L'Abbraccio dell'Abisso

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Victor rimase immobile davanti all'altare, con le mani tremanti e il cuore avvolto da un terrore che non aveva mai conosciuto. Il silenzio nella stanza era palpabile, rotto solo dal lento e costante battito del suo cuore che riecheggiava come un tamburo in un pozzo senza fondo. L'oscurità si stringeva attorno a lui, densa e soffocante, mentre le ombre danzavano lungo le pareti come entità fameliche pronte a inghiottirlo.

Suo padre, quella figura spettrale che un tempo era stata un uomo temuto e rispettato, lo osservava con occhi vuoti e gelidi, come se fosse solo uno spettatore del suo inevitabile crollo. Il sorriso contorto di Lord Blackwood era un marchio dell'oscurità che ora lo divorava dall'interno, un'ombra di ciò che un tempo era stato. E quel sorriso rifletteva l'ineluttabilità della scelta che si trovava davanti: abbracciare la maledizione o tentare di distruggerla, rischiando tutto.

«Non esiste salvezza per noi, Victor», sibilò Lord Blackwood, la sua voce roca come il vento che sferza le scogliere in una notte di tempesta. «La maledizione è il nostro sangue, la nostra eredità. È ciò che ci dà forza e ciò che ci condanna.»

Victor guardò il libro sull'altare, il tomo antico che aveva portato la sua famiglia sull'orlo della rovina. Le pagine ingiallite erano ricoperte di simboli arcani e incomprensibili, tracciati con inchiostro nero come la pece, simili a segreti proibiti sussurrati dalle tenebre stesse. Avvertiva una forza pulsante provenire da quel libro, una presenza viva, come se il libro stesso respirasse e lo osservasse, aspettando il suo tocco.

Il libro era la chiave, ne era certo. Il fulcro di tutta quella maledizione. Ma cosa avrebbe comportato aprirlo? Quale verità, o menzogna, vi si celava dentro? Victor sapeva che avrebbe potuto spezzare il ciclo di sangue e sofferenza, ma temeva che, nel tentativo di farlo, potesse risvegliare qualcosa di ancora più oscuro.

Fece un passo in avanti, ma la voce di suo padre si fece più insistente.

«Ti sei mai chiesto perché non ho mai avuto il coraggio di distruggerlo, Victor? Perché nessuno dei nostri predecessori lo ha fatto?» La voce di Lord Blackwood era carica di un misto di rimpianto e soddisfazione. «È perché il libro non è solo una maledizione, è una porta. Una porta verso poteri che non puoi neanche immaginare.»

Victor lo fissò con odio e disgusto. «E tu cosa sei diventato? Un servo di quel potere?»

Lord Blackwood sorrise tristemente, chinando il capo come se la risposta fosse troppo ovvia. «Sono solo una parte del tutto. E presto, figlio mio, anche tu lo sarai.»

Un'ondata di disperazione avvolse Victor, ma qualcosa dentro di lui si ribellava. Non voleva diventare come suo padre, non voleva sottomettersi a quell'oscurità che aveva divorato la sua famiglia. Ma ogni fibra del suo corpo sentiva il richiamo del libro, come se una forza invisibile lo spingesse verso di esso.

Con un gesto lento e deliberato, Victor si avvicinò all'altare e posò la mano sulla copertina del libro. Al contatto, una scarica di energia fredda gli attraversò il braccio, facendogli quasi perdere il respiro. Ma non ritrasse la mano. Sentiva il potere pulsare attraverso la pelle, un potere antico e senza nome. Il libro sembrava sussurrare alla sua mente, promettendogli ciò che nessuno dei suoi antenati aveva mai ottenuto: la libertà dalla maledizione.

Con un respiro profondo, Victor aprì il libro.

Le pagine si dispiegarono davanti a lui come un abisso senza fondo, e una luce scura, simile a un'ombra viva, si sollevò dal centro del tomo, avvolgendolo in una spirale che lo tirava giù, giù, sempre più giù, verso il cuore stesso dell'oscurità. Il mormorio che lo aveva tormentato per giorni ora era diventato un coro di voci stridule e incomprensibili, che parlavano in una lingua dimenticata dagli uomini.

Victor si sentì trascinare via, ma non si oppose. Lasciò che l'oscurità lo avvolgesse, sperando di trovare nelle profondità del libro una risposta, o almeno una via d'uscita. La sua mente viaggiava attraverso un mare di ombre, visioni di orrori indicibili e sacrifici dimenticati. Vide la sua famiglia, generazioni di Blackwood, piegarsi sotto il peso della maledizione, e vide anche il momento in cui tutto era iniziato.

Il primo Blackwood, un uomo consumato dall'ambizione e dalla paura della morte, aveva stretto un patto con qualcosa di antico e spaventoso, un'entità che abitava nelle tenebre al di là del mondo conosciuto. In cambio di potere, aveva promesso l'anima dei suoi discendenti, vincolando ogni membro della famiglia a quell'oscurità. Da quel momento, la maledizione si era radicata nel sangue dei Blackwood, trascinando ognuno di loro verso la follia e la rovina.

Ma Victor vide anche qualcosa di diverso. Un frammento di speranza, nascosto tra le pieghe delle tenebre. Una possibilità. Un modo per spezzare la maledizione, ma a un prezzo altissimo. Un sacrificio che solo lui avrebbe potuto compiere.

Le voci si fecero più forti, e l'oscurità cominciò a stringersi intorno a lui come una morsa. Victor sentì la sua anima vacillare sull'orlo dell'abisso, ma nel profondo del suo essere, sapeva cosa doveva fare. Con un urlo soffocato, strappò la mano dal libro, interrompendo il contatto. L'oscurità ritrasse le sue spire, ma non del tutto.

Respirando affannosamente, Victor cadde in ginocchio. Il libro restava aperto, le sue pagine tremolanti come vive, e l'entità che vi abitava dentro sembrava furiosa per l'interruzione. L'oscurità non sarebbe stata placata così facilmente. Ma Victor ora conosceva la verità. Aveva visto il cuore della maledizione, e sapeva cosa doveva fare per porvi fine.

Alzò lo sguardo verso suo padre, che lo osservava con una strana espressione di soddisfazione.

«Sai cosa devi fare, figlio mio», disse Lord Blackwood, il sorriso deformato di nuovo sul volto pallido. «Ma non sarai mai pronto a pagare il prezzo.»

Victor si alzò, vacillante, ma con una nuova determinazione negli occhi.

«Mi sbagliavo, padre», sussurrò. «Il prezzo è alto, ma sono disposto a pagarlo. E sarò io a spezzare la maledizione.»

Con queste parole, lasciò la stanza, portandosi dietro il peso della decisione che aveva preso. Il buio continuava a chiamarlo, a tentarlo, ma Victor ora era pronto a combattere. E avrebbe combattuto fino alla fine, anche se significava perdere tutto ciò che gli era caro.

Il Sussurro dell'AbissoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora