprivano la parte inferiore dei suoi grandi occhi scuri come due cerchi ad occupare la zona sottostante.

Le guance non avevano come sempre quel tocco di rosso ma era bianche come la sua carnagione diafana.

Si aggiustò il colletto della camicetta nera e pulita, dopo aver chiuso l'armadietto, sopra aveva una pelliccia del medesimo colore che la faceva risultare ancora più minuta di quello che era.

Quel bastardo le aveva lanciato addosso il suo stupido caffé e Iskra ancora sembrava sentirlo.

Odiava il caffé, non capiva perché la gente ne andasse così tanto matta erano molto meglio le tisane, il té o la cioccolata calda.

La caffeina non la faceva neanche dormire la notte ed aveva un così disgustoso sapore che le veniva da vomitare al solo pensarci.

Per un momento si domandò chi fosse l'uomo appena entrato nell'ufficio del professor Kayer, che lei denominò come "il bastardo", non seppe neanche perché non si fermò ad insultarlo o imprecare.

Si pietrificò avanti a quegli occhi blu così tanto da non riuscire più a proferir parola.

Sbuffò, facendo schioccare la lingua contro il palato.

Avrebbe dovuto pensare all'esame, prima l'avrebbe dato prima se lo sarebbe tolto di torno.

In più, Noire Kayer era felice di quella tesina, il che la spingeva ancor di più a godersi lo studio.

Sarebbe dovuta tornare a casa per il fine settimana, il che voleva dire anche che si sarebbe dovuta muovere a studiare almeno la prima parte.

Il casino delle altre sue due sorelle, per non parlare della madre...

Pensandoci, non sarebbe mai e poi mai riuscita anche solo a leggere.

Da lontano, osservò per qualche istante il giardino dell'università, brulicava di studenti tra cui la sua compagnia di amici e sua sorella.

Si rese conto fin da subito di quanto sbavava avanti a Cyrelaus, li venne da ridere.

La prendeva costantemente in giro, ma forse, più per gelosia che per altro. I due sembravano piacersi ma non parlare dei loro sentimenti.

Quando Iskra, si era resa conto che nel suo stomaco l'unica cosa che poteva brontolare al posto delle farfalle sarebbe stata solo fame.

Odiava gli uomini che erano suoi coetanei, aveva qualche cotta per gli uomini abbastanza più grandi di lei e soprattutto, famosi. Ma mai aveva incontrato un ragazzo, che l'avesse fatta sentire speciale. Come si percepiva lei.

𝖠 𝖣𝖺𝗋𝗄 𝖲𝗁𝖺𝖽𝖾 𝗈𝖿 𝖱𝗈𝗆𝖺𝗇𝖼𝖾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora