Ieri hanno trascorso del tempo con Chicca e i loro amici in un locale del centro, godendo della compagnia e vivendo di spensieratezza, tra risate che si mescolavano alla musica e bicchieri tintinnanti.Il sole è già basso sull'orizzonte dell'officina, dove si trovano.
Una volta uscito, Simone saluta Manuel e si dirige verso la sua vespa parcheggiata fuori.
La luce calda della sera si riflette sulle lamiere, creando giochi di ombre che danzano intorno a lui mentre avvia il motore, il rombo che si unisce ai suoni della città.
Mentre sfreccia per le strade, il vento gli accarezza il viso, mescolando i suoni della città con il suo respiro affannato, formando una sinfonia di vita e movimento.
Il ricordo di ciò che è appena accaduto rimbalza nella sua mente come un tamburo incessante.
Si ferma ogni tanto per osservare il paesaggio che lo circonda, perdendosi nei dettagli: le foglie degli alberi che danzano al vento, i colori vividi dei graffiti sui muri, la luce calda del tramonto che si riflette sulle finestre.
Ogni piccolo particolare sembra raccontare una storia, un momento di vita che si intreccia con il suo.
La tensione cresce, eppure, mentre guida, sente anche una leggera scarica di energia.
La prospettiva di rivedere Manuel, di affrontare insieme le complicazioni che li legano, lo motiva.
È come se ogni chilometro lo avvicinasse non solo alla casa dell'amico, ma anche a una parte di sé che aveva dimenticato.
Riflette sulla loro storia, sugli alti e bassi di una relazione che oscillava tra l'amicizia e l'inimicizia.
La mente di Simone scorre veloce, evocando immagini di risate condivise e battibecchi infantili.
Il pensiero lo spinge avanti, mentre il cuore inizia a battere più forte, un mix di ansia e speranza che riempie l'aria attorno a lui.
I momenti condivisi si ripetono in loop: la loro amicizia di un tempo, le risate, i segreti sussurrati tra le pieghe delle loro conversazioni.
E poi, il dolore del distacco, la sensazione di tradimento quando Manuel è stato costretto a trasferirsi.
Si sente diviso tra il passato e il presente, un luogo in cui le certezze si confondono e le speranze si intrecciano con le paure.
Arrivato alla villetta Balestra, Simone parcheggia la Vespa e si dirige verso l'ingresso, il cuore ancora in tumulto per l'incontro con Manuel.
Aprendo la porta, il profumo di cibo avvolge l'aria, ma la tensione che prova non svanisce.
Sente la voce di suo padre provenire dalla cucina, un tono che lo infastidisce, sempre lo stesso.
«Ciao Simone!» dice Dante appena vede suo figlio entrare.
«Ciao» risponde Simone con aria infastidita.
«Vuoi mangiare qualcosa?» chiede, il suo tono affettuoso mascherato da un'autorità che Simone odia a morte.
«No, grazie, ho già mangiato da Manuel» risponde, anche se in realtà ha solo bevuto un goccio di gin e non ha assaporato nulla di concreto.
«Non dirmi che sei tornato a casa con la pancia vuota, come ai vecchi tempi.
Dovresti essere grato che ti preparo qualcosa» ribatte il padre, un velo di irritazione nella voce.Simone si ferma, il sangue gli ribolle.
«Grato? Grato per cosa, eh?
Per avermi abbandonato quando Jacopo è morto?
Per aver pensato solo a te stesso mentre la nostra vita andava a rotoli?»
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𝙎𝙐𝙋𝙀𝙍𝘽𝘼𝙏𝙏𝙄𝙏𝙊 | 𝙎𝙄𝙈𝙐𝙀𝙇🦠
Romancemanuel e simone sono amici d'infanzia, ma a causa delle loro personalità diverse, si ritrovano ad odiarsi durante le scuole medie. al terzo anno di liceo, i due si rincontrano quando manuel viene bocciato. inizialmente, le loro interazioni sono tese...